Serie A: una punta di peso per fare tanti gol? I fatti smentiscono

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logo-serieaServe o non serve una punta di peso che riesca a segnare tanti gol?

A quanto pare, per i moduli del calcio moderno (che prevedono l’assenza totale di giocatori che rischiano di dare troppi punti di riferimento) e per quello che si è visto nelle ultime due stagioni, la risposta è un secco: NO. La Juventus di Conte (ma anche la Fiorentina di Montella…) è il caso più lampante, in quanto è riuscita a vincere gli ultimi due campionati con il miglior attacco (o quasi) del torneo, senza però riuscire ad andare a segno per più di 10 volte con un singolo giocatore.

Nello scorso torneo, ad esempio, la squadra bianconera segnò 68 reti (ovvero 6 in meno del Milan che arrivò alle spalle della Juventus in campionato), che produssero una media di 1,79 gol a partita, ed il giocatore che realizzò più gol fu Matri (10 reti, di cui nessuno su rigore).

A tre giornate dal termine di questo campionato la squadra di Conte si è ripetuta mantenendo lo stesso trend, ovvero 67 reti segnati (1,91 in media a partita), trovando in Vidal il suo miglior marcatore stagionale con 10 reti (di cui 3 realizzati su rigore). In pratica, esclusi i rigori, i cannonieri attuali stagionali della Juventus campiona d’Italia sono Matri e Vucinic con soli 7 gol !

Sotto questo aspetto è interessante notare come la Fiorentina stia ottenendo, sotto l’aspetto della prolificità offensiva (65 gol stagionali), gli stessi risultati della squadra bianconera, in quanto il bomber stagionale dei viola Jovetic (12 reti) ha segnato, tra l’altro, più reti del migliore cecchino bianconero, anche al netto dei rigori (in quanto Jo-jo ha segnato solo un gol dal dischetto).

Le statistiche, dunque, consigliano squadre senza “punta prolifica fissa”, che rischia di diventare ostaggio delle difese avversarie, limitando, di fatto, le diverse soluzioni offensive.

L’ulteriore differenza, ovviamente, la fa, poi, la difesa. Se si subiscono 20 reti a campionato, lo scudetto è assicurato, oltre i 30 gol subiti, invece, si lotta, al massimo, per la seconda posizione.

[Roberto Vinciguerra – Fonte: www.violanews.com]