Vecchi amici e giovani talenti: Parma-Milan, l’analisi

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DIMENTICARE. Quella rete di Bojinov al novantesimo, coronata da una dedicata speciale a Mourinho, brucia ancora. Eccome se brucia. L’anno scorso, nella città ducale, il Milan ha lasciato una fetta di scudetto. Dal possibile primato in classifica, sfumato la domenica prima per effetto del pareggio casalingo con il Napoli, la squadra di Leonardo scivolò a cinque punti da un’Inter tutt’altro che irraggiungibile. L’ambiente perse entusiasmo e, nonostante l’ottimismo del suo allenatore, il sogno-scudetto svanì sul prato del Tardini. Quest’anno è tutt’altra storia. Sullo stesso campo, Allegri deve dimostrare che il suo Milan è competitivo fino in fondo e potrà fare meglio di quello del suo predecessore. Dopo i pareggi con Lazio e Catania e la sofferta vittoria con il Genoa, non sono più ammessi passi falsi. Bisogna battere un colpo con una prestazione vincente, convincente e magari non Ibradipendente.

IL PROGETTO DI MARINO. Come la società rossonera, anche il club di Ghirardi ha cambiato tecnico in questa stagione. Francesco Guidolin, autore di una promozione e di una salvezza ottenuta con largo anticipo, è tornato nella sua Udine. E proprio da Udine è arrivato Pasquale Marino, il tecnico a cui è stato dato il compito di far crescere questo Parma ricco di giovani talenti interessanti. Per consegnare al suo allenatore una squadra di buon livello, il Presidente Ghirardi e l’ottimo Direttore Sportivo Pietro Leonardi hanno lavorato sodo durante l’estate strappando alla concorrenza giocatori come Giovinco, Candreva e Marques, venticinquenne centrocampista spagnolo proveniente dall’Espanyol. Molto importante, inoltre, la conferma di pezzi pregiati come Dzemaili, Zaccardo, Antonelli e Bojinov, riscattato dal Manchester City. In queste prime uscite il Parma ha un po’ balbettato, dimostrandosi troppo vincolata all’estro di Giovinco. Dopo la bella vittoria contro il Brescia, sono seguiti i pareggi con Lecce e Genoa e le sconfitte a Catania e Firenze. Un’altalena di risultati che ha portato al Parma cinque punti e il quindicesimo posto in classifica. Ma la squadra è giovane e il progetto a cui sta lavorando Marino è molto interessante. Quando il 4-3-3 sarà metabolizzato e tutti i giocatori saranno disponibili, il Parma avrà tutto per mettere in mostra un gioco coraggioso ma redditizio.

LE SCELTE DI MARINO. Il Parma si è allenato per tutta la settimana a Collecchio in vista dell’anticipo di sabato sera. Contro il Milan Marino dovrà fare i conti con tre pesanti assenze per infortunio: Galloppa, Giovinco e Paloschi, in comproprietà con il Milan che l’ha fatto crescere nel proprio settore giovanile e lanciato in Serie A. L’unico dubbio riguarda Valiani: il centrocampista ha subito un trauma contusivo alla caviglia destra e ha svolto una seduta di fisioterapia, ma lo staff medico spera di poterlo recuperare. Venerdì sera la squadra svolgerà le prove tattiche generali in un allenamento serale allo stadio Tardini. Il 4-3-3 di Marino prevede Mirante importante (fresco di convocazione azzurra), una difesa a quattro composta da Zaccardo, Paci, Lucarelli e Antonelli, tre centrocampisti dinamici come Dzemaili, Morrone e Gobbi con i trequartisti Candreva e Marques in appoggio all’unica punta Bojinov. In panchina, scalpitante, ci sarà Hernan Crespo. Nonostante sia poi tornato all’Inter, i tifosi rossoneri ricordano con affetto quel campione capace di rinascere a Milanello e segnare una doppietta nella maledetta finale di Istanbul. E’ tornato a Parma, nella città che lo ha lanciato. Meglio così. Il nerazzurro gli donava sicuramente meno.

[Gabriele Pipia – Fonte: www.ilveromilanista.it]