Napoli, il punto: un modulo per esaltare le qualità di Inler

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Ci risiamo. È bastata la vittoria autoritaria di Palermo per capovolgere giudizi, rimescolare sentenze e lanciare proclami ambiziosi che, sia chiaro, potrebbero anche starci se a farli non fossero gli stessi che fino a poco fa “demolivano” per un mancato acquisto. Ho conferma, una volta di più, che dalle nostre parti l’equilibrio equivale ad una virtù, preziosa quasi quanto la passione che lega alla maglia azzurra. Intanto, abbiamo scoperto che il Napoli esiste ancora, anche senza le penetrazioni fulminanti di Lavezzi e il dinamismo di Gargano. Forse, e questo non farà piacere ammetterlo ai disfattisti di professione, che in casa Napoli nulla avviene per caso: alle due cessioni eccellenti Mazzarri, perno-motore del progetto, ha gradualmente preparato la squadra e l’impianto tattico. Lo ha fatto studiando il nuovo modulo che dovrà esaltare il vero Inler, mettendo in vetrina le qualità di Behrami, riportando Hamsik nella posizione primordiale, liberando di fatto il Napoli dall’etichetta di Pocho-dipendente: perchè c’è Pandev, ennesimo rigenerato, con Cavani, perchè gradualmente saggeranno l’azzurro Insigne, Vargas, El Kaddouri. Giovani di grandissima qualità, quelli che faranno il Napoli di domani, perchè così ha stabilito il lungimirante De Laurentiis.

Ricordate? Lo stesso presidente che in netto anticipo sui tempi aveva preannunciato le crisi dei grandi club, quelli avvezzi a spese folli, oggi alle prese con rischiosi piani di rientro. A me questo Napoli piace e tanto: indipendentemente da quello che sarà il risultato finale ho la certezza che ci divertiremo sempre perchè questo gruppo è forse il più unito visto a Castelvolturno negli ultimi anni, perchè i tenori sono quelli che oltre ad avere i numeri avvertono sulla pelle le sensazioni forti di un’intera città e che le cose belle non durano nel tempo se non si è con la mente già a domani. Un ultimo pensiero è per Riccardo Bigon: costantemente sotto esame, lui che è persona perbene e di tempra forte, ha imparato a convivere con gli ondivaghi stati d’animo della piazza e di cui sicuramente il papà Albertino gli aveva fatto menzione. I risultati intanto non li manca mai, rispettando budget e missioni con una personalità che dev’essere per ovvie ragioni fortissima se si vuole avere a che fare con un presidente ed un allenatore così. Ripeto, il tempo ci dirà di più, intanto godiamoci questo Napoli senza risparmiare il cuore, anzi blindiamolo come merita la migliore espressione dell’odierna napoletanità.

[Silver Mele – Fonte: www.tuttonapoli.net]