Milan, il punto: l’analisi dei pro e contro nella linea mediana

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Nel corso del nostro precedente articolo ci siamo soffermati sull’analisi dei motivi della crisi rossonera concentrandoci sulla retroguardia; il nostro studio aveva decretato che le responsabilità del calo di rendimento del pacchetto arretrato sono da suddividersi così: Colpe della Società 60%, Colpe dell’allenatore 30%, Inaspettato scarso rendimento di alcuni interpreti 10%. Oggi proseguiremo la nostra analisi concentrandoci invece sulla linea mediana, per capire se gli indici individuati per quanto riguarda la difesa siano adattabili anche alla situazione a centrocampo o sia necessaria una redistribuzione degli stessi.

COLPE DELLA SOCIETA: 40%

Sin dall’inizio della precedente sessione estiva di mercato, abbiamo più volte insistito nel dire che il principale colpo della società rossonera in sede di mercato avrebbe dovuto essere un playmaker; l’anno scorso infatti una delle principali difficoltà dei rossoneri risiedeva nel fatto che il centrocampo era molto improntato sui muscoli ma privo di fantasia, cosa che rendeva i rossoneri una squadra abbastanza prevedibile nella manovra corale e affidata alle giocate individuali di Ibrahimovic. Avevamo anche pronosticato che la partenza di Thiago Silva, poichè era il difensore brasiliano ad occuparsi l’anno scorso dell’impostazione della manovra, si sarebbe doppiamente avvertita se Galliani non avesse portato a Milanello un playmaker, unica vera richiesta di mercato di Allegri. Ebbene, durante l’estate si sono fatti molti nomi, ma alla fine questo giocatore non è arrivato. La società ha commesso l’errore di pensare che questo ruolo potesse essere ricoperto da Riccardo Montolivo, giocatore che ha facilità di palleggio, ma che in fase di costruzione del gioco verticalizza troppo poco per surrogare un regista. Oltretutto Van Bommel è stato sostituito solo in extremis e con un giocatore che ama giocare in modo differente e perciò non può considerarsi adatto al mantenimento dell’assetto tattico precedente: De Jong è un mediano puro, che si occupa pochissimo di impostazione; il suo ruolo è esclusivamente quello di rubare palla e consegnarla al giocatore più vicino a sè, caratteristica che lo rende inadatto a ricoprire il ruolo di mediano davanti alla difesa che fu l’anno scorso di Mark Van Bommel. Il mercato in questo settore andava dunque arricchito con l’acquisto di una pedina fondamentale, che però a Milanello non è mai arrivata.

COLPE DELL’ALLENATORE: 20%

Per quanto riguarda questo settore, Massimiliano Allegri deve cavarsela con quello che ha. Ha chiesto un regista che non è mai arrivato, ed ha capito dopo poche partite che il 4-3-1-2 non era più un modulo praticabile, date le caratteristiche della rosa a sua disposizione. Sta dunque cercando un nuovo assetto che gli permetta di coniugare qualità ed equilibrio, anche se il lavoro non è per niente facile, sopratutto per un allenatore che si è visto stravolgere la squadra nel giro di pochi mesi; per questo, riguardo a questo settore, non getteremmo la croce addosso al tecnico rossonero. Se dobbiamo individuare una sua colpa specifica, la ravvisiamo nella gestione di Boateng. Il giocatore è evidentemente in un momento di difficoltà psicologica; gioca molto individualmente e spesso sbilancia la squadra, ostinandosi a ricoprire una posizione sulla trequarti che questo Milan non può più sostenere. Consiglieremmo ad Allegri un po’ più di polso e personalità nella gestione del giocatore che deve sì essere una risorsa importante di questo Milan, ma che non può decidere come e dove vuole giocare.

INASPETTATO SCARSO RENDIMENTO DI ALCUNI INTERPRETI: 40%

Nonostante l’assenza del tanto citato playmaker in organico, crediamo che comunque il livello del centrocampo rossonero non sia così basso come appare in queste prime uscite. E’ composto da calciatori che sono quasi tutti titolari nelle rispettive nazionali e hanno dimostrato nelle precedenti annate di avere delle doti che sono decisamente superiori a quanto fatto vedere fino a questo momento. Ragion per cui crediamo che, nonostante l’errore in sede di mercato ci sia indubbiamente stato, lo scarso rendimento del centrocampo possa essere molto imputato all’evidente calo nelle prestazioni di alcuni singoli, dai quali staff e società si attendevano decisamente di più. Tolti Montolivo e De Jong, reduci dall’europeo e arrivati solo quest’anno al Milan [l’olandese deve tra l’altro superare lo scoglio dell’ambientamento in un paese straniero, cosa che può rallentarne l’inserimento], ci riferiamo sopratutto a Nocerino e Boateng: i due infatti sono stati le colonne portanti del centrocampo nella passata stagione [l’italiano addirittura è stato il secondo miglior marcatore della squadra], ma quest’anno sono vittime di un calo di rendimento tanto drastico quanto inaspettato nelle sue proporzioni. I due calciatori sono quelli che per caratteristiche hanno sofferto maggiormente la partenza di Ibrahimovic: con lo svedese in campo infatti essi potevano sfruttare la loro dote migliore, ovvero la capacità di inserimento negli spazi che venivano creati dal centravanti. Quest’anno senza Ibrahimovic essi devono modificare per forza il loro modo di giocare: ma se un calo era preventivabile per i motivi anzidetti, era difficile prevedere [sia per la società che per il tecnico] che assumesse simili dimensioni. Nocerino inoltre si ritrova penalizzato dal cambio di modulo: nel 4-2-1-3 disegnato per ora da Allegri infatti è difficile mettere in risalto le proprie doti. Ad Allegri il compito di studiare il modo per ritrovare due giocatori che costituiscono una delle chiavi per far tornare il Milan ad un livello di rendimento accettabile.

Tirando dunque le somme con quanto in precedenza detto in proposito della difesa, possiamo così rivedere le percentuali:

– Colpe della Società: 50%

– Colpe dell’allenatore: 25%

– Inaspettato calo di rendimento di alcuni giocatori: 25%

Nella prossima puntata, quella conclusiva, ci soffermeremo sul reparto avanzato e tireremo le conclusioni finali: continuate a seguirci per capire qual’è secondo noi il principale responsabile del momento no della squadra rossonera.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]