Reja: “Per l’Europa dipenderà da noi, ma ci manca sempre il passo importante”

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logo-lazioROMA – Un pareggio agguantato nel finale, un punto che serve poco a entrambe le compagini. All’Olimpico, tra Lazio e Verona, finisce con un pirotecnico 3 a 3. “Il destino è nelle nostre mani”, aveva dichiarato Reja alla vigilia del match. Una frase che da oggi si è svuotata di ogni significato: Torino (55 punti), Parma (54) e Milan (54) precedono i capitolini fermi a 53 in compagnia dell’Hellas. Il tecnico dei biancocelesti è intervenuto in sala stampa per la consueta conferenza post-partita.

C’è rammarico per questo risultato? Cosa è mancato?

“Spesso ci capita di andare in vantaggio ma non riusciamo a mantenerlo. Forse c’è un calo d’attenzione. Anche oggi abbiamo concesso tanto, qualche errore lo commettiamo sempre. Poi non riusciamo a bloccare le ripartenze di giocatori come Iturbe. Questo pari non serve a nessuno. Le difese possono andare in difficoltà quando cerchi di fare risultato, ma una squadra come noi che fa tre gol non ne può prendere altrettanti. Il terzo gol preso è una questione di titubanza, scarso mestiere. Il Verona dovrebbe faticare di più per pareggiare. Non è detta ancora l’ultima, c’è lo scontro diretto con l’Inter. Io quando sono arrivato ho detto ai ragazzi che non ero venuto qui per fare un campionato di transizione, ma per avere un obiettivo. Ci stavamo riuscendo, ma non abbiamo mai fatto il passo definitivo. Sarà un limite dell’allenatore o della squadra, non lo so. Io volevo arrivare all’ultima giornata e avere ancora un obiettivo nel mirino. Non posso dire però che la squadra non ci abbia provato. Sul rigore sentivo che il Verona si lamentava, ma anche il gol di Biglia era regolare, non c’è stato nessun fallo. Lui ha cercato di calciare, ma non ha fatto fallo. Non so se l’ha fischiato l’arbitro o il giudice di porta”. 

L’episodio della lite con Mandorlini?

“Poca fa ci siamo visti e ci siamo abbracciati. Alla fine l’adrenalina è tanta, l’ho visto parecchio agitato e gli ho detto di riguardare le immagini e lui ha sbottato. Poi è normale che reagisca anche io. Ma è finita lì, ci siamo chiariti”.

C’è stato un calo fisico nel finale?

“Stavo facendo il cambio, ma non riusciamo a tenere il vantaggio più di sei minuti. Volevo mettere un giocatore di gamba, poi dopo il pareggio ho dovuto cambiare e ci siamo scoperti di più. Normale che qualcosa perde in mezzo al campo, me se vuoi vincere devi rischiare”.

Quante chance europee restano?

“Negli scontri diretti siamo svantaggiati, ma se vai a Milano e vinci magari si libera un posto in più. Non ci sono partite scontate, chi gioca in casa non vuole concedere punti. Se la giocheranno tutti, dipenderà da noi, ma ci manca sempre il passo importante, siamo ancora a rincorrere”. 

Serve più concretezza lì davanti?

“Noi in settimana studiamo la squadra avversaria, sappiamo che il Verona si chiude molto, i due centrali non si muovono mai. Hanno sei uomini che rientrano, Hallfredsson e Sala partecipavano a turno alla fase offensiva. Conoscevamo queste situazioni, nel primo tempo abbiamo fatto abbastanza bene, poi abbiamo commesso tanti errori. Non riusciamo a mantenere il risultato, ripeto, ci sarà qualche limite anche da parte mia, bisogna prendersi delle colpe se prendi tre gol dal Torino e tre dal Verona”.

[Andrea Centogambe – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]