Mihajlovic: ”Adesso ogni partita è una finale”’

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Vigilia del big match Fiorentina-Roma, in sala stampa è il turno del tecnico viola Sinisa Mihajlovic. Queste le sue parole: “Fiorentina-Roma è una partita importante, so quanto significa per i tifosi fiorentini, anche per me è un derby, più di tutto contano i nostri tifosi. Sono convinto che i tifosi domani faranno la loro parte come sempre, anche noi faremo la nostra parte, poi vedremo quello che succede. La retrocessione viola nel ’92-’93? Sono passati tanti anni, non mi ricordavo di Carnevale, non ho una visione lucida per capire il momento, non sta a me parlare di quello. Firenze è una piazza particolare, comunque vanno le cose ci sarà sempre qualcuno che ti critica, è nella natura dei fiorentini. Se torniamo indietro, c’erano Guelfi e Ghibellini, non ero preoccupato prima, non sono preoccupato adesso. Possiamo ancora migliorare, ogni partita deve essere affrontata come se fosse una finale. Siamo ancora in emergenza, abbiamo recuperato qualcuno ma andiamo avanti per la nostra strada, pensiamo partita per partita. Vogliamo vincere ma sappiamo che non sarà facile, tecnicamente solo l’Inter è più forte della Roma.

Dobbiamo essere aggressivi in ogni zona del campo, dobbiamo ricordare il modo in cui abbiamo perso a Roma all’andata. In quella gara quando abbiamo iniziato a giocare abbiamo messo in difficoltà la Roma, siamo ancora in emergenza ma stiamo meglio rispetto alla gara di andata. Se questa Fiorentina è pronta per battere una grande? Questo è un ulteriore salto di qualità che dobbiamo fare, abbiamo fatto sempre bene contro le grandi, stiamo bene fisicamente e psicologicamente. Dal 6 gennaio ad oggi abbiamo dimostrato di poter battere chiunque, dobbiamo cercare di migliorare e dobbiamo cercare di pensare positivo. Una partita così è più facile prepararla.

I rapporti con Totti? Sono normali, non ho niente da dire. Totti parla con i fatti, sicuramente non mi sorprende, non mi sorprende che a 34 anni faccia ancora la differenza, è un grande professionista e un grande giocatore. Mi auguro che giocherà ancora per 10 anni. Non ho mai vinto contro la Roma? Sì, ma io non faccio l’allenatore da 20 anni… Il poco utilizzo di Ljajic e Babacar dovuto a ciò che fanno fuori dal campo? Loro stanno tutto il giorno sul computer, vanno a letto alle 3 perché stanno sul computer, allora era meglio uscire. Non mi risulta che la loro vita privata sia fuori dalle regole. Una volta i giornalisti dissero che avevano visto qualche giocatore della Roma fuori fino alle 3 di notte, Liedholm rispose che aveva dato a loro il permesso fino alle 5… (risata generale…). Ljajic l’ho utilizzato, rispetto anche all’anno scorso, Babacar è stato riserva di Gilardino e per fortuna abbiamo sempre avuto Gila, però anche Babacar ha giocato. Sono giovani, devono crescere senza fretta.

Balotelli? Mancini lo voleva a tutti i costi, è andato in una grande società, lui è fatto così, questa è anche la sua forza. Lo conosco da molti anni, ha poco rispetto per gli altri, non era uno che si faceva intimorire dagli altri. È normale però, anche io ero diverso quando avevo 20 anni, crescendo poi si migliora. Prandelli ha fatto bene a dire che De Rossi e Balotelli non andranno in Nazionale, un gioactore della propria Nazionale deve sempre dare l’esempio. Un ballottaggio tra Donadel e Vargas? I dubbi ci sono e ci saranno sempre, l’importante è che siano dubbi di abbondanza, sono dubbi che ogni allenatore vorrebbe avere, vediamo… Oggi abbiamo un altro allenamento, vediamo ciò che succede.

D’Agostino? È un giocatore importante, sta migliorando, è un professionista esemplare, si allena sempre bene. Non ha mai fatto una polemica, si è sempre allenato bene e ha dato sempre molti consigli ai compagni. Al posto suo non avrei fatto così, ma perché sono io che sbaglia. Montella? Per fortuna domani non sarà in campo, non dobbiamo preoccuparci di Montella, l’allenatore può fare poco durante la partita, dobbiamo preoccuparci di quello che fanno in campo i giocatori. Stimo molto Montella, sono contento per lui perché sta dimostrando che sa gestire bene il gruppo, è molto freddo e anche da giocatore era così. Giocano con il 4-2-3-1, con lo stesso modulo che avevano quando in panchina c’era Spalletti, un derby porta entusiasmo ma questa è un’altra partita.

[Niccolò Gramigni – Fonte: www.violanews.com]