Udinese-Catania 2-1: errori pagati a caro prezzo

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UDINE – Dopo il diluvio del Massimino, riprende il campionato dei rossazzurri con una trasferta delicata, quella di Udine. I bianconeri di Guidolin che respirano l’aria delle alte vette della massima serie vengono dalla pesante sconfitta di Marassi. Il tecnico veneto conferma modulo ma non tandem offensivo, gioca Abdi al fianco del solito Di Natale; lancia il nuovo arrivo Fernandes in mezzo al campo e recupera Domizzi in difesa. I rossazzurri si presentano con il modulo che tanto ha entusiasmato contro la Roma e con nove/undicesimi di quella formazione con Marchese e Biagianti in, al posto di Alvarez e Lodi. Fuori Maxi Lopez (non convocato per l’imminente partenza e firma con la nuova squadra), Montella è libero di confermare il trio velocità e fantasia Gomez-Barrientos-Bergessio.

Cielo poco nuvoloso a Udine. Le squadre partono ben compatte e attente in difesa. I reparti sono corti e non è facile trovare lo spazio. Passano ben dieci minuti prima di vedere una delle due formazioni affacciarsi pericolosamente in fase offensiva. È la squadra di Guidolin a tirare per prima verso la porta rossazzurra. Prima Di Natale, poi Abdi da fuori area ci provano senza però impensierire Campagnolo, attento a bloccare in presa. Il Catania dal canto suo ci mette un po’ a trovare la quadra, soprattutto perché Barrientos prova a inventare portando palla e dribblando avversari ma perdendo allo stesso tempo tutti i palloni.

Al minuto 11 si accende la partita. Di Natale serve Isla in profondità e Spolli ci mette una pezza smorzando il pallone e vanificando l’inserimento del cileno. Sul capovolgimento di fronte, Barrientos riesce finalmente ad andare sul fondo e mettere un pallone pericoloso in mezzo. Almiron non ci arriva di un soffio. Il Catania però adesso è più concreto e serve un intervento miracoloso di Domizzi, il quale evita che un filtrante di Bergessio raggiunga il Pitu solo in mezzo all’area. Proprio quando sembra che il Catania abbia preso in mano le redini del gioco, arriva il gol dell’Udinese. E arriva paradossalmente su calcio d’angolo del Catania. Isla, Di Natale e Armero fuggono in contropiede e 3 contro 2 fraseggiano liberando il colombiano davanti a Campagnolo.

Il vantaggio al 20’ di Armero è benzina per la reazione e le gambe del Catania. I rimanenti 25 minuti registrano un vero e proprio dominio di gioco rossazzurro. Il Catania crea ben quattro occasioni. Al 23’ Almiron calcia a lato dopo una leggerezza di Isla. Un minuto dopo Barrientos e Gomez calciano ma trovano le deviazioni di Domizzi e Ferronetti. L’occasione più nitida è al 37′. Dal nulla Gomez si ritrova a tu per tu con Handanovic. L’argentino però si divora un’occasione lasciandosi ipnotizzare dal portiere sloveno. A parte questa occasione il Catania ci prova, chiudendo l’Udinese nella sua metà campo. Quello che manca è, come contro la Roma, la zampata, quella scelta giusta dai sedici metri. Il primo tempo muore lento dopo un dubbio contatto Ferronetti-Bergessio, su cui l’arbitro sorvola.

Il secondo tempo dei rossazzurri inizia con la stessa propensione ad offendere del Catania. Sembra crederci il Catania tanto che Marchese, su un lancio casuale in area bianconera si avventa e con la punta indirizza in porta il pallone anticipando Basta. Handanovic di istinto con la mano ci arriva e vanifica il tentativo rossazzurro. Quando sembra che l’Udinese si rintani nella propria metà campo, giunge il momento del raddoppio. E a produrlo è l’ennesima incursione di Armero. Il colombiano recupera palla su un rilancio avventato di Legrottaglie, va sul fondo smarcandosi dello stesso difensore rossazzurro e la mette d’esterno in mezzo. Il solito Di Natale è prontissimo e di precisione la gira al volo in rete. Legrottaglie nell’occasione poco attento a lasciar scappare Armero. È la mazzata perchè dal raddoppio sino alla fine il Catania non riesce a produrre più altre nitide occasioni. Anzi rischia addirittura di prendere l’imbarcata quando l’Udinese riparte veloce in contropiede.

Montella le prova tutte mandando in campo nell’ordine Lodi per Biagianti, Llama per Marchese e Catellani per Gomez. Le uniche azioni da annotarsi sono una incursione di Almiron, il cui contatto con Basta resta dubbio e una punizione di Lodi (67’) bloccata da Handanovic. Niente più perché il Catania stancamente si arena sulla rocciosa difesa bianconera. Il sussulto finale arriva al quarto e ultimo minuto di recupero quando Catellani si procura il penalty che Lodi trasforma. Finisce 2-1. Il Catania cade a Udine e perde per la seconda volta consecutiva. Troppo pesante l’errore di piazzamento sul vantaggio dell’Udinese e quello di Gomez che avrebbe ristabilito la parità. Manca una vera e propria reazione e il passaggio negli ultimi sedici metri. Si ritorna a casa. Cantiere riaperto.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]