Reja rimanda i fischi al mittente: “Vado avanti per la mia strada”

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STADIO OLIMPICO – E’ un Reja preciso specchio della sua squadra quello che si presenta ai microfoni dei cronisti nella pancia dell’Olimpico dopo la presentazione ufficiale della nuova stagione contro la Real Sociedad. E’ un Reja da luci ed ombre, felice per i progressi della squadra, ma colpito dai fischi al suo indirizzo nel prepartita. Il mister friulano davanti al fatto, rimanda le accuse al mittente, guarda avanti e pensa al futuro:  “Siamo partiti abbastanza bene poi una volta andati in vantaggio c’è stata qualche buona soluzione dal punto di vista individuale, abbiamo gestito la partita, direi che stiamo procedendo, lentamente ma stiamo procedendo”.

La squadra non è apparsa brillantissima, ma Reja conosce la motivazione: “Queste sono pur sempre amichevoli, i calciatori hanno bisogno di sentire l’impegno ufficiale, posso chiedere il massimo, ma questa è gente che ha bisogno di trovare il match, l’agonismo. Durante le gare qualcuno spinge di più, qualcuno un po’ meno, per questo vengono fuori prestazioni altalenanti”. Durante il vernissage di presentazione Reja ha dovuto subire qualche fischio dagli spalti, il mister non si demoralizza: “I fischi, per me è un’abitudine, non certo una novità. Non mi interessano molto, c’è sempre qualcuno a cui non vai bene. E’ chiaro che non fanno piacere, soprattutto per quello che ho fatto in questo anno e mezzo. Sarebbe bello almeno un riconoscimento a livello umano”.

La squadra è alla ricerca di dettami tattici e fluidità offensiva, ci vuole più attenzione  nei movimenti: “lo scorso anno abbiamo vissuto di moduli e certezze, oggi c’è stato l’innesto di qualcuno nuovo, bisogna attenderli, abbiamo già visto qualche cosa buona. Attendiamo, delle volte non si fa che parlare, ma arriveranno le gare ufficiali e vedremo”. Dal mercato il mister non attende molto: “Non mi aspetto operazioni in entrata, piuttosto qualcosa in uscita per permetterci di lavorare meglio anche negli allenamenti”. Il tema centrale è sempre la posizione di Cisse, che sicuramente come trequartista riesce ad essere decisivo, ma se giocasse vicino la porta potrebbe essere anche più letale: “Abbiamo tante punte centrali, Cisse può partire anche  da  esterno quindi preferisco utilizzarlo lì. Lui in più ha bisogno dello spazio, ha grande velocità, potenza e soprattutto è cattivo sotto porta, cerca sempre di concludere con determinazione”. L’ultima battuta è sulla polemica del contratto collettivo e la minaccia di non iniziare il campionato da parte dell’assocalciatori: “”La prima giornata si giocherà, c’è il tempo e i modi per sedersi e trovare l’accordo non si può aspettare ancora molto, la situazione è andata avanti, ci sono piccole cose da sistemare, serve un pizzico di buon senso da ambo le parti”.

[Alessio Aliberti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]