Milan: poche attenuanti per Allegri, negativi i numeri contro le grandi

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logo-milanCerto che Allegri ha sempre la scusa buona per scaricare i propri limiti. È un po’ la sintesi di quel modo di fare, tutto italiano, che cerca sempre nel prossimo, nel fato, nel vicino cattivo la scusa per giustificare i propri fallimenti.

Nel campionato 2011/2012 la giustificazione fu che a causa dei tanti infortuni il Milan perse lo scudetto e gli scontri diretti. Che dire, gli infortuni pesarono sicuramente in quella stagione, ma se il tuo giocatore di punta mette a segno 28 gol e una decina di assist e se a sette giornate dal termine hai comunque quattro punti di vantaggio sulla concorrenza, allora forse le cause sono da cercare altrove. Nello scorso campionato la grossa rifondazione subita dalla squadra fu la giustificazione per spiegare i primi mesi di totale anarchia e assenza di risultati. Salvo vedere nello stesso periodo, una squadra come la Fiorentina -che aveva subito uno stravolgimento anche superiore – giocare bene da subito.

Quest’anno invece c’è stato un ritorno al passato: gli infortuni.

Ma veniamo a noi, e cerchiamo di analizzare la cosa da un punto di vista matematico. Osserviamo quello che dicono i numeri perché, se da un lato è vero che un dato numerico può prestarsi a più interpretazioni, dall’altro è altrettanto vero che i numeri non mentono.

E i numeri dicono che dopo il primo campionato, lo score contro le rivali storiche è semplicemente umiliante. In due campionati e mezzo il Milan ha giocato per cinque volte contro la Juventus, contro l’Inter, la Fiorentina e il Napoli. Per un totale di 20 partite. E le vittorie? Una! Soltanto una misera vittoria contro le rivali storiche negli ultimi 20 match: il risicato 1-0 inflitto alla Juve di Conte nel novembre 2012.

Per il resto, le altre quattro gare contro la Vecchia Signora hanno detto un pareggio e tre sconfitte. Negli ultimi cinque derby abbiamo all’attivo un solo pareggio, ottenuto nello scorso febbraio, contornato dalla sconfitta contro l’Inter di Ranieri, doppia sconfitta contro Stramaccioni e infine anche Mazzarri ha banchettato sui resti di quello che è il Club più titolato al mondo.

Non è andata meglio contro altre due rivali storiche: Napoli e Fiorentina. Gli ultimi cinque incontri disputati contro i partenopei hanno visto il Milan pareggiare tre volte e perdere altre due. La Fiorentina invece ha addirittura trasformato il Meazza nel proprio terreno di conquista, vincendo gli ultimi tre incontri, mentre gli altri due incontri di questi due campionati e mezzo si sono tenuti a Firenze ed hanno visto il Milan pareggiare due volte.

I numeri non mentono, dicevamo. E i numeri ci sbattono in faccia una realtà mai vista prima in epoca berlusconiana. Nemmeno nel biennio 96-98!

Sicuramente Allegri, dall’estate del 2011 ad oggi, qualche attenuante l’ha avuta, ma se in 20 partite contro le rivali storiche ne vinci soltanto una e ne perdi addirittura 12, le attenuanti e le scuse assumono un peso quasi irrilevante. Questi numeri ci dicono che Allegri è totalmente incapace di preparare quelli che vengono definiti match-clou e, indipendentemente da quello che accadrà da qui a fine stagione, e anche dopo, questi numeri rimarranno una macchina indelebile nella storia del Milan. Purtroppo.

[Rocco Piliero – Fonte: www.ilveromilanista.it]