Honda attacca il MIlan

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logo MilanRisvegliatosi come d’incanto dagli ozi milanesi, il samurai Keisuke Honda è passato all’attacco criticando tutto l’ambiente rossonero, dai dirigenti ai giocatori, per i pessimi risultati ottenuti in questo avvio di stagione. D’altronde nelle terre del Sol Levante l’onore va difeso senza possibilità di resa, e la sconfitta contro il Napoli è stato un duro colpo.

Dopo un primo flebile colpo di spada contro i giornalisti, colpevoli di mettere troppe pressioni sulle spalle dei giocatori, Honda ha piazzato il primo affondo dritto al cuore di Mihajlovic: “Sono emersi in maniera chiara tutti i nostri problemi, che c’erano anche prima”, ha affermato il nipponico. Ma come è possibile che dopo l’esonero di Inzaghi, reputato come il maggior colpevole degli insuccessi dello stesso anno, l’arrivo del nuovo tecnico e un mercato da quasi novanta milioni di euro non sia cambiato nulla? Male, anzi malissimo. Il problema principale potrebbe anche risiedere nella testa dei giocatori, ma se la scelta è ricaduta su Mihajlovic è anche e soprattutto per il suo carisma.

Certo, poi anche gli uomini in campo ci mettono del loro. Al di là degli errori individuali è evidente infatti che la squadra non si muova con armonia elastica sul campo di gioco: “Dobbiamo essere più compatti – ha sottolineato Honda – in modo che la manovra si possa sviluppare in maniera più semplice”. E anche qui siamo ai fondamentali della scuola calcio.

Non manca poi la stoccata finale rivolta alla società, perché la mancanza di grandi fondi non può essere una scusante, bensì una problematica da aggirare: “ È vero che il Milan non può permettersi gli investimenti del Manchester United o del Paris Saint Germain, ma proprio per questo motivo è necessario agire in modo profondo sulla struttura della programmazione della squadra”. In effetti quello di Honda è il pensiero condiviso da tutto il popolo milanista: i soldi a disposizione sono pochi, se poi vengono investiti anche male la faccenda si fa veramente complicata.

Inutile dunque prendersi in giro o nutrire false speranze: “Se il Milan continua a giocare come contro il Napoli sarà difficile tornare in alto almeno per i prossimi cinque o dieci anni”. Eccolo il nefasto pensiero che solo Honda all’interno dell’ambiente rossonero ha avuto il coraggio di esprime.Ma non a caso il Giappone è il paese dei samurai.

[Nicolò Olia – Fonte: www.ilcalciomagazine.it]