Tra il secondo posto da blindare e l’addio di Totti: Roma è pronta!

349

Col Genoa servono i tre punti per certificare il secondo posto. L’attenzione dell’Olimpico sarà però tutta per Totti all’ultima da calciatore

ROMA – Sarà una domenica pomeriggio strana. Una domenica pomeriggio di maggio. Quelle in cui sembra già estate e a scuola il giorno dopo non vuole andare proprio nessuno. Pranzo in famiglia e poi via fuori di casa. Qualcuno a casa di amici. Qualcun’ altro al baretto di fiducia. I più fortunati allo stadio. L’ultima di campionato non è mai uguale alle altre. Soprattutto se in gioco c’è la qualificazione diretta alla coppa più bella e serve vincere. Ma tutto questo non conta. Non conta il Genoa. Non conta il secondo posto, non conta neanche il Napoli, diretto concorrente, impegnato a Genova contro la Samp. Accidenti stavolta non conta neanche quella maledetta Juventus sempre troppo forte. Domenica sarà una questione tra lui e loro.

Totti e Spalletti

La squadra la sta preparando a Trigoria. Lui la sta preparando da anni o forse non è ancora certo di cosa sarà. Di sicuro c’è che sarà diverso. Comunque vada. Diverso perché lui è Francesco Totti e loro sono il popolo della Roma e di mezzo c’è l’amore incondizionato. L’amore incondizionato di Francesco per la Roma. Francesco che magari giocherebbe ancora un anno o due, ma dove vai se sei Totti e la Roma non ti vuole più? L’amore incondizionato del popolo per l’uomo del popolo fattosi Re. E se dipendesse da loro Francesco sarebbe titolare anche a settant’anni.

E poi c’è lui. L’altro, Luciano Spalletti. Anche Spalletti se ne andrà, e sarà un addio più indolore di quello di Francesco. Destinazioni? L’Inter o addirittura la Juve se Allegri dovesse vincere la Champions e lasciare. Come si dice, se non puoi batterli … unisciti a loro. Ma non importa, questa è la storia di Francesco e del suo popolo, per quella di Luciano e del suo futuro ci sarà tempo. Luciano farà sfondo, dovrà solo battere il Genoa e mettere dentro Francesco, poi sarà libero di lanciarsi sulla A1 direzione Nord. Arrivederci e grazie.

Epilogo

Alla fine di tutto durerà meno di quanto ci si possa aspettare. L’arbitro fischierà tre volte e tutti staranno già piangendo da un pezzo. Allo stadio, a casa, nei pub. Nonni, padri e figli. Una lacrimuccia scapperà anche a Francesco, “Ao m’avete fatto piagne!” e giù un sorriso e altre lacrime perché di Francesco ci mancherà anche questo. Le battute, gli sguardi, le giocate. Saremo orfani di Totti, tutti. Forse per questo finiremo tutti insieme al baretto di fiducia. Davanti all’ennesima birra a raccontarci un ricordo, una partita o un gol. Ordinando ancora una birra, e poi ancora e ancora. Sperando di poter far durare quest’ultima giornata ancora un po’.