Roma: rivoluzione tardiva in panchina, ora tocca ai giocatori

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Bastano circa quaranta minuti per cambiare il corso di una partita ma, soprattutto, il corso di una stagione. Basta una disattenzione collettiva per regalare il 3-1 al Genoa, spianando la strada all’incredibile rimonta dei grifoni che ha definitivamente messo la parola fine all’avventura di Claudio Ranieri alla Roma.

Erano giorni, settimane, mesi che le cose non andavano più bene tra il tecnico testaccino e l’ambiente romano. Era addirittura il 18 settembre scorso quando l’ex allenatore della Juve si presentò in sala stampa per uno show contro i giornalisti, che avevano duramente criticato lui e la squadra per il pessimo inizio di campionato della Roma. Lì si ruppe definitivamente il rapporto con la stampa e con parte dell’ambiente romano. Era la conferenza stampa prima della gara contro il Bologna e ieri, a tre giorni dal recupero di campionato proprio contro i felsinei, si è ufficialmente interrotto il rapporto tra la Roma e Ranieri, con le dimissioni del tecnico romanista che intende così “dare una scossa” alla squadra. Stare a nove punti dalla zona Champions è inammissibile per una squadra come la Roma e per una rosa che possa contare sull’apporto di Mexes, Burdisso, Pizarro, Vucinic, Menez, Totti, Borriello e via discorrendo.

Ranieri ha diverse responsabilità, non essendo riuscito ad evitare la partenza ad handicap, sbagliando le scelte, sbagliando l’approccio con alcuni giocatori, sbagliando tanto. Non è certamente l’unico responsabile perché alla fine sono i giocatori ad andare in campo, sono i giocatori ad andare sul 3-0 per poi inspiegabilmente regredire nella propria area fino a subire il 4-3. Ed è proprio per questo che il cambio in panchina è necessario e, forse, anche tardivo. Serve a dare una scossa, come ha detto Ranieri, ma soprattutto a responsabilizzare i giocatori, che ora non hanno più alibi e dovranno rimboccarsi le maniche. Bisogna dare ancora un senso a questa stagione, entrare in Champions League e cercare di compiere l’impresa in Ucraina. Chiunque sarà il prossimo allenatore della Roma, l’imperativo è ricominciare a vincere, fin da subito, fin da mercoledì a Bologna.

[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]