Mihajlovic: ”Non esiste dualismo tra Monto e D’Ago”

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Vigilia di Palermo-Fiorentina, in conferenza stampa parola affidata al tecnico viola Sinisa Mihajlovic. Queste le sue parole: “Il Palermo è una squadra tecnica, con giocatori interessanti. Noi domani per la prima volta, se tutto va bene, dovremo partire con una squadra che avevamo in mente all’inizio. Mancano sempre giocatori importanti, però gli altri stanno bene. Possiamo giocarcela alla pari, il Palermo è forte in avanti, ma la nostra fase difensiva è buona, viceversa loro hanno problemi in difesa e noi in attacco abbiamo uomini importanti. È da quasi un anno che non vinciamo fuori casa, non deve però diventare un’ossessione, dobbiamo sempre cercare di fare la nostra partita, qualche volta siamo andati vicini a fare risultato fuori casa e non ci siamo riusciti. Va bene anche…rubando, l’importante è prendere punti. Dobbiamo giocare con il giusto spirito e la giusta determinazione, sappiamo i loro punti forti e sappiamo quelli deboli, vedremo chi sarà più bravo. Montolivo? Era carico e contento, un po’ stanco ma sarà disponibile.

Santana? È uscito ieri per precauzione, ha preso una botta sulla caviglia ma non è niente di grave. Oggi poi vedremo, nessuno dei due è in dubbio per domani. Si può fare un centrocampo con D’Agostino-Montolivo-Behrami? Il dualismo magari è tra D’Agostino e Donadel, non c’è dualismo tra D’Agostino e Montolivo. Abbiamo fatto giocare D’Agostino quando non c’era una mezzapunta, quando invece è presenta una mezzapunta, è più adatto Donadel, è più incontrista. D’Agostino, Montolivo e Donadel non era adatti a giocare insieme, ma due su tre possono giocare. In Nazionale Montolivo gioca interno, non vedo perché non lo possa fare con la Fiorentina.

Una marcatura speciale per i giocatori di talento del Palermo? Loro fanno un caos organizzato, non danno punti di riferimento, a volte puoi trovare Miccoli centrale, dopo due minuti magari è Pastore a fare il centrale. Noi dobbiamo essere attenti, non dobbiamo dargli possibilità nelle ripartenze, basta ricordare la gara di andata, quando abbiamo subito un contropiede da Pastore. Non dobbiamo giocare a uomo, ognuno ha la propria zona di competenza. I loro attaccanti sono bravi, hanno messo tutti in difficoltà. In casa stanno facendo molto bene. Se il Palermo avesse subito meno gol, sarebbe primo: a centrocampo e in attacco sono molto forti, anche la difesa comunque non è male. Sappiamo bene come gioca il Palermo. Mutu? Sta bene, vediamo oggi come farà l’allenamento, decideremo dopo come giocare. Non è uno che – dopo 5 giorni fatti bene – deve subito giocare, ripeto che quando meriterà una maglia da titolare, giocherà tranquillamente. A Fiorentina-Inter penserò dopo il Palermo, domani metterò la formazione migliore.

I nomi sul dopo Mihajlovic? So che c’è tanta gente che vorrebbe stare al mio posto, da vent’anni sono nel calcio e so come le cose funzionano. Ho tanti amici, so chi si propone come nuovo tecnico della Fiorentina, io al posto loro non lo avrei mai fatto. Mi fa sorridere e piacere sesi propongono per la panchina, vuol dire che è un posto ambito. So che dovranno arrivare anche i risultati, avendo la fiducia del mio direttore e del mio presidente sono ancora più contento, non c’era bisogno di dirlo, casomai serve ai giornalisti, io so di avere fiducia da parte della società. Penso ad oggi, non penso al futuro. I pregi e difetti della avventura di Mihajlovic in viola? Non spetta a me essere giudicato, so che i risultati condizionano il giudizio. Sono sempre stato me stesso, sono sempre stato chiaro e sincero, mi sono sempre preso le mie responsabilità. Sono una persona onesta, ho passione per il mio lavoro e sono limpido… Quando ero calciatore preferivo che la gente mi giudicasse come uomo, piuttosto che come calciatore. Prima di tutto si deve vedere l’uomo, poi il calciatore o l’allenatore.

Gilardino? Ci parlo spesso, vi assicuro che lui sa quello che può dare, si impegna sempre al massimo. È uno che ha sempre fatto gol, la punta vive per i gol, basta ritrovare una rete e cambia tutto. Oggi nel calcio funziona così, puoi fare 100 gol, poi se non segni per 2 partite, vuol dire che sei finito. Nel calcio non c’è riconoscenza, questo però deve dare stimoli in più ai calciatori, si cerca sempre di migliorare. A Gila dispiace non essere convocato in Nazionale, è normale… Vargas? Si sta allenando da solo, ha ancora male alla caviglia, anche ieri zoppicava, ci vuole tempo. Domani non sarà disponibile, non so se lo sarà con l’Inter. Il Vargas dell’anno scorso contro l’Inter farebbe comodo, quello di quest’anno…”.

[Niccolò Gramigni – Fonte: www.violanews.com]