Roma-Sampdoria 0-2: l’analisi del match

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logo-romaRoma sfortunata e poco incisiva e arriva così la prima sconfitta in campionato. Addio alla pareggite ma nella maniera peggiore. E adesso anche il secondo posto è a rischio soprattutto perché ad inseguire ad un punto c’è la Lazio.

Centosei giorni dall’ultimo “Grazie Roma”. Centosei giorni dall’ultima vittoria della squadra giallorossa allo Stadio Olimpico. Un trend da invertire per ritrovare la fiducia che questa squadra ha perduto ormai dal lontano 30 novembre, quando Totti e compagni vinsero 4 a 2 contro l’Inter. Un trend da invertire per conservare il secondo posto, minacciato non più tanto dal Napoli, mai costante nei risultati, ma dalla Lazio che ha trovato un buon gioco e dalla Fiorentina di un Montella sempre più top manager. Ma, soprattutto, un trend da invertire per i tifosi, sempre vicini ai colori giallorossi che incessantemente non smettono mai di sperare in questi giocatori che l’anno scorso gli hanno resi orgogliosi. Vincere per ripartire, vincere per ritrovare la vera Roma. Prima del fischio d’inizio i giocatori e lo stadio osservano un minuto di silenzio per la scomparsa del giovane arbitro di Lega Pro, Luca Colosimo.

Il match si apre sotto la pioggia che cade incessante da quasi 48 ore sul manto erboso dello Stadio Olimpico. Inizio incoraggiante della Roma che tiene il baricentro alto cercando di fare la partita su una Sampdoria che aspetta e studia l’atteggiamento tattico dei padroni di casa. Giallorossi pericolosi al dodicesimo minuto. Francesco Totti lascia partire un cross dalla fascia destra che attraversa tutta l’area senza che nessuno riesca a toccarlo. Pallone insidioso perché qualora ci fosse stata una deviazione dei difensori blucerchiati sarebbe senza alcun dubbio entrato nella porta difesa da Viviano. Garcia ha capito che la zona destra del campo è quella nella quale i suoi uomini potranno essere più pericolosi vista la scarsa propensione di Eto’o a difendere (il camerunense non è più l’attaccante-terzino inventato da Mourinho) e la velocità dei due esterni romanisti, Gervinho e Florenzi.

17° minuto, la Roma passa in vantaggio con Keita. Ma è fuorigioco. Il maliano sul cross di Florenzi sforbicia in porta ma alla partenza del pallone è oltre i difensori. Al minuto 23 Calvarese tira fuori dal taschino il primo cartellino giallo destinato al centrocampista ligure Obiang per un’entrata in ritardo su Florenzi. Fallo netto e sacrosanta ammonizione. Roma pericolosissima al ventisettesimo minuto! Dal limite dell’area di rigore Iturbe finta il tiro e inventa un passaggio filtrante per Totti che, posizionato forse un po’ troppo defilato, prova il sinistro ribattuto da Viviani goffamente ma tanto basta da allontanarlo dalla porta. Una Roma viva, che ci prova e che ha tratti mostra lampi di buon gioco.

Altro intervento scomposto al 39esimo dei giocatori blucerchiati, altro cartellino giallo tirato fuori dall’arbitro. Silvestre non prende palla ma solo la gamba di Iturbe meritando così la sanzione disciplinare. Poco dopo doppia occasione, clamorosa, per i giallorossi. Gervinho si infila in un retropassaggio sbagliato di Regini a Viviano, ma non riesce a spingere quanto basta il pallone per farlo passare oltre l’estremo difensore. Sul rinvio goffo del portiere Torosidis recupera palla e crossa in area di rigore dove trova Totti che prima di testa (schiaccia troppo il pallone) e poi di piede (debolmente di tacco) non riesce segnare. Vuole riscattarsi il capitano della Roma che a un minuto dal termine del primo tempo prova un tiro da fuori, bloccato senza troppi problemi dall’attento portiere blucerchiato. Altra ghiotta occasione per gli uomini di Garcia: palla lunga per Gervinho sulla fascia sinistra, l’ivoriano attende l’inserimento degli attaccanti e quando mette in mezzo il pallone questo viene respinto da Regini ma verso la porta.

L’autogol è stato salvato solo da un miracolo dell’estremo difensore genovese. Stesso portiere che un minuto dopo salva su Gervinho. L’attaccante davanti alla porta cerca di tirare di punta per rubare il tempo all’uscita di Viviano, ma questi con una parata in tuffo riesca a deviare il pallone fuori dallo specchio della porta. La prima frazione termina con il rimpianto dei giallorossi per non aver sfruttato le occasioni concesse loro. I giocatori raggiungono gli spogliatoi con un risultato che non rispecchia i valori visti in campo nei primi quarantacinque minuti di gioco e che penalizza una Roma apparsa più vivace e incisiva rispetto alle ultime opache apparizioni casalinghe.

Il secondi 45 minuti si aprono come si erano chiusi i primi: grande palla gol della Roma, non sfruttata a dovere. Sul cross di un calcio piazzato di Florenzi, Totti e Keita non arrivano sulla sfera che taglia l’intera area di rigore. Terzo cartellino giallo della serata, sempre ai danni dei calciatori di Mihajilovic. Palombo, saltato sulla fascia da Gervinho, commette un fallo tattico per evitare ripercussioni ben più pesanti. Prima sanzione della gara per i padroni di casa: Astori trattiene sulla trequarti difensiva Okaka e Calvarese estrae il cartellino anche per il difensore ex Cagliari. 14 minuto. Il gol della Sampdoria. Eto’o entra in area di rigore dalla sinistra, mette un pallone in mezzo all’area di rigore che trova De Silvestri. Il suo sinistro è imparabile per De Sanctis. 1 a 0 Sampdoria. Beffata la Roma che pur facendo la partita ha trovato il gol dello svantaggio.

Garcia cambia qualcosa in attacco. Entra il giovane Verde che prende il posto di Totti, sempre applaudito dai tifosi. E in assenza di un centravanti dopo l’ingresso del’ numero 10, il tecnico transalpino prova la mossa a sorpresa Doumbia che entra in campo al 22esimo del secondo tempo al posto di uno stanco Iturbe. La Roma ci prova ma non è incisiva. Al 25° Torosidis prende palla dal limite dell’area di rigore, si accentra e lascia partire il sinistro che termina alto sopra la traversa. Proprio il terzino greco esce per lasciare il posto ad Adem Ljajic, proiettando così la Roma ad una formazione ultra offensiva.

La Roma spinge, ma subisce le ripartenze della Sampdoria. Ale 32esimo, propiziata forse da un fallo su Florenzi, i blucerchiati si lanciano in contropiede. Nel 3 contro due i difensori giallorossi non possono nulla. Prima un tiro di Eder viene salvato dal palo, poi la ribattuta porta Muriel a segnare il raddoppio dei liguri. 2 a 0 Sampdoria. Viviano due minuti dopo compie la sua ennesima parata miracolosa, che vale quanto un gol. Pjanic dal limite dell’area di rigore prova un tiro a giro che si sarebbe infilato nell’angolino sinistro della porta, se non si fosse messo di mezzo il guantone del portiere in comproprietà con il Palermo. Piove sul bagnato per gli uomini di Garcia. Keita al 36° viene prima ammonito, poi, in preda al nervosismo e alla pressione del risultato applaude Clavarese. Il gesto irriverente, almeno secondo il giudice di gara, gli costa l’espulsione. Ultima occasione per i giallorossi con Astori che stacca di testa sul cross di Florenzi. Ma la porta di Viviano è stregata, e questa volta ci pensa Palombo a respingere a portiere battuto. L’assalto della Roma, con due gol di svantaggio e con l’uomo in meno non porta a un nulla di fatto. Arriva al 49° il triplice fischio della Roma che perde la sua terza partita stagionale.

Avevamo qualche presentimento, ora lo sappiamo per certo. La dea bendata non tifa Roma, anzi, sbeffeggia i capitolini facendogli perdere una partita che in realtà avrebbero meritato di vincere. Una Roma padrona del gioco e con il controllo della sfera per tre quarti della gara; una sola disattenzione, che non dovrebbe comunque capitare in una grande squadra, la porta in svantaggio. Piove sul bagnato, non solo sul prato dell’Olimpico, ma anche su una squadra che tra quattro giorni dovrà affrontare la partita decisiva di Europa League contro la Fiorentina. Servirà una Roma più cinica, serviranno i gol degli attaccanti per non perdere anche l’ultimo obiettivo rimasto in corsa. Si dice che la fortuna aiuti gli audaci, a volte però succede completamente l’inverso.

[Jacopo Aliprandi – Fonte: www.forzaroma.info]