Serie A: quali le panchine più traballanti per la prossima stagione?

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CATANIA L’europeo come il mondiali, almeno in Europa. È estate ma si continua a giocare, e finché si gioca non si compra. O almeno, non comprano, non ancora, i club con grandi capitali da investire. Tanti sondaggi, tante trame, soprattutto tanta attesa per i talenti che la manifestazione in corso tra Polonia ed Ucraina metterà in mostra; tasselli storicamente utili più a soddisfare l’umore della piazza che non reali esigenze tecniche o tattiche delle formazioni dell’Europa che può.

E se chi può non fa, di conseguenza chi vorrebbe fare non può. Con i grandi capitali in mano a pochi club, tutti gli altri, Catania compreso, altro non possono che aspettare di vendere per poi comprare, e quindi aspettar che i club monopolisti si decidano ad aprire i salvadanai e, movimentando i loro capitali, movimentare di conseguenza il calciomercato di tutto il resto dell’Europa che, volente o nolente, altro non può che sedersi in seconda fila a guardar anch’essa gli Europei, sperando durino il meno possibile.

Nell’attesa, la serie A ha scelto le proprie guide tecniche. Definito il registro delle panchine, è già scommessa sul numero di esoneri che il massimo campionato italiano riuscirà a garantire, insieme ad un lauto stipendio ad esonerati e successori, dopo i 18 avvicendamenti ed i 16 esoneri della scorsa stagione. Di Carlo (Chievo), Colantuono (Atalanta), Mazzarri (Napoli), Conte (Juventus), Guidolin (Udinese) ed Allegri (Milan), figurano nell’elenco dei superstiti rispetto agli assetti iniziali della serie A 2011/2012.

Subentrati nello scorso e confermati per il prossimo campionato i tecnici di Bologna (Bisoli), Parma (Donadoni), Cagliari (Ficcadenti), Genoa (De Canio), Inter (Stramaccioni) e Torino (Ventura). Cambio sulle panchine di Catania (Maran), Fiorentina (Montella), Lazio (Petkovic), Palermo (Sannino), Pescara (Stroppa), Roma (Zeman). Ancora incerta la posizione di Iachini alla Sampdoria (si vocifera del possibile avvicendamento con Delio Rossi od addirittura Benitez), ed a Siena dove ogni incertezza scaturisce dallo scandalo calciopoli che rischia di mandar in cadetteria i toscani (verrebbe ripescato il Novara).

Da una breve analisi, qualche dato: Il tecnico più giovane della serie A è Andrea Stramaccioni, classe 1976, romano, due anni più giovane di Montella, cresciuto come l’ex tecnico del Catania allenando le giovanili della Roma. Strano ma vero, e non meraviglia più, che oltre ad esser il più giovane, il tecnico dell’Inter sia anche quello con meno esperienza tra i professionisti ma non come meno esperienza in serie A. Giovanni Stroppa ad esempio, classe 1968, chiamato sulla panchina del Pescara dopo la stagione d’esordio tra i professionisti, in prima divisione con l’Alto Adige-Sud Tirol, è un esordiente assoluto per la A, dove arriva senza aver mai neanche conosciuto la serie B, salto triplo. Salto doppio per Rolando Maran, tecnico del Catania, che dopo una gavetta lunga dieci anni, in cui aveva sfiorato la serie A con Brescia ed in ultimo, la scorsa stagione, col Varese, a 49 anni approderà per la prima volta nell’olimpo del calcio italiano, mai toccato neanche nella carriera da calciatore.

Terzo ed ultimo esordiente, nonché unico tecnico straniero insieme a Zdenek Zeman, è Vladimir Petkovic, assunto dalla Lazio dopo l’esperienza col Sion, che ha contribuito a salvare dalla retrocessione nonostante i 36 punti di penalizzazione inflittigli per illeciti dalla Uefa. Tre cittadinanze (serba, croata e svizzera), otto lingue parlate, dal 1997 (terminata la carriera da giocatore) ha sempre e solo allenato squadre militanti nei campionati svizzeri di ogni ordine e grado (a parte una breve esperienza in Turchia). Oltre a far compagnia a Petkovic, il boemo Zeman detiene un record tutto proprio, quello di tecnico più anziano con i suoi 65 anni suonati. Mosse i primi passi nelle categorie semi-professionistiche siciliane, ed a parte alcune esperienze in Turchia ed in Serbia, ha sempre allenato in Italia. Torna in serie A dopo 13 anni di “embargo”, ma non con la squadra che ha portato alla promozione, il Pescara, bensì con quella che per ultima gli aveva affidato una panchina nel massimo campionato, la Roma.

L’allenatore più longevo è Walter Mazzarri, al suo quarto anno sulla panchina del Napoli, sarà la sua nona stagione in serie A, un’altra sfida per l’unico allenatore, con una carriera ragguardevole (esclusi Montella, Stroppa, Stramaccioni ad esempio) a non esser mai stato esonerato (solo due subentri, a stagione in corso). Tre gli esoneri per Allegri (1 subentro), da tre stagioni sulla panchina del Milan (5 anni in serie A), come per Colantuono sulla panchina dell’Atalanta (3 subentri). Con 8 esoneri in carriera è Zeman a guidare questa classifica mentre Guidolin è il tecnico col maggior numero di panchine nella massima categoria (517, poi Zeman 300 e Mazzarri 297). Singolare il primato di Maran che non è mai riuscito, nelle occasioni avute a disposizione, ad iniziare e concludere per intero un campionato di serie A.

E’ Conte (escludendo Stramaccioni), il tecnico più vicente col 51% dei successi, davanti ad Allegri col 50%, e più incline al pareggio (37%). Il tecnico più battuto in serie A è Iachini col 54% di sconfitto, seguito da Ventura col 49, De Canio e Ficcanti con 43%. Dando un’occhio alla spettacolarità del gioco, guizzano all’occhio gli 1.51 goal a partita messi a segno dalle squadre di Zeman, con annessi 1.32 subiti di media. Superiore, a goal segnati, solo Stramaccioni, ma le 9 panchine del giovane interista contro le 756 del boemo (1144 goal segnati dalle sue squadre) non sono oggettivamente confrontabili. Il tecnico che propone il gioco meno spettacolare è senza dubbio Ficcadenti(Cagliari), le cui squadre hanno segnato appena 0.99 goal a partita, l’unico tecnico di serie A a scendere sotto l’uno. Il più pragmatico è invece Di Carlo (Chievo) con 1.09 goal segnati di media e 1.00 subiti. Il più spietato Conte, 1.47 reti a partita ed appena 0.89 subite. Maran, una via di mezzo, 1.16 segnati, 1.10 subiti, un po’ come Donadoni ma con una difesa più impermeabile di quelle solitamente disposte dal tecnico del Parma.

Ultimo dato sui cui riflettere è la lungimiranza mostrata l’anno passato dalle agenzie di scommesse in merito alle quote esoneri: il principale iniziato, Pioli (Palermo, 6.50), fu anche il primo esonerato, col campionato non ancora iniziato, così come Donadoni (Cagliari, 9.00) che seguiva in seconda posizione insieme a Bisoli (Bologna, 9.00), a cui invece furono necessarie 6 giornate. Dei primi 7 candidati: strage, nessun superstite. Mentre ha pagato bene l’esonero di Gasperini, già a Settembre, pronosticato a 30.00. Una sfida all’ultimo esonero, tutta tra presidenti, con Zamparini (16 esoneri) che insegue Moratti (17), inarrivabile Cellino, capolista con 26 allenatori esonerati in carriera.

E quindi non resta che attendere Agosto, con l’impressione che qualche destino sia già stato scritto ma speriamo, almeno in questo campo, frutto d’un malcostume che poco abbia a che vedere col calcioscommesse.. almeno per dar un mese di ferie al povero Palazzi.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]