Suazo, più figliastro che figliol prodigo

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Avete presente quella scena di “Chiedimi se sono felice” in cui Aldo chiede a Giovanni di “scarricare” per lui la fidanzata-cozza Silvana? È più o meno in questo modo che Massimo Cellino ha scelto di liquidare il reprise della sua storia con David Suazo. La differenza la fa lo “scarricatore”. Mentre Giovanni combinava un gran casino e alla fine Silvana restava attaccata al suo Aldo come una patella a uno scoglio, Francesco Marroccu non ha lasciato spazio ai fraintendimenti, con una frase tanto breve quanto diretta: «Non rientri più nei piani del Cagliari». Film finito, titoli di coda.

Il padrone di casa, se ne va con la porta sbattuta in faccia, quello che era «come un figlio» per il presidente, viene piantato come la più fastidiosa delle fidanzate, la «ciliegiona sulla torta», finisce nella spazzatura prima ancora che la torta stessa possa essere assaggiata. Cellino potrà aver avuto mille e uno motivi per operare una scelta più che legittima da parte di chi esercita la sua carica nell’interesse della società che rappresenta, ma i modi, soprattutto in questo caso, non possono passare in secondo piano.

Avrebbe meritato una spiegazione Suazo, se non altro per quanto dato al Cagliari nella sua prima esperienza e per la volontà di tornare che ha dimostrato all’inizio di quest’estate così strana. E invece David, che era partito per Tempio con la squadra dopo aver messo la sua firma su un contratto in bianco, ha lasciato tutti senza nemmeno il tempo di salutare, mentre la squadra scendeva in campo per giocare contro il Rayo Vallecano.

Che le cose non andassero benissimo lo si era intuito qualche giorno fa, quando Cellino si lamentò davanti alla stampa della mancata firma sul contratto di Suazo, e questo nonostante l’annuncio ufficiale dell’accordo fosse arrivato a tempo. Ma il tutto sembrava risolto con il chiarimento tra il presidente e il procuratore del giocatore Branchini, e ancora di più con il benedetissimo autografo al buio da parte dell’honduregno. Annunciato prima ancora di firmare, con una fretta che può essere spiegata solo dalla contemporanea cessione alla Fiorentina di Andrea Lazzari, scaricato quando tutto sembrava andare alla perfezione. Da parte di Cellino non una parola, una spiegazione, un saluto. Ci dispiace presidente, ma i figli non si trattano così.

[Gabriele Lippi – Fonte: www.tuttocagliari.net]