Palermo-Napoli 3-1: l’analisi del match

267

logo-palermoPALERMO – I tre fortissimi schiaffi inflitti da uno spietato Palermo hanno strappato al Napoli uno dei momenti migliori dell’era Benitez. Sei vittorie in sette giornate di campionato, il trionfo di Doha e la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia: un ciclo splendido che ha portato gli azzurri in cima all’Europa a livello di rendimento, al pari solo del Barcellona nel 2015. Ancora una volta ci si ferma sul più bello: ora la Roma può scappare a +7 e la Fiorentina si è già avvicinata lasciando solo 4 punti di vantaggio ai partenopei.

Inutile nasconderlo: la clamorosa papera di Rafael ha condizionato la gara favorendo il Palermo, che ha potuto chiudersi e sfruttare le sue letali ripartenze. Il portiere brasiliano appare in totale confusione e quella di ieri è la sua terza indecisione consecutiva: è chiaro che il ragazzo va recuperato dal punto di vista mentale, lo è meno se dargli fiducia incondizionata sia il modo migliore per farlo. In ogni caso, gli azzurri hanno condotto il match in maniera sterile, senza mai dare l’impressione di voler realmente risalire la china e su un campo complicato come il Barbera (dove quest’anno ha vinto solo la Lazio) un atteggiamento del genere si paga. Serviva una reazione d’orgoglio come quella che si vide a Doha, ma i partenopei sono apparsi addirittura leziosi contro un Palermo che dopo il crollo di San Siro aveva una ‘garra’ inarrestabile esaltata dal talento sopraffino di Dybala e Vazquez, due gioielli.

Tutto da buttare, quindi? Sicuramente no: la perfetta serie di risultati appena andata in soffitta non può essere dimenticata dopo una brutta prestazione come quella vista ieri. Il Napoli ha la forza di rialzarsi e ripartire come ha fatto dopo la sconfitta di Milano: esattamente due mesi fa, infatti, arrivò una debacle simile per pochezza di gioco e d’intensità e la reazione è stata devastante. Risultati positivi, equilibrio e bel gioco: cancellare in fretta Palermo ed una squadra troppo brutta per essere vera è possibile. Tra quattro giorni ci sarà un altro appuntamento fondamentale per continuare l’avventura europea e subito dopo, in un San Paolo probabilmente stracolmo grazie ai prezzi popolari decisi dalla società, si potrà ripartire in campionato col Sassuolo. Abbattersi è inutile e dannoso: lo schiaffo c’è stato, ma forse era quello che serviva per ripartire con maggiore attenzione con il ritorno dell’Europa League alle porte. Gli “attributi” che Higuain, con orgoglio, ha rivendicato fermando la Juve in Supercoppa ora serviranno più che mai.

[Mirko Calemme – Fonte: www.tuttonapoli.net]