Tattica Milan-Bologna: squadra troppo alta e con le batterie scariche

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Alla vigilia avevamo definito questa giornata come lo snodo cruciale sulla strada per lo scudetto: purtroppo rischia veramente di esserlo, nel modo più drammatico possibile per un Milan superiore come rosa alla Juventus, che è stato in vantaggio di 4 punti sui rivali, ma che si è presentato nel momento decisivo del campionato, ancora una volta, con le pile scariche. Questo 1 a 1 inguaia non poco la corsa scudetto dei rossoneri, e permetterà alla Juventus di sbarazzarsi dell’avversaria più pericolosa che le rimane in calendario [la Roma] rimanendo alla peggio a pari punti con i rossoneri, ma in vantaggio per via degli scontri diretti. E ora il calendario si rovescia perchè ai rossoneri manca il Derby alla penultima giornata, mentre la Juve superata la Roma questa sera affronterà formazioni decisamente più abbordabili.

Era una partita da vincere; il Milan, pur pareggiandola, l’ha persa. L’ha persa perchè prima di tutto, una squadra che ambisce allo scudetto non può accusare tre periodi lunghi di calo fisico così evidente [a inizio anno, dopo la sosta invernale, e in questo finale], pur avendo giocato 11 partite in più di una ancora freschissima Juventus. L’ha persa perchè la tattica scelta dal proprio allenatore per affrontare una partita così delicata sa di autentico suicidio, totalmente incomprensibile.

Il Milan infatti parte anche bene, pressando e attaccando alla ricerca del gol che avrebbe sbloccato la partita: di contro gioca incredibilmente alto, sbilanciandosi e non avendo le energie per rientrare a difendere sulle azioni di rimessa, nonostante la sosta forzata causa i tragici avvenimenti di settimana scorsa. In pratica, commette gli stessi errori che sono risultati fatali contro la Fiorentina. Che senso ha farsi trovare così sbilanciati già al 26esimo, quando grazie ad un macroscopico errore di Van Bommel, si sono create le premesse per un 2 contro 2 in attacco per il Bologna, realizzato da Ramirez? Che senso ha rischiare ancora un paio di contropiedi prima della fine del primo tempo che potevano significare un k.o. anticipato? Una squadra come il Milan ha le capacità e sopratutto il dovere di gestire meglio il campo, di cercare in modo più paziente il vantaggio, sopratutto in una partita assolutamente da vincere.

Allegri dovrebbe saperlo, concedere di segnare un gol a certe squadre equivale a complicare quasi fatalmente una partita, ed è quello che succede al Meazza. Il Bologna infatti si arrocca in difesa e cerca di capitalizzare al massimo il gol realizzato da Ramirez, resistendo all’assalto furibondo ma poco lucido del Milan. A poco serve appellarsi ad un gol annullato a Ibrahimovic per fuorigioco, a nulla servono i cambi scelti da Allegri che sanno molto di disperazione ma di nessuna intelligenza tattica; è sembrato infatti che Allegri cercasse di inserire giocatori che sulla carta potevano avere qualche pericolosità sotto porta, ma senza un’idea un po’ più profonda a motivarne l’ingresso. E in molti si chiedono come mai Robinho, autore di una prestazione anonima, come spesso gli accade, è stato tenuto in campo fino alla fine, con El Sharaawy ancora una volta in panchina. Il pareggio di Ibrahimovic rende meno amaro il tabellino finale, ma indubbiamente questo pomeriggio vede ridotte moltissimo le possibilità di bissare lo scudetto dell’anno scorso da parte del Milan, e i rimpianti devono essere tanti: scorrendo infatti i nomi nella rosa delle due avversarie, con tutto il rispetto per la comunque grande stagione disputata dagli uomini di Conte, se l’esito finale fosse a favore della formazione torinese la sensazione è che più che tutto lo scudetto lo ha perso il Milan. E Allegri.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]