Primavera 1, Samaden fa il punto nel dopo Inter – Empoli

57

C’è rammarico perché non siamo riusciti ad esprimere tutte le nostre qualità questa sera, ma questo rientra nell’essere ragazzi

SASSUOLO – Si è giocata ieri la seconda semifinale del campionato Primavera 1 TIM. Sconfitta dell’Inter per 3-2 contro l’Empoli e nel post partita ha parlato ai microfoni di Inter.it il direttore del Settore Giovanile, Roberto Samaden. Ecco quanto riportato su portale ufficiale della società nerazzurra:

“Fa molto male uscire così, però bisogna essere obiettivi e avrebbe fatto malissimo anche all’Empoli non qualificarsi, se ci fossimo qualificati noi. Abbiamo subito per gran parte della partita, poi siamo stati bravi a ribaltare il risultato, ma non siamo stati in grado di chiuderla nella seconda frazione. Mi son sentito di complimentarmi con i ragazzi e lo staff perché è stata fatta una stagione straordinaria, a prescindere dal risultato odierno. C’è rammarico perché non siamo riusciti ad esprimere tutte le nostre qualità questa sera, ma questo rientra nell’essere ragazzi. Bisogna riconoscere i meriti e, al di là degli episodi, credo che il risultato sia giusto”.

“Il mister e lo staff hanno fatto un lavoro straordinario: in primis perché il campionato che normalmente si svolge in dieci mesi si è svolto in cinque, giocando una volta ogni tre giorni. Inoltre, abbiamo fatto giocare anche qualche 2003 e 2004 nel corso della stagione, questo è il nostro lavoro e dobbiamo continuare a farlo. Poi, ovviamente, avremmo preferito arrivare in finale e giocarcela fino in fondo, ma questo è il verdetto del campo e bisogna accettarlo”.

“Fra poco ricomincia la stagione e soprattutto per chi andrà a giocare nel mondo delle prime squadre non ci sarà neppure la possibilità di fermarsi, però l’auspicio è tornare a giocare con regolarità e nei tempi giusti, con le modalità giuste. Essendo ragazzi, questo giocare ogni tre giorni non li vede ancora pronti e preparati come possono essere i giocatori adulti. Speriamo che la prossima stagione possa essere normale e di poter continuare a giocare partite come queste”.