Pescara, Sebastiani: “Affrontiamo la squadra più forte del campionato”

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logo-cataniaPESCARA – «Affrontiamo la squadra più forte del campionato», non è la prima volta che il Catania viene definito così. Pare ormai la formula scaramantica più efficace, e per questo più gettonata, usata dagli avversari di turno per propiziarsi la fortuna. Il direttore generale del Crotone,  Ursino, deve avere confidato il segreto al presidente del Pescara Daniele Sebastiani. Tra un impegno di lavoro e l’altro, il massimo dirigente della squadra abruzzese tiene fede all’impegno di rispondere a qualche domanda sulla sfida di domenica contro il Catania: «Ho chiesto ai miei ragazzi ed al mio allenatore una partita maiuscola. Non vedremo ritmi altissimi bensì molta tecnica ed equilibrio. A fare la differenza potrebbero essere i singoli, con una delle loro giocate. Voglio che il Pescara dimostri di potere battere qualunque formazione del campionato, anche quella secondo me più forte». Tuttavia, la classifica vede il Catania invischiato nella zona play-out: «Ha tutto il tempo e la possibilità di venirne fuori. La distanza dalla zona play-off è breve ed il campionato di serie B ha in più la caratteristica di essere lungo ed imprevedibile».

Il pareggio interno col Crotone ha frenato lo slancio dato ai rossazzurri dai due successi interni consecutivi. Molto critico verso l’operato arbitrale, l’addì Cosentino ha nell’occasione correlato gli sbagli del Sig.Sacchi alle parole pronunciate da Claudio Lotito a proposito delle squadre che sarebbe più conveniente vedere promosse in A: «Anche solo pensare al loro possibile effetto inverso,  a sfavore delle grandi, è paradossale. A Catania dovrebbero pure ricordare che il Pescara venne massacrato dall’arbitro nella partita giocata al Massimino, vinsero immeritatamente». E se ne lamentò parecchio, per bocca del suo allenatore e dei suoi dirigenti: «Infatti capisco lo sfogo di Cosentino. Brucia a chiunque subire un torto e, nello specifico,  credo che almeno il tocco di mano in area di Claiton fosse un chiaro fallo da rigore . Ritengo però pure che nel bilancio della stagione gli episodi sfavorevoli, tipo questo, vengano bilanciati da quelli favorevoli, come accaduto a scapito del Pescara. Fa parte del calcio». Un consiglio, arrivato però tardivo: «Arrabbiarsi non rimborsa dei punti persi, vale solo il rischio di mesi di inibizione». Difatti l’amministratore del Catania ne ha beccati proprio giorni fa ben due e mezzo.

Nessuna squalifica  inciderà invece sulle scelte di Marcolin. L’allenatore del Catania è uno dei tanti volti nuovi con cui il Catania ha inteso rivoluzionare la squadra nel mercato di gennaio: «Conoscendo bene Delli Carri (ex d.s. del Pescara dal 2010 al 2013, nda) prevedevo che forte della sua conoscenza della categoria avrebbe inciso radicalmente sull’organico. Il Catania, nel girone d’andata aveva tanti calciatori forti mai però adattatisi alla serie B. In questo campionato lottare su ogni pallone, avere la mentalità giusta è fondamentale per essere competitivi . Delli Carri lo sa bene, come dimostrano i nomi arrivati in gennaio».

Tra i nomi, anche tre giocatori che Delli Carri portò pure al Pescara: Maniero, Mazzotta e Del Prete. Il bomber ex Pescara, capocannoniere della B insieme a Calaiò e Castaldo, è stato prelevato giusto un mese fa: «Maniero ha subito dimostrato anche a Catania di essere un giocatore importante. Stare attenti solo a lui non basterà, il Catania è una squadra temibile in ogni ruolo ed interprete». L’operazione Maniero, giunto a Catania (accompagnato in jet dal suo procuratore, Alessandro Moggi) dopo un breve ma intenso tiremmolla, ha sollevato un gran polverone: «A Maniero voglio un gran bene. L’ho rivoluto a Pescara quando in pochi credevano ancora in lui e l’ho lasciato partire perché era giusto così di fronte ad un’offerta tanto importante, per lui, come quella giunta dal Catania. Credo non possa non riconoscere che gran parte del suo successo lo deve a me ed al Pescara. Gli auguro le migliori fortune, naturalmente dalla prossima partita».

Frase di ordinaria scaramanzia, il modo migliore per chiudere un’intervista iniziata con «il Catania è la squadra più forte del campionato».

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]