Samp, Lanna: “Grandi colpi ma mi aspetto quello più importante…”

Il mercato, l’inizio ufficiale della nuova stagione con la gara di Coppa Italia contro la Juve Stabia, l’amichevole contro il Barcellona 20 anni dopo la finale di Coppa dei Campioni persa a Wembley. Non mancano sicuramente gli argomenti trattati nell’intervista esclusiva che Sampdorianews.net ha avuto l’onore di effettuare con Marco Lanna:

Marco, finora la Samp ha piazzato in entrata i seguenti colpi: Maxi Lopez, De Silvestri, Estigarribia. Si tratta di acquisti in grado di migliorare qualitativamente la squadra? “Sono tutti elementi di grande valore, con esperienza, in grado di poter fare la differenza. De Silvestri non ha ancora mostrato tutto il proprio potenziale che è importante per caratteristiche fisiche e tecniche, un potenziale non ancora espresso completamente a Firenze, a Genova può far vedere tutte le proprie caratteristiche fino in fondo. Estigarribia l’ho seguito ai Mondiale e aveva dimostrato ottime doti, alla Juve ha trovato un po’ di difficoltà senza riuscire ad esprimere tutto quello che poteva dare, ma in Nazionale ha dimostrato di essere un giocatore molto forte. Maxi Lopez ha già fatto vedere tutte le proprie qualità a Catania, al Milan aveva attaccanti davanti che gli hanno ridotto gli spazi, ma si tratta di un giocatore che può garantire dai 10 ai 15 goal oltre ai tanti che può far fare ai compagni. È un ottimo acquisto, a Catania il secondo anno non ha reso come ci si poteva aspettare ma bisognerebbe capire certe situazioni, se non si è a stretto contatto con un giocatore non si possono conoscere certe dinamiche anche in termini di motivazioni. Genova rappresenta una piazza che per società e pubblico può assicurare a tutti loro i margini per rilanciarsi nel migliore dei modi. Potenzialmente sono 3 acquisti di ottimo valore, che possono dare tanto alla squadra, poi  ovviamente sarà il campo a dire chi avrà avuto ragione. Ferrara poi è un grande motivatore, conosce benissimo le dinamiche di uno spogliatoio, ha smesso di giocare da pochi anni”.

Indiscrezioni di mercato danno per vicinissimo l’arrivo in blucerchiato di Enzo Maresca, come vedresti il suo ritorno in Italia dopo diverse stagioni disputate all’estero? Si tratta del giocatore che manca alla Samp a centrocampo?  “Si tratta di un buon giocatore che ha già fatto una buona carriera, se torna è perché ha voglia di tornare in Italia, se ha le motivazioni giuste può ancora far bene. Si tratterebbe di un altro tassello in una squadra che per certi versi ha bisogno di un po’ d’esperienza, perché, lasciando stare come si risolverà la situazione legata a Palombo, l’organico è composto da molti giovani, può essere giusto mettere un po’ d’esperienza in tutti i reparti proprio per favorire l’inserimento dei giovani, ai quali Ferrara darà sicuramente spazio, Ciro sarà bravissimo a trovare i giusti equilibri”.

Una tranquilla salvezza può e deve essere l’unico obiettivo stagionale della Sampdoria?  Cosa manca ancora a questo organico? “Credo che negli ultimi 15 giorni verranno valutate tutte le situazioni possibili alla ricerca di affari e occasioni importanti, se capiteranno sono convinto che Garrone e Sensibile non se le faranno sfuggire. Forse manca un esterno difensivo a sinistra, ma la squadra potrebbe anche andare bene così, se potrà esserci qualche volto nuovo, credo che la Samp ci sarà per piazzare un acquisto importante che possa fare la differenza, ma se prenderà qualcuno vorrà dire che servirà per poter cambiare l’obiettivo alla squadra, potrebbe anche essere un centrale difensivo, anche se non va dimenticato il buon rendimento di Gastaldello, Rossini e Costa nell’ultima stagione. Sono convinto che Sensibile valuterà tutte le situazioni con attenzione per individuare giocatori che possano far cambiare volto alla squadra al di là dei reparti interessati. Già ora credo che la Samp possa permettersi una salvezza tranquilla, oltre ad aggiustamenti vari in entrata e in uscita, mi aspetto che la Samp possa piazzare il colpo importante”.

Sabato prima partita ufficiale, a Castellammare contro la Juve Stabia per il terzo turno di Coppa Italia. Che partita dobbiamo aspettarci?  “Senza ombra di dubbio la Sampdoria è tecnicamente superiore alla Juve Stabia,ma già l’anno scorso i campani hanno dimostrato di essere una compagine che soprattutto in casa può creare grosse difficoltà, vanta giocatori molto bravi in particolare sugli esterni, corre molto, anche se le loro caratteristiche non sono più una novità, sono conosciute dagli avversari. Sono convinto che la Samp la preparerà nel migliore dei modi, è vero che in una partita secca può succedere di tutto, ma credo che l’obiettivo della società sia quello di andare il più avanti possibile in Coppa Italia, la squadra ci tiene a far bene, sono sicuro che i giocatori entreranno in campo nel modo giusto”.

Lunedì la Sampdoria scenderà al Camp Nou per il ventennale dalla finale di Coppa dei Campioni persa contro il Barcellona. Cosa ti è rimasto dentro di quella sfida a distanza di tanti anni?  “Si tratta di un ricordo dolce-amaro. Dolce per la corsa effettuata fino alla finale, avevamo disputato delle partite bellissime in un’annata fantastica, soprattutto gli ultimi 2 anni furono caratterizzati da un rendimento di grandissimo spessore con la vittoria dello Scudetto e la finale di Wembley. Inoltre fu bellissimo affrontare squadre importantissime, arrivare e giocare la finale. Amaro per aver perso e per la maniera in cui perdemmo quella partita e per quello che ha segnato poi quella sconfitta. Dopo la morte del Presidente Mantovani la Samp rimase a buoni livelli ancora per qualche anno, ma fu comunque la fine del gruppo storico, dei sei anni di Boskov, resta un po’ di amaro in bocca perché se quella partita fosse terminata in modo diverso chissà come sarebbero andate le cose… “.

E se fosse andata diversamente… “Sicuramente è stata l’apice, ma la giusta conclusione avrebbe anche potuto non arrivare mai, avrei voluto continuare a giocare con quel gruppo di giocatori e amici, ci divertivamo e facevamo divertire la gente, non so cosa sarebbe successo in caso di vittoria, ma l’unica cosa sicura è l’amaro rimasto in bocca, poi perdere così… In una partita secca contro un avversario di livello assoluto come quel Barcellona poteva starci la sconfitta, ma la perdemmo in maniera un po’ brutta, una punizione nei supplementari, occasioni mancate da parte nostra… A fine partita in noi era tangibile la consapevolezza che sarebbe stato difficile ripeterci e rigiocare una finale di Coppa dei Campioni, si trattò di un’occasione più unica che rara almeno nella storia passata della Samp, non posso conoscere il futuro”.

Ti è rimasto in mente un episodio particolare di quella sfida?  “La cosa che mi è rimasta dentro e mi rimarrà per sempre fu lo scendere in campo e vedere quei 30 mila tifosi a Wembley, ci ripenso ancora oggi, da quel giorno ho visto la partita una volta sola un mese fa, prima non ho mai avuto coraggio di rivederla per non far risvegliare brutte emozioni. Ricordo quei tifosi che ci hanno sempre seguito e incitato anche a fine partita. La nostra sensazione era che quella squadra e quei tifosi fossero un corpo unico, che vivessero in simbiosi totale, loro sapevano che avremmo dato tutto in campo e noi sapevano che per noi ci sarebbero sempre stati. Una simbiosi che perdura tuttora, ma personalmente le mie emozioni fanno riferimento al nostro ingresso in campo e vedere quel muro blucerchiato sugli spalti mi fa provare ancora oggi la pelle d’oca, una grandissima emozione che non dimenticherò mai in tutta la mia vita”.

[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]

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