Palermo-Lazio 0-4: la notte di Djordjevic

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logo-palermoDal Mar Ligure al mar Mediterraneo, tutta l’Italia per ritrovare certezze. L’equipaggio di Pioli vede addensarsi nubi all’orizzonte, la navigazione non è stata delle più semplici in settimana. All’ingresso in porto la Lazio appare contratta, è il Palermo a farsi preferire, poi il colpo di coda che cambia la storia: Candreva mette in mezzo, Djordjevic insacca. Nel secondo tempo è ancora il serbo a guidare l’arrembaggio, il suo sinistro apre le linee dello schieramento nemico e consegna il bottino ai biancocelesti. L’ultima rete la firma Parolo, è il colpo che affonda definitivamente il Palermo. La nave laziale espugna il porto siciliano, la navigazione verso l’Europa League può riprendere con il vento in poppa.

FORMAZIONI – Pioli vara il nuovo modulo tattico, 4-2-3-1. Confermato Marchetti tra i pali, Cana e De Vrij i centrali, Braafheid e la sorpresa Cavanda, in campo per la prima volta in campionato, a presidiare le fasce. Mediana con Onazi e Parolo, Mauri si sistema nel terzetto composto da Lulic e Candreva, unica punta Djordjevic. Palermo con Belotti in avanti, al suo fianco Dybala e Vazquez, il più in forma dei siciliani.

PRIMO TEMPO – Bastano 50 secondi a Braafheid per testare i riflessi di Sorrentino, il portiere rosanero risponde presente. Dalla parte opposta Dybala prova ad imitare il collega, il suo tiro non trova la risposta del numero 22 biancoceleste, la palla sfila al lato. Si fa preferire il Palermo, Vasquez viene servito il profondità, salta Cavanda e prova il destro, palla debole che si perde tra le braccia sicure di Marchetti. Il match si spegne, più calci che calcio in campo, l’arbitro fatica a tenere calmi gli animi dei protagonisti in campo. Poi, improvvisamente, si accende nel finale. Vazquez da la scossa: serpentina al limite dell’area, Onazi e De Vrij stanno a guardare, l’attaccante si trova solo davanti alla porta biancoceleste: sembra fatta, ma il suo sinistro finisce incredibilmente fuori. Passano 2 minuti e Dybala, spina nel fianco laziale, ha l’occasione della vita, Marchetti torna ad indossare i panni del supereroe e respinge. Domina il Palermo, tornano in mente le parole di Pioli alla vigilia, la Lazio capisce che è il momento giusto per esaudire i desideri del proprio allenatore; Lulic allarga per Candreva, palla in mezzo per Djordjevic che, a porta sguarnita, insacca. Non poteva scegliere modo migliore per festeggiare compleanno e prima rete in Italia. En plein per l’ex Nantes. Ci sarebbe spazio anche per il raddoppio laziale, ma Mauri calcia troppo centrale, Sorrentino respinge senza problemi.

SECONDO TEMPO – Non accennano a calare i ritmi. É sempre il Palermo a farsi preferire, Dybala ci prova subito dal limite, Marchetti si tuffa e respinge. É un match che vive di fiammate, gli allenatori provano a mischiare le carte con qualche cambio. La svolta potrebbe arrivare al 67’ quando Feddal ad un passo dalla riga di porta riesce nell’impresa di sbagliare il più facile dei gol. Come nel primo tempo il pericoloso corso sveglia i biancocelesti, Djordjevic ruba la scena, il protagonista della serata è senza dubbio il serbo. Prima si divora un gol fatto colpendo con il tacco a due passi da Sorrentino che sul proseguimento dell’azione si supera su Parolo. L’appuntamento con la rete, però, è solo rimandato: Lulic in profondità per il numero 9 che finta il destro, rientra sul piede forte e fulmina Sorrentino. Pioli cerca di blindare il risultato, dentro Ciani e Ledesma, fuori Braafheid e Mauri, si passa al centrocampo a 3. Il match va in ghiaccio al minuto : Marchetti rilancia, Djordjevic fa scorrere il pallone ed esplode un sinistro che bacia il palo prima di gonfiare la rete. 3-0 Lazio, gioco, partita, incontro, il serbo può portare il pallone a casa. Non basta però ai biancocelesti, bisogna spazzare via le nubi che sembravano addensarsi all’orizzonte. Quando sembra ormai finita Ledesma calcia una punizionedalla trequarti, Parolo controlla e calcia, il poker è servito. Terza rete in sei partite ufficiali per l’ex Parma. Questa Lazio non teme neanche i proverbi, per la truppa di Pioli c’è due senza tre.

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[Matteo Vana – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]