Torino, ma chi viene in B?

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In questi giorni ha dato l’addio al calcio Renato Greco, attaccante palermitano classe ’69, che da giovane, con una carriera importante davanti, diede uno schiaffo ad un arbitro per aver favorito la squadra avversaria e fu squalificato per cinque anni, dai 12 ai 17. Lo voleva il Cesena, ma a quel punto non se ne fece nulla. Tra le squadre in cui militò c’è stato il Pescara, all’epoca allenato da Delio Rossi, la Torres, la Salernitana dove ebbe come compagni Vannucchi e Di Vaio, giocò anche con David Di Michele. Non toccò mai la serie A, ma ebbe un’onesta carriera non da protagonista assoluto.

Nella lunga intervista rilasciata ad un giornale abruzzese, alla domanda di quale squadra è tifoso, senza dubbi ha risposto: “Torino. Da sempre. Da piccolo mi facevano impazzire Pulici, Graziani, Sala, quest’ultimo ritrovato a Pesaro come allenatore“. A volte bastano due righe ad aprire il cuore della gente. Quanti tifosi ha sparsi per l’Italia la squadra granata, ma quando si tratta di mercato, molti giocatori fanno un po’ gli “schizzinosi”, diciamolo, perchè la B sta stretta a molti, anche se la maglia granata rimane prestigiosa per antonomasia.

Cairo qualche sacrificio a livello economico è disposto a farlo, perchè anche lui ha capito che deve costruire una squadra forte per tornare in A e scegliere seconde linee non porta a grandi risultati. La scelta di Ventura è ambiziosa, perchè il mister genovese non è venuto qui a giocarsi un campionato di metà classifica ma per puntare in alto. Il guaio è che gli obiettivi importanti nicchiano, da Guberti a Gazzi, per passare ad altri rinforzi che sperano ancora di poter trovare spazio in serie A, ai rifiuti decisi di Gillet e Julio Sergio, ma Coppola non ha niente da invidiare a questi due portieri. Possiamo capirli, anche perchè la piazza di Torino è pur sempre difficile, fatta di confronti che a volte rendono più pesante la situazione di quella che è.

Ieri c’è stata solo una cessione da segnalare, quella di Filippo Scaglia in prestito al Bassano, ma la gente avrebbe voluto trovare un acquisto. A questo punto sarà dura per Cairo vendere due pezzi da novanta come Ogbonna e Bianchi, anche se il procuratore del bomber, il fratello Riccardo, ha parlato del suo assistito ad una radio di Napoli, dicendo che in fondo: “Rolando è stato il capitano del Torino”. Un verbo al passato che lascia ben poche speranze di rivederlo in maglia granata.

[Marina Beccuti – Fonte: www.torinogranata.it]