Uragano Kozak: “Che emozione segnare e ricevere l’abbraccio della Nord!”

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Cuore, tenacia, carattere, Libor Kozak ha fatto a sportellate col Milan e ad avere la peggio sono stati i difensori rossoneri. Non si è fatto intimorire da San Siro, era la sua prima volta nella Scala del Calcio, ha sgomitato contro tutto e contro tutti, Bonera e Legrottaglie (il secondo ha riportato un trauma cervicale e una ferita lacerocontusa sulla fronte che lo costringeranno a una settimana di riposo, ndr) lo sanno bene, Yepes ha faticato molto per contrarre la forza del ceco, è stato un duello avvincente: “Mi dispiace per Nicola, gli ho rifilato una botta col ginocchio, non l’ho proprio visto, ho levato tardi la gamba – ha confessato ai microfoni di Lazio Style Radio il numero 18 biancoceleste -. L’ho chiamato dopo la partita, mi ha rassicurato, mi ha detto di stare tranquillo che sono cose che succedono. Io ovviamente mi sono scusato. Non sono entrato per fargli male, ma solo per vincere lo scontro, mi dispiace davvero.

L’episodio con Bonera? E’ andato diversamente da quello con Legrottaglie. Bonera ha fatto fallo su di me, io volevo coprire la palla, lui è venuto sparato da dietro, non mi sono neanche accorto di averlo colpito”. Poi su Yepes: “Lui è un grande, ha giocato bene, è stato un bel duello, duro ma regolare. Questo mi da la possibilità di crescere, ci siamo picchiati entrambi, ma in maniera sana. Il mister in allenamento mi sprona, io cerco sempre di dare tutto me stesso”. La Lazio esce a testa alta dal Meazza, dopo Reja e Muslera, anche Kozak si dice contento della prestazione: “Per noi è un punto d’oro, il Milan ha spinto tanto, in occasione del doppio palo di Ibra ci ha detto bene. Per il resto della gara ci siamo difesi bene, in avanti non siamo riusciti a fare granchè, purtroppo, siamo mancati dal punto di vista fisico”.

Il tecnico goriziano lo ha definito “malato di gol”. Libor con un sorride timidamente e guarda avanti: “Speriamo che duri questa malattia, è molto bella. Contro la Fiorentina, sono partito emozionato, ho speso tanto, sono riuscito a perdere addirittura due chili. Fare gol però è una cosa stupenda,sentire cantare e gioire i nostri tifosi, andarsi a prendere l’abbraccio della Nord, vedere in faccia tutta la felicità della nostra gente è un’emozione fortissima. Il rigore? Doveva tirarlo Mauri che aveva preso subito in mano la palla. Me lo ha lasciato senza problemi”. Segna a grappoli il gigante venuto dall’est, segna tanto ed ha voglia di ripercorrere le orme dei suoi idoli: “Mi ispiro a Jan Koller ed a Luca Toni, fisicamente ci assomigliamo molto. Dell’attaccante della Juve mi piace il suo modo di proteggere la palla, il modo in cui vince i contrasti, cerco di imparare da lui. E’ bello sentirmi chiamare bomber dalla gente, per un attaccante credo sia il massimo”.

[Riccardo Mancini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]