Milan-Sampdoria, analisi tattica

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MILANO – Nulla di nuovo sotto il sole. Potrebbe apparire strana questa affermazione dato ilMilan-Sampdoria, analisi tattica risultato tutto sommato a sorpresa, con cui la Samp ha espugnato San Siro. Ad un’analisi approfondita ci si rende conto però che la Serie A non concede distrazioni.

Le cause remote

La situazione che si è creata al Milan nei giorni scorsi, ha fortemente condizionato l’impostazione della gara. Infortuni e anche un poco di soggezione dovuta al periodo nero relativo ai risultati, sono stati in campo ieri a San Siro, insieme ai giocatori rossoneri e blucerchiati.

Le toppe apposte dai rossoneri

Montella ha tutto sommato giocato fino in fondo le sue carte. Pur penalizzato dal dover spostare a sinistra Romagnoli ed inserire Zapata al centro della difesa ha messo in campo una formazione di tutto rispetto.

In questo modo ha cercato di evitare che il gioco si concentrasse troppo al centro, dove la Sampdoria in virtù del suo rombo chiuso è in grado di praticare il controllo. L’esperimento è riuscito a metà. L’esterno blucerchiato Bereszynski ha mostrato di aver assimilato già a sufficienza i dettami di Giampaolo e ha messo Romagnoli in affanno impedendogli frequenti incursioni.

Il Milan quindi, pur esercitando una buona e costante pressione, è stato anche spesso messo in difficoltà dalle ficcanti verticalizzazioni operate dai doriani.

Filtro e gioco di squadra

Un Linetty in giornata di grazia e un Praet che ha offerto scarsi riferimenti sono stati determinanti. E si sono armonizzati con un Quagliarella al servizio del gioco di squadra e alle, in verità rare ieri, trovate geniali di Muriel.

Nasce una stella

Ma la Sampdoria ha trovato un altro talento tra le sue fila. Si tratta di Djuricic. Il giovane è stato recentemente acquisito a titolo definitivo nell’ambito dell’affare Pereira. Il serbo ha dato dimostrazione di grande maturità e personalità creando spesso scompiglio nella trequarti, in cui la Samp ha imperversato più in qualità delle azioni che in quantità.

Il centrocampo, poi, ha suggellato anche statisticamente il cinismo e la concretezza degli ospiti. Parlano chiaro il numero di palle recuperate e dei lanci lunghi tesi a scavalcare i filtri: dati che sono a vantaggio degli ospiti.

Gli allenatori

Montella, come dicevamo, ha giocato le sue carte come ha potuto. È stata la coperta ha risultare corta! Giampaolo, invece non ha praticamente sbagliato nulla.