Torino, e ora si completi la rosa …

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Mancano dieci giorni all’inizio del campionato, il ritiro estivo ha permesso sia a Ventura sia alla società di valutare i giocatori che ci sono; la prima gara ufficiale di Coppa Italia ha fatto capire che il Torino è sulla strada giusta per tornare ad essere una squadra che scende in campo per giocare a calcio, ma non basta. Sapere quale direzione bisogna prendere per raggiungere la meta è il primo passo, però bisogna anche imboccare la strada più agevole per arrivarci e non perdere tempo, inerpicandosi per sentieri tortuosi, che magari permetteranno pure di arrivare, ma che rendono il cammino più faticoso e lungo.

Il Torino sul mercato finora si è mosso senza fare sfaceli, ma discretamente bene: ha preso i giocatori che servivano all’allenatore e glieli ha consegnati per tempo. Rimangono sempre le incognite Ogbonna e Bianchi con il relativo tormentone che consegue: rimarranno o saranno ceduti? Ma questo è un discorso a parte che prevede un’unica soluzione: se saranno ceduti devono essere rimpiazzati da calciatori altrettanto validi perché Angelo e Rolando sono colonne portanti del Torino. Detto questo all’attuale rosa serve apportare almeno due rinforzi per affrontare in modo adeguato il lungo campionato di B e a fine stagione ritrovarsi in A. Un centrocampista centrale e un esterno destro. Che entrambi questi giocatori servano lo ha chiaramente evidenziato la gara con il Lumezzane. A centrocampo mancava Basha, squalificato, e Vives era reduce da un attacco febbrile, quindi rimanevano solo Iori e Suciu e visto che Ventura gioca con due uomini in mezzo al campo la coperta era corta. Infatti Vives ha dovuto giocare non al meglio, per fortuna era agosto e da un attacco febbrile si guarisce con più rapidità, ma se si dovesse ripresentare una situazione simile con il giocatore che non riesce a recuperare ci si troverebbe con due uomini per due posti e nessuno da mandare in panchina, se non un ragazzo della Primavera. Decisamente troppo poco. Ergo serve intervenire subito sul mercato e prendere un calciatore di buona esperienza che non vada a toccare gli equilibri che si sono creati, ma che garantisca un apporto di sicuro valore in un ruolo così delicato e fondamentale per l’andamento della squadra. Discorso molto simile anche per quel che riguarda l’esterno destro. Pagano è reduce da un’operazione al calcagno che ha rallentato molto la preparazione estiva e per essere a completa disposizione di Ventura passerà ancora un mesetto. In quel ruolo ci sono Stevanovic  e Oduamadi, due ragazzi di belle prospettive, ma ai quali non si può chiedere di accollarsi il peso di gestire la situazione per lunghi periodi. Esporre così il fianco destro agli avversari sarebbe a dir poco scriteriato, perciò anche in questo ruolo bisogna intervenire prendendo un giocatore di esperienza. L’ideale sarebbe avere l’equivalente di Guberti, ma senza arrivare a tanto almeno un esterno alto che garantisca di far girare palla e che nell’uno contro uno salti l’uomo con una certa facilità.

Detto delle necessità impellenti sul mercato, Cairo e Petrachi dovrebbero intervenire prendendo anche un terzino destro perché Darmian e D’Ambrosio non sono sufficienti per affrontare l’intera stagione. In questo caso la soluzione migliore sarebbe un giocatore non giovanissimo, ma di grande esperienza più propenso a difendere che a spingere: insomma capace di garantire totalmente la fase difensiva. Con un calciatore con queste caratteristiche il Torino sarebbe tranquillo in caso di squalifica o di infortunio dei due giocatori che si contendono questo ruolo. Come dice sempre mister Ventura solo il campo stabilisce i verdetti, ma agire in modo oculato sul mercato indubbiamente mette l’allenatore e i giocatori nella migliore condizione possibile per far si che i verdetti possano essere positivi.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]