Verona, Miguel Veloso: “Speriamo di riprendere a giocare”

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Le parole del centrocampista dell’Hellas nel corso di un’intervista rilasciata ai canali ufficiali del club Scaligero.

VERONA – Miguel Veloso, centrocampista dell’Hellas Verona, ha rilasciato un’intervista sui canali ufficiali del club. Queste le sue parole a cominciare dalle sue giornate tipo: “Tutto bene: in casa, sereno, con la famiglia, che è la cosa più importante in questo momento. Mi sveglio alle sette e corro dietro ai figli. Scherzi a parte, lo staff ogni giorno ci manda i programmi da seguire, per noi calciatori è tutto più semplice in questo modo”. Poi spazio al calcio a cominciare dal bilancio di questa stagione, fino ad ora: “Sinceramente non mi aspettavo una stagione così, la squadra era appena salita in Serie A, con diversi cambiamenti sia a livello di staff che di rosa. Non è facile arrivare e fare bene subito. Tutti gli allenatori hanno la propria idea di calcio: io avevo già lavorato con Juric, ma in molti non lo conoscevano. Ma il merito è stato del mister e di tutti gli altri, questa è stata la forza del gruppo”.

Su Juric ha dichiarato: “Quando il mister arrivò a Genova facemmo benissimo fino a dicembre. Poi ci fu una partita sfortunata contro il Palermo, in cui mi infortunai, e le cose iniziarono ad andare male. Genova è una piazza molto esigente, le cose non sono andate molto bene e il mister fu esonerato. Juric ha sempre questa mentalità di avere il pallone, di dominare la partita. A lui piace vincere, anche giocando contro squadre più forti. Qui all’Hellas forse i calciatori hanno capito meglio il suo messaggio”. Parole dolci anche per la città di Verona: “Non mi aspettavo di trovarmi così bene, a livello calcistico e ambientale. Abito in centro, non ho bisogno quasi mai della macchina, posso camminare serenamente con la mia famiglia. Mi sono trovato bene con le persone, persone positive, che lavorano tanto. Differenze con Genova? A Genova c’è il mare, ma per muoverti hai sempre bisogno della macchina. A livello di città trovo Verona molto più bella, le persone sono più calorose. A Genova ho vissuto cinque anni, anche lì comunque le persone sono calde, provano a parlarti, vivono il calcio intensamente. Qui c’è più serenità, puoi camminare tranquillamente”.

Sul segreto delle sue punizioni: “In questo fondamentale mi sono allenato di più quest’anno che in altre stagioni. A casa i miei genitori avevano il giardino, loro non erano molto felici che mi allenassi perché ogni giorno calciavo addosso ad un arancio. È tutta una questione di allenamento”. E, infine, una battuta sulla vittoria contro Ronaldo: “Bella, perché lo conosco e so che non gli piace perdere. Vederlo arrabbiato è stato abbastanza bello (ride), anche se dopo la partita abbiamo parlato”.