Tendi: ”Oggi c’è meno gusto a battere la Juve”

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Per tanti anni Fiorentina-Juventus è stata la partita dell’anno. Lo era anche nella stagione 1979-80 quando i viola riuscirono a battere per 2-1 la Juventus: era precisamente il 6 gennaio 1960 e il “Franchi” ammirò il vantaggio viola di Sacchetti, lo splendido raddoppio di Tendi, che rese inutile il 2-1 di Bettega.

Quella Fiorentina non concluse male il campionato: per i viola ci fu un buon sesto posto finale e la gioia di battere una Juventus veramente forte (ma non campione d’Italia quell’anno, lo sarà nella stagione successiva). Violanews.com ha contattato in esclusiva l’ex giocatore della Fiorentina Alessio Tendi per un ricordo di quella gara.

Cosa ricorda di quel 2-1?
“Sono ricordi bellissimi, quella Juventus era veramente forte, riuscire a batterla fu una vera impresa. A quei tempi era il sogno di una squadra, di una città e della società”.

Ci descriva il suo gol.
“Lo ricordo benissimo. L’azione partì dalla nostra difesa, io anticipai Causio, superai sia Furino che Scirea e feci partire un gran tiro: me ne vanto, effettivamente fu bello. E poi segnare a Zoff non è da tutti… Per me fu il massimo visto che Firenze era da sempre la mia città”.

Cosa significava battere la Juventus?
“Come ho detto quella squadra era fortissima, per cui per Firenze era la partita più importante dell’anno. Vincere con i bianconeri aggiungeva qualcosa in più alla stagione, proprio perché era una squadra molto forte. C’erano Zoff, Cabrini, Gentile, Furino, Scirea, Causio, Bettega, Tardelli: un gruppo incredibile”.

E oggi? Che differenze nota?
“Innanzitutto la Juve non è quella del passato, oggi è una squadra meno forte e con molti problemi: batterla è bello, ma non ha lo stesso gusto del passato. È comunque una partita importante per la città, visto come è andata la stagione”.

Colpe di questa annata deludente?
“La sfortuna, gli infortunati sono stati tanti e tutti giocatori di punta. Con Jovetic e Mutu in campo sarebbe stata un’altra storia. Senza Jovetic manca il genio della squadra, l’imprevedibilità. Non è poco…”.

Quindi assoluzione piena per Mihajlovic.
“Direi di sì, lui ha fatto il massimo. E poi si è legato molto alla città e alla squadra: il gruppo gli vuole bene, si vede, e la cosa è reciproca. Per questo sarà confermato”.

[Niccolò Gramigni – Fonte: www.violanews.com]