Napoli, Rudi Garcia presentato in conferenza stampa

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Il nuovo allenatore dei partenopei ha dichiarato che il pensiero è quello di portare in alto in Europa i colori del Napoli e di proseguire ad alti livelli in campionato

NAPOLI – Il neo allenatore del Napoli, Rudi Garcia, é stato presentato oggi in conferenza stampa al Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte. “Il primo regalo è essere qui con voi a Napoli. -sono state le prime parole del tecnico cinquantanovenne francese- Voglio ringraziare i tifosi per l’accoglienza e quando ho visto la città piena di striscioni ho capito l’orgoglio e la fierezza che c’è tra i tifosi azzurri. Vorrei che questo stesso possa esserci anche in futuro“.

Io e il Presidente ci siamo trovati alla perfezione sulle ambizioni di successo. – ha proseguito Garcia- Abbiamo posto una barra molto alta riguardo la Champions League, è questo il sogno, ma il sogno in assoluto è vincere ancora trofei che seguano alla conquista dello scudetto 33 anni dopo l’epoca Maradona. Il progetto è quello di stabilizzarsi nel grande calcio internazionale. Napoli deve giocare sempre la Champions ed essere competitiva in Europa, questa deve essere la dimensione che merita questo Club e questo ambiente”

Garcia ha detto di non essere spaventato di raccogliere l’eredità di Spalletti: “Io non ho paura di niente, tranne che dei problemi di salute. A me interessa la rosa dei calciatori, perchè anche dopo un traguardo così grande, adesso si riparte da zero, alla pari degli altri. Da un lato i giocatori devono anche dimenticare quello che anno fatto, e dall’altro devono conservare comunque la convinzione e la fiducia per l’impresa che hanno compiuto. Ho visto un Napoli che l’anno scorso sapeva attaccare benissimo ma anche difendersi con tutta la squadra. Il Presidente è ambizioso e sono certo che mi affiderà una rosa di qualità per vincere ancora. Le mie squadre hanno la caratteristica di essere offensive ma anche di difendersi in maniera compatta.

 Garcia ritorna in Italia a sette anni di distanza dall’esperienza alla Roma. “É un vero piacere tornare in Italia – ha dichiarato – non vedo l’ora di visitare la città e cominciare a lavorare. Voglio dare il meglio di me, lo so fare e lo farò in questa città. Qualsiasi allenatore si sieda sulla panchina del Napoli, soprattutto quest’anno, sa che è una avventura molto difficile ma anche stimolante. Io non ho intenzione di rivoluzionare nulla, ma vengo per dare anche il mio tocco personale. Poi devo considerare la rosa che avrò a disposizione. Rispetto al modulo io ho mi adeguo sempre al mio gruppo. Il 4-3-3 è stato il top per il Napoli, ed è un modulo che ho praticato con favore spesso, ma bisogna saper anche cambiare modulo di gioco . Non mi piace che la squadra sia sempre inserita in un piano A e solamente un piano solo. Voglio che i miei calciatori abbiamo una cultura tattica personale, che siano intelligenti anche per sorprendere l’avversario”.

A Roma era stato Spalletti a sostituirlo, ora é successo l’inverso: “Questo è l’occhiolino del destino. – ha proseguito- Sono stato sostituito da Spalletti a Roma ed ora sostituisco io lui a Napoli. Se la squadra assomiglia ancora a quella dello scorso anno, ribadisco, non toccherò molto. Il pensiero è quello di portare in alto in Europa i colori del Napoli e di proseguire ad alti livelli in campionato”.

Le prime parole indirizzate alla squadra sono state .“Io ho dei valori e voglio trasmettere solo quelli. Umiltà, lavoro perchè senza sudore non si va da nessuna parte. Certamente conta il talento, ma quello che vale è il concetto di insieme, il senso di appartenenza per questa maglia e questo Club. Oggi si parla tanto di Top player, sono concetti che appartengono a questo calcio, ma spesso le superstar corrono solo con il pallone, invece a me piace che corrano tutti i miei uomini sia quando hanno il pallone ma soprattutto quando non ce l’hanno. […]. Il mio obiettivo e il mio compito, insieme al mio staff, sono quelli di comunicare alla squadra di dover essere sempre all’altezza di questo scudetto“.