Roma: è l’ora dei bilanci

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Finalmente una buona notizia: il campionato è finito. Dopo una stagione così deludente e sfortunata, probabilmente tutti i tifosi della Roma avranno tirato un sospiro di sollievo al triplice fischio di Russo, con la Roma che chiude con una vittoria frutto di un’ottima intesa dei tre davanti: Totti, Bojan e Lamela. I tre a tratti hanno dato spettacolo battendo, con merito, un Cesena spinto per 90′ dai suoi tifosi, nonostante l’ormai matematica retrocessione in serie B. Ora è senza dubbio il tempo di trarre un primo bilancio della gestione americana. I risultati non sono stati all’altezza delle aspettative ma non si può non considerare come la nuova proprietà si sia insediata ufficialmente meno di un anno fa, come il dirigente forse più importante sia arrivato a stagione iniziata.

Per raggiungere qualsiasi obiettivo, nella vita così nel calcio, per costruire qualcosa di strutturato, di duraturo, di solido, occorre sempre tempo. Sempre. Occorrono idee, competenza, voglia di fare, soldi e tempo, purtroppo. L’esempio lo danno molte squadre che hanno fallito il primo anno per poi vincere dopo due, tre o quattro stagioni. Ecco perché dispiace che Luis Enrique lasci la Capitale ed ecco perché la speranza è che arrivi un allenatore che possa continuare il percorso iniziato dal tecnico spagnolo.

La società dovrà ovviamente fare la sua parte, rivoluzionando il reparto difensivo e mettendo a disposizione una squadra competitiva. La strada tracciata è quella giusta, una strada dove l’etica, il rigore e la cultura del lavoro sono i pilastri fondamentali. Occorreranno ovviamente anche gli investimenti, sui quali Sabatini a fine gara ha garantito. Il ds giallorosso ha poi pubblicamente, e un po’ stranamente, confermato come la Roma pensi a Vincenzo Montella. Fosse un modo per distogliere l’attenzione da altri obiettivi?

[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]