Milan, ecco come cambia il mercato dopo il “Lodo Mondadori”

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Non è da prima pagina ma almeno è una notizia: il Milan ieri ha formalizzato l’ingaggio del difensore centrale della nazionale portoghese Under-19 Ricardo José Araujo Ferreira (18), proveniente dal Porto. Acquisto di prospettiva che non farà impennare la campagna abbonamenti dei rossoneri ma almeno muove le acque. Domani tutti a Milanello, per il raduno dei Campioni d’Italia. Purtroppo, mercoledì scorso, ci abbiamo preso. La soffiata è arrivata da ambienti lontani dal calcio, per la precisione vicini a Fininvest. Prima della trasmissione su Sportitalia, arriva una soffiata sul motivo per il quale il Milan non avrebbe fatto un mercato importante. “Marina Berlusconi ha bloccato tutto fino alla sentenza di secondo grado del Lodo Mondadori dove la famiglia Berlusconi rischia di dover pagare 750 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti”. Detta così, su due piedi non aveva un filo logico; poi tre-quattro telefonate e le prime conferme.

Il Milan ha la cassa chiusa, il rischio è concreto e sabato mattina è arrivata la mazzata con l’appello che “obbliga” Berlusconi a risarcire di 560 milioni di euro il capo di “Repubblica” e del gruppo “Espresso”. Nelle ultime ore si è parlato anche di cessione dell’AC Milan ai russi o addirittura alla Cir, per compensare parte dei 560 milioni di euro che ballano tra i due gruppi editoriali ma De Benedetti, del Milan, non saprebbe cosa farsene. Non volendo arrivare a facili allarmismi, per i tifosi, nonostante le frasi di Galliani lascino un briciolo di preoccupazione, bisogna guardare in faccia alla realtà. Il mercato del Milan resta bloccato per queste vicende extracalcistiche ma è pur vero che la famiglia Berlusconi questa sentenza se l’aspettava, nonostante abbia ancora fiducia nella Cassazione. In Via Turati sarà un mercato fermo fino a Ferragosto, poi un “colpetto” lo assesterà anche il Milan, che ha già preso Mexes, Taiwo e El Shaarawy (giusto per ricordarlo). Galliani non avrebbe comunque fatto follie anche perché in Italia il vantaggio su tutte le altre resta invariato e per essere nuovamente competitivi in Europa serve molto altro; quel molto altro che oggi non solo non se lo può permettere il Milan, ma in generale il calcio italiano. Finirà con Cassano che andrà via ed una contropartita tecnica eccellente più una manciata di milioni di euro, pochi, che andranno a gravare sul prossimo bilancio.

La Juventus, invece, ha altri problemi. Diversi dal risarcimento danni. Beh, qualche danno l’ha avuto negli ultimi anni, ma per quel tipo di errori non sono ammessi risarcimenti pecuniari. A livello di strategia mediatica, questa volta, Marotta è stato furbo e scaltro. Riesce a far passare in secondo piano l’assalto vano a El Kun Aguero, con il quasi annuncio di Giuseppe Rossi, che se proprio vogliamo dirla tutta ci soddisfa anche più dell’argentino stesso; soprattutto per una questione patriottica in vista del prossimo Europeo. Ci arrivano lettere e mail dove ci chiedono a cosa serva Rossi quando in casa c’era Giovinco. Tenendo buona la considerazione fatta dai tifosi bianconeri, bisogna pur dire che i due hanno qualità differenti, seppur si assomiglino molto anche a livello tattico. Il problema della squadra di Conte, forse, è un altro: mancano due difensori, un centrocampista e almeno due esterni. In attesa di fare quella famosa piazza pulita di 7 giocatori in esubero evidente. La stagione della Juventus, il prossimo anno, per essere considerata “positiva” deve prevedere il raggiungimento minimo del terzo posto. Dal quarto in giù, ovvero l’Europa League, sarà ancora fallimento.

Il Napoli è pronto per far partire i titoli di coda sulla trattativa più lunga dell’estate partenopea: Inler! Ci siamo, oggi la firma: sarà un gran colpo per Mazzarri. Chi ha visto giocare l’Udinese lo scorso campionato si sarà reso conto che a tratti Inler ha influito anche più dello stesso Sanchez. Seppur con ruoli differenti, il centrocampista svizzero, quando mancava a Guidolin, erano guai. L’operazione Britos, da circa 10 milioni di euro, non convince del tutto. Calciatore, in campo internazionale, con poca esperienza e prezzo troppo elevato. Lo ha voluto Mazzarri e ci fidiamo, ma restiamo in attesa di riscontri sul campo, in un’estate dove Alvarez costa all’Inter 12 milioni di euro e Lamela alla Roma quasi 20…

Riflessione finale sulla Fiorentina: negli ultimi due anni, la famiglia Della Valle non ha raccolto quanto seminato nei primi anni di gestione. C’è sempre meno fame e soprattutto troppa improvvisazione. Firenze poteva e doveva sfruttare meglio il cambio di gerarchia del nostro campionato, dove Napoli e Udinese sono state brave ad inserirsi. La Fiorentina è rimasta una grande incompiuta: tra un affare sfumato ed un gioiello grezzo di Corvino mai luccicante. Con Prandelli era finito un ciclo, forse il Corvo è stato troppo pigro per capire che restare attaccato a quella poltrona fosse più un danno che un vantaggio. Oggi Viola si guarda allo specchio e non sa se indossare un paio di jeans o un bel tailleur nero. Prima di decidere l’abito, bisogna sempre sapere la circostanza.

[Michele Criscitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]