Torino: porte aperte agli sceicchi?

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Le indiscrezioni riguardo ad una possibile cessione societaria del Torino arrivano puntuali come l’addio di Bianchi. Vero o falso? Solo il futuro potrà dare delle risposte certe. Al momento quella che sembra una maggiore realtà è che la squadra di Ventura possa migrare negli Emirati Arabi durante la pausa invernale, per svolgere un mini ritiro nel periodo più freddo dell’anno proprio nel paese mediorientale. Lo sceicco, fratello di Saoud bin Saqr Al Qassimi, uno dei reali più potenti degli Emirati, un paese che non conosce la crisi, ma che comunque deve fronteggiare qualche malumore interno, non ha negato l’interesse per sbarcare nel calcio italiano, e il futuro pallonaro non può che passare per i soldi arabi, cinesi e magari anche russi. In Italia anche i Moratti e i Berlusconi devono calmierare i loro istinti spendaccioni, il primo ha scelto addirittura un allenatore interno, Stramaccioni, ex mister della Primavera, mentre l’ex Presidente del Consiglio deve rientrare di 60 milioni ed è costretto a vendere Thiago Silva e probabilmente anche Ibrahimovic. La squadra che sembra più ricca al momento in Europa è il PSG, che sta cercando di comprare i migliori talenti che ci sono in giro e la società di calcio parigina è stata acquistata nel 2011 dalla Qatar Investment Authority.

Al momento il Torino interessa agli Emirati per far parte di un novero di squadre che dovrebbero giocare un torneo invernale, come ha detto Azzeddine Harkati, dignitario dello sceicco di Rak Ras Al Khaimah recentemente al Tuttosport. “Stiamo organizzando un torneo per la prima settimana di gennaio, sarebbe un onore ospitare il Toro”, si legge. Fa piacere senza dubbio questo interesse per la squadra granata, che sembra appetire molti ora che è tornata in serie A. Diciamo che potrebbe essere un’occasione per Cairo per incontrare lo sceicco e vedere se può nascere una sinergia. È però difficile pensare che Cairo possa accettare delle avance di cessione, anche se certamente più serie riguardo a quelle dei vari Ciuccariello, Tesoro e così via. Lui il Toro lo vuole tenere e l’appetito è ancora più forte ora che è in A. Tuttavia non disdegnerebbe magari una sponsorizzazione importante, tipo fare un accordo per lo stadio Olimpico, sul genere dell’Emirates Stadium, come quello dell’Arsenal. Così che il Toro possa pensare di avere uno stadio di proprietà (fondamentale per il futuro del calcio italiano) e abbia anche più soldi per la ricostruzione del Filadelfia. Insomma porte aperte agli sceicchi che possono davvero diventare i nuovi paperoni per un calcio italiano che ha voglia di rinascere. Cairo ha altro per la testa, come ha lui stesso ammesso, ovvero deve pensare a rinforzare la squadra, ma tocca a lui la mossa per migliorare la situazione totale del Torino, compreso il settore giovanile, che va ampliato con osservatori e con l’aumento di giovani da testare e approvare, come fa l’Udinese, che ci ha campato finora con questa filosofia e si sta togliendo un sacco di soddisfazioni.

[Marina Beccuti – Fonte: www.torinogranata.it]