Numeri e curiosità del match: Ficcadenti a Bergamo per esorcizzare il tabù Atalanta e il digiuno di gol

206

Sembrano passati secoli dalla terza giornata di campionato (la seconda effettiva), eppure stiamo parlando di appena un mese e mezzo fa. Allora bastò rifilare un 2-1 alla matricola Novara per proiettare il Cagliari verso un insperato primato solitario in classifica. Tuttavia, da quella squadra vincente che sembrava essere la truppa di Ficcadenti – capace di mascherare attraverso cinismo e spietatezza le non poche lacune riscontrate sul piano del gioco – ritroviamo oggi la stessa compagine alle prese con un’improvvisa involuzione, causa di una serie di prestazioni via via sempre meno convincenti e, soprattutto, caratterizzate da una preoccupante sterilità offensiva.

ASTINENZA – Sono infatti saliti a quattro i turni consecutivi durante i quali il Cagliari è rimasto a secco di gol su azione manovrata (nel mezzo solo il rigore di Nenè a Cesena). L’ultima rete rossoblù risale ormai a un mese fa grazie a Davide Biondini, autore dello 0-2 che permise ai sardi di espugnare Lecce. A quella sfida risale anche l’ultima vittoria isolana, seguita poi da tre pareggi e una sconfitta. A rendere ancora più difficile il compito atteso domenica è il ruolino di marcia dei prossimi avversari, quell’Atalanta capace fin qui di trasformare il proprio stadio in un bunker inespugnabile, sotto i cui colpi si sono arrese Palermo e Novara e bloccate sul pari Udinese e Inter. D’altra parte, i rossoblù mantengono ancora un trend positivo in trasferta, frutto di due vittorie, un pareggio e una sconfitta, per un totale di sette gol realizzati e cinque subiti.

DIVIETO DI TURNOVER – Nelle nove partite disputate finora, Massimo Ficcadenti ha mandato in campo la stessa formazione per ben cinque volte, modificando l’undici di partenza solo se costretto da squalifiche (Conti) o infortuni (Nenè e Astori). Sono dunque ben otto i rossoblù sempre partiti dal primo minuto in campionato, così come continua a subentrare regolarmente a partita in corso Victor Ibarbo, l’unico giocatore di Serie A a detenere questo curioso record.

PRECEDENTI – Colantuono e Ficcadenti si sono incontrati una sola volta in Serie A, alla settima giornata del campionato 2007/2008. La sfida, allora tra Palermo e Reggina, terminò 1-1 con reti di Nick Amoruso e Amauri. Nel corso dello stessa stagione entrambi gli allenatori vennero esonerati, rispettivamente alla decima e alla tredicesima giornata. Colantuono fu poi richiamato nel marzo 2008 dallo stesso presidente Zamparini, in sostituzione di Francesco Guidolin.

Cinque sono i precedenti tra l’attuale tecnico dell’Atalanta e il Cagliari. Per lui una sola vittoria, proprio nella stagione 2007/2008: il match-winner fu Zaccardo, autore dell’1-0 che permise al Palermo di espugnare il Sant’Elia. Ben tre le sconfitte: un 2-0 subito a Cagliari dalla sua Atalanta nel 2006/2007, quindi un 3-0 e un 2-1 risalenti alla stagione 2003/2004: l’allora tecnico del Catania, esordiente in cadetteria, nulla potè nel doppio confronto contro la corazzata sarda guidata da Gianfranco Zola, la stessa che avrebbe poi terminato il campionato in vetta alla classifica assieme al Palermo. Infine l’unico pareggio, un rocambolesco 3-3 datato 25 ottobre 2006, con gli orobici capaci prima di portarsi in vantaggio con l’ex Loria, quindi di farsi riprendere e superare fino al momentaneo 1-3, maturato grazie ai gol di Bianco, D’Agostino e Suazo. Ventola e Doni siglarono poi le successive marcature che decretarono il definitvo pareggio.

Massimo Ficcadenti ha invece incontrato l’Atalanta appena due volte in carriera. Il battesimo nella stagione cadetta 2005/2006 quando, da allenatore del Verona, uscì sconfitto per 3-2 dai bergamaschi, che a fine stagione ottennero la promozione diretta piazzandosi in testa alla classifica. Solo un pareggio nel secondo confronto, risalente alla prima giornata del campionato di Serie A 2007/2008: 1-1 il risultato finale tra Reggina e Atalanta, con reti di – neanche a dirlo – Amoruso e Doni.

GLI EX – Sono ben tre i giocatori del Cagliari dal passato nerazzurro. Agazzi, Canini e Perico sono infatti cresciuti nel vivaio dell’Atalanta, prima di lasciare definitivamente Bergamo tra il 2003 e il 2004. Per Michael Agazzi si contano anche due stagioni da terzo portiere della prima squadra, mai segnate, però, da presenze in campo. L’estremo difensore rossoblù ritroverà domenica il compagno di reparto Andrea Consigli, insieme al quale è cresciuto nelle giovanili atalantine. Non sarà invece della partita, perché squalificato, Simone Padoin, altra vecchia conoscenza dei tre rossoblù ai tempi della ‘primavera’. Tra le fila bergamasche da segnalare invece la presenza di Michele Ferri. Nel suo curriculum risultano ben tre stagioni e mezzo trascorse in Sardegna, tra il gennaio 2006 e il giugno 2009: per lui un totale di 67 presenze impreziosite da un gol, realizzato in un Cagliari-Livorno 2-2 del 20 settembre 2006.

Sarebbe stata una partita particolare anche per Davide Astori. Il centrale del Cagliari e della nazionale italiana, assente a causa della frattura al perone rimediata durante la sfida contro il Napoli, è infatti nato a San Giovanni Bianco e cresciuto a San Pellegrino Terme, entrambi comuni di circa 5mila abitanti della provincia di Bergamo.

[Alessandro Ariu – Fonte: www.tuttocagliari.net]