Pescara, il punto: non è più il tempo dell’accademia

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É ormai nostro destino quest’anno, vederci soffocato immediatamente quell’entusiasmo che le poche vittorie finora conquistate hanno risvegliato nei nostri animi. Forse è stato proprio questo il maggior rimorso che finora ci portiamo dietro, cioè quello di non aver saputo dare un minimo di continuità alle nostre prestazioni più positive. Ed a pensare che domenica scorsa, quando eravamo a metà del secondo tempo, tutto sembrava quasi girare per il verso giusto, nonostante il passivo ancora sul nostro groppone, la squadra aveva preso consapevolezza delle propri possibilità mostrando una certa padronanza del gioco ed arrivando, con il palo di Balzano, ad un passo da quella che poteva rappresentare la svolta del nostro campionato.

Purtroppo però, quando si intravedeva la possibilità di raggiungere l’impresa, dapprima la sorte e poi quelli che sono i nostri limiti, ci hanno fatto ripiombare nell’oblio.

Il danno non è stato tanto dal punto di vista della classifica, in quanto la sconfitta con il Milan era stata preventivata anche dai più ottimisti sostenitori, ma quello che più preoccupa è il fatto che nonostante si sia espressa una prova con un buon indice di personalità, si torna a casa con una sonora sconfitta.

Le considerazioni da fare ormai sono le solite: i limiti dell’organico, il rendimento non all’altezza di quegli elementi che avrebbero dovuto sopperire con la loro esperienza la carenza di “mestiere” di buona parte della rosa, nonché, a nostro parere, il fatto che buona parte della tecnica individuale è in mano a giovani protagonisti non ancora maturi per gestirla nei giusti modi.

Adesso restano due partite prima della virata, tutti parlano della media salvezza che quest’anno sarà più bassa rispetto ai precedenti, ma molti trascurano il fatto che in ogni caso punti bisogna metterne in cascina. L’errore da non commettere è proprio questo, sarebbe infatti deleterio spendere i nostri pensieri nello stilare tabelle mentre il Bologna espugna Napoli ed il Chievo stende la Roma. Qui tempo da perdere non ce n’è. Noi dobbiamo essere i primi a non ritenerci battuti prima di incontrare qualsiasi avversario, così come i principali protagonisti devono ormai smetterla di assumere atteggiamenti che non hanno attinenza con la rabbia che invece dovrebbero nutrire quando scendono sul terreno di gioco. Comportamenti insolenti, avversione verso lo spirito di sacrificio, il prediligere colpi per la platea a giocate meno spettacolari ma molto più utili alla causa, dovranno essere atteggiamenti da bandire.

Tutti dobbiamo essere consapevoli che quello che stiamo vivendo non è più il tempo dell’accademia, bensì quello della lotta, di quel tempo che passa irrimediabilmente e che non ci perdonerà distrazioni. Di questo ne faccia tesoro anche la Società, la quale se giustamente da un lato deve godere la nostra riconoscenza per i traguardi finora raggiunti e che non molto tempo fa erano solo chimere, è altrettanto vero che deve riparare ad errori tecnici che innegabilmente hanno commesso nell’allestire la squadra e nello scegliere il suo timoniere. Di possibilità di riuscire nell’impresa ne esistono ancora, ma se qualche tempo fa ne avevamo di più a disposizione, ora abbiamo sempre meno possibilità di inciampare nel percorso.

Permettetemi infine di porgere a voi ed alle vostre famiglie i più sinceri auguri di un sereno Natale e di un 2013 che possa riservarvi oltre alle fortune del nostro Pescara, ciò che è davvero indispensabile, vale a dire tanta ma tanta salute.

A venerdì prossimo! Tutti insieme a sostenere il nostro Pescara con la voglia di tornare a casa con un altro bel regalo da mettere sotto il nostro albero.

[Il Gatto di Elio – Fonte: www.lavocedeipescaresi.net]