Torino: futuro incerto per tanti giocatori, Ventura resta?

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Tante voci girano in questi giorni su chi resterà e su chi non vestirà più la maglia granata a cominciare da mister Ventura per proseguire con molti giocatori visto che fra prestiti, comproprietà e scadenze di contratto su una rosa di ventisei giocatori (tre portieri, otto difensori, dieci  centrocampisti e cinque attaccanti) ben diciassette sono quelli in bilico, anche se per alcuni ci sono già dei pre-accordi di diritto di riscatto, ma questo non rappresenta una garanzia assoluta. A questo va aggiunto che anche fra i dirigenti cinque su sette sono in scadenza di contratto.

Iniziamo un semplice ragionamento partendo dai dirigenti. Petrachi (direttore sportivo) e Ferri (team manager) hanno il contratto fino al 2014 quindi, in teoria sui loro nomi non dovrebbe esserci neppure discussione, però non tanto sul team manager bensì sul direttore sportivo ciclicamente si dice che potrebbe nella migliore delle ipotesi essere affiancato da altri oppure che potrebbe essere sostituito. Finora non è mai accaduto, ma escluderlo al cento per cento non è possibile. Per quel che riguarda gli altri dirigenti Comi (direttore generale), Longo (segretario generale), D’Ottavio (responsabile degli osservatori) e Cavallo e Zavagno (osservatori) è molto probabile la riconferma poiché con il presidente Cairo sono in sostanziale sintonia, in particolar modo Comi che lavora a stretto contatto con lui. Però se dovesse mai arrivare un nuovo direttore sportivo o comunque essere inserita una nuova figura nell’organigramma societario (pare improbabile soprattutto la seconda ipotesi) e se questa persona avesse poteri importanti, anche alla luce del fatto che Cairo d’ora in poi e soprattutto durante tutta l’estate sarà molto impegnato con La 7 che ha da poco acquisito, non è da escludersi che il nuovo dirigente voglia essere affiancato da uomini di sua fiducia e di conseguenza qualcuno fra gli attuali dirigenti potrebbe non vedersi rinnovato il contratto.

Proseguiamo il ragionamento con l’allenatore. Nella stagione scorsa e nell’attuale ha raggiunto gli obiettivi e in più ha valorizzato dal punto di vista sportivo e quindi anche da quello economico più di un giocatore, quindi è impensabile che Cairo voglia privarsene tanto più che è sotto contratto ancora per un anno. Unico motivo di attrito fra Ventura e Cairo potrebbe essere la programmazione futura e il mercato. Tutti sanno, perché lo ha più volte ripetuto pubblicamente lo stesso mister, che dal prossimo campionato l’obiettivo del Torino sarà quello di posizionarsi stabilmente nella prima parte della classifica, ovviamente neppure il tifoso più sognatore pensa che il traguardo nel brevissimo termine sia quello di accedere a un posto utile anche solo per disputare l’Europa League, ma quello di posizionarsi fra il decimo e il sesto posto sì. Per farlo è lapalissiano che la formazione vada rinforzata poiché c’è una differenza anche parecchio grande fra una squadra che, come l’attuale, si salva con una giornata d’anticipo e una che arriva anche solo al decimo posto. Tanto per essere molto chiari in trentotto giornate il Torino ha totalizzato trentotto punti o meglio trentanove (c’è da considerare il meno uno di penalizzazione iniziale), ha perso quattordici volte, pareggiato quindici e vinto otto, ha realizzato quarantaquattro gol e ne ha subiti cinquantatre, mentre il Parma che è decimo ha quarantasei punti frutto di quindici sconfitte, dieci pareggi e dodici vittorie, quarantadue gol fatti e quarantacinque incassati.

É più che ovvio quindi che per raggiungere gli stessi risultati del Parma l’attuale organico del Torino deve essere rinforzato in modo che la squadra sia consona al gioco del mister e che garantisca più vittorie, di conseguenza servono titolari validi e riserve che li possano sostituire senza dover o cambiare il modulo o chiedere ai calciatori di adattarsi a un altro ruolo. In più sta al mister trovare l’assetto tattico migliore perché non si ripetano più partite dove la squadra non riesce ad esprimere il gioco perché è in qualche zona del campo in inferiorità numerica dovuta al modulo adottato, si può disquisire all’infinito se questo è accaduto perché mancavano gli interpreti più adatti per cambiare il modulo oppure se a prescindere era il modulo a non essere del tutto calzante per i giocatori. Ecco perché in sede di calciomercato potrebbero nascere degli attriti fra il presidente e l’allenatore, se non ne accadranno di particolari è chiaro che Ventura resterà, senza se e senza ma, alla guida del Torino.

Per concludere il ragionamento si deve affrontare il discorso giocatori. Brighi, Santana, Birsa, Jonathas, Caceres e Menga sono in prestito; Darmian, Glik, Cerci, Barreto, Basha, Stevanovic e Bakic in comproprietà e Rodriguez, Masiello, Bianchi e Coppola in scadenza di contratto e, come prevede il regolamento, potrebbero già essersi accasati altrove. Ventura se non ne ha già parlato con Cairo, Petrachi e Comi e non c’è da credere che non lo abbia fatto, sicuramente lo farà nei prossimi giorni. Il mister ha ben chiaro in mente quali sono i giocatori che vuole tenere e quelli che non ritiene utili e anche avrà pronta una lista di chi vorrebbe alle sue dipendenze sia come titolari sia come riserve. Tutti gli allenatori stilano un elenco formato da prime, seconde, terze ed eventualmente quarte scelte e se l’elenco è in sintonia con il budget e le idee di presidenti e dirigenti si procede spediti, prima con il comunicare ai calciatori che non interessano più che non faranno parte del progetto futuro, poi a stretto giro di posta per evitare di andare alle buste per stabilire le comproprietà e infine con l’acquisto e la cessione dei giocatori appena si apre il mercato. Ovviamente non è sempre possibile ottenere tutti i giocatori che nell’elenco stilato sono le prime scelte, perché non è detto che vengano ceduti o che lo siano a un prezzo ragionevole, ma se si è bravi e rapidi nell’intavolare le trattative e se si è disposti a spendere una cifra ragionevole si può consegnare all’allenatore, per l’inizio del ritiro, una rosa praticamente formata alla quale si dovrà aggiungere o togliere solo qualche elemento e non di primissimo piano nel corso dell’estate. Il tutto deve essere finalizzato alla preparazione del prossimo campionato in modo che si svolga al meglio e a fine stagione si centri l’obiettivo che più ambizioso è e più deve essere ben programmato e rispettoso delle esigenze di tutti allenatori, giocatori e dirigenti e non ultimo il progetto deve essere prima ben spiegato ai tifosi e poi realizzato con tempi e modalità in linea con quello che si è detto in modo che ci sia chiarezza e trasparenza, solo così l’ambiente sarà sereno e non ci saranno attriti né all’interno né all’esterno.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]