Amichevole, Spagna-Italia 1-0: decide Pedro

227

logo-figcFORMAZIONI – É un’Italia sperimentale quella di stasera al Vicente Calderòn: Prandelli lancia subito in campo dal primo minuto l’esordiente oriundo Gabriel Paletta, schierato al centro della difesa insieme ad Andrea Barzagli; sulle fasce, davanti a capitan “record” Buffon, largo a Maggio e Criscito, che probabilmente saranno i titolari su cui il ct farà affidamento per il prossimo mondiale (con De Sciglio, stasera in panca, pronto ad insidiare entrambi). A centrocampo, invece, riposa Pirlo ed in mezzo al terzetto titolare c’è Thiago Motta (che dunque vince il ballottaggio con Verratti), affiancato da Marchisio e Montolivo con il compito di proteggere la difesa e lanciare l’offensiva guidata da Candreva, Osvaldo e Cerci (per l’esterno granata la grande occasione di convincere definitivamente Prandelli a portarlo con sé in Brasile quest’estate).

Dall’altra parte, la Spagna che celebra l’eroe dell’Europeo 2008 Luis Aragones (scomparso un mese fa e primo fautore del ciclo vincente della roja, oltre che leggenda dell’Atletico con 10 anni di militanza con la maglia dei colchoneros), scende in campo con il nuovo rinforzo (come hanno titolato i giornali sportivi iberici) Diego Costa al centro dell’attacco: a supportarlo Fabregas e Pedro, mentre a centrocampo il terzetto titolare è composto da Iniesta, Busquets e Thiago Alcantara. L’unica vera “sorpresa” proposta da Del Bosque è dunque Azpilicueta sulla parte destra della difesa (vinto il ballottaggio con Juanfran), mentre Javi Martinez, Sergio Ramos e Jordi Alba completano il reparto arretrato comandato dal solito Casillas.

PRIMO TEMPO – Dopo nemmeno 2 minuti di gioco Jordi Alba viene lanciato in solitaria verso la porta di Buffon, ma il portiere azzurro è attento e chiude in corner. Immediata la risposta italiana con Cerci che va in azione personale sul fronte opposto e colpisce quasi involontariamente il palo alla destra di Casillas con un cross sbilenco effettuato da dentro l’area con il destro (non il suo piede migliore). Passano altri due minuti e la pressione spagnola produce un’altra opportunità, con un tiro da fuori area di Pedro che rientra dalla sinistra, calcia di destro, ma non impensierisce più di tanto il numero 1 azzurro, che respinge agevolmente.
Il copione è chiaro: solito grande possesso Spagna con poche verticalizzazioni e tante sovrapposizioni efficaci dei terzini (Jordi Alba il più pericoloso) che allargano il gioco e favoriscono gli inserimenti; ripartenze Italia con uscita palla al piede degli esterni difensivi e scarico della prima punta sui trequartisti larghissimi (Cerci il più attivo) che partono da una sorta di 4-1-4-1 molto accorto in fase di non possesso. Per i primi venti minuti, però, il ritmo altissimo del match porta anche facilmente all’errore in impostazione per entrambe le formazioni e dunque i due portieri non corrono mai grossi pericoli, sebbene i padroni di casa si mostrino decisamente padroni del campo, anche perché gli azzurri non sfruttano bene le poche occasioni per partire in contropiede. Poi, intorno alla metà del primo tempo, Iniesta decide di tentare anche lui la conclusione dal limite, impegnando discretamente Buffon, mentre l’Italia comincia a macinare un po’ di gioco, dimostrando di aver preso le misure alle ficcanti azioni iniziali delle furie rosse. Al 28′, infatti, arriva anche la grande occasione per gli azzurri: imbucata di Thiago Motta, tacco filtrante di Marchisio per Osvaldo, con il centravanti oriundo che fa passare il pallone sotto le gambe del diretto avversario e calcia verso la porta di Casillas con il sinistro, mancando però il bersaglio e non di poco. Passata la mezz’ora, il ritmo sembra calare e l’unico spunto interessante arriva da Pedro, che s’invola sulla parte destra dell’attacco spagnolo e brucia sia Criscito (in seguito ammonito per aver tentato il fallo tattico) che Candreva in velocità, ma poi calibra male il cross e vanifica l’ottimo lavoro svolto.
SECONDO TEMPO – Così, il primo tempo termina sullo 0-0 ed il secondo comincia con i primi cambi: nell’Italia dentro Pirlo, Abate e De Sciglio al posto di Candreva, Maggio e Criscito, con conseguente passaggio al classico rombo a centrocampo; nella Spagna Busquets, Fabregas e Casillas fanno spazio a Xabi Alonso, David Silva e Victor Valdes, con Del Bosque che, invece, non varia il sistema di gioco. Non passano neanche cinque minuti e le furie rosse (stasera in maglia nera con inserti giallo fluorescente) sfiorano due volte la rete del vantaggio: prima Thiago Alcantara viene servito in maniera perfetta da David Silva dentro l’area di rigore azzurra, ma la tempestiva uscita di Buffon evita l’1-0; poi, sempre l’esterno del City riceve un buon pallone al limite dell’area e fa partire un rasoterra mancino che sibila di poco a lato della porta italiana.
A questo punto, dopo qualche altra occasione confusa per i padroni di casa, all’ora di gioco, arriva il quarto cambio per gli azzurri con Giaccherini che rileva Thiago Motta in mezzo al campo e, poco dopo, arriva il vantaggio della Spagna: Iniesta dà un gran pallone di tacco a David Silva, Paletta si oppone in scivolata, ma il pallone resta lì e Pedro calcia trovando impreparato Buffon, che non fa a tempo ad intervenire in maniera pulita e dunque non riesce ad opporsi alla conclusione del barcelonista che si infila in rete per l’1-0 spagnolo. Del Bosque, quindi, trovato il vantaggio manda in campo anche Albiol e Jesus Navas al posto di Iniesta e Sergio Ramos e l’Italia rischia di rispondere immediatamente al goal dei padroni di casa con un acrobazia di Paletta su calcio piazzato che rischia di indurre il neo-entrato difensore del Napoli all’autogoal (la palla gli rimbalza addosso e finisce di poco alto sulla traversa della porta difesa da Valdes).
Prandelli, allora, decide di mandar dentro due punte vere per provare a recuperare il risultato: dentro Immobile (all’esordio) e Destro, fuori Osvaldo e Cerci, ma la Spagna addormenta la partita ed attutisce in maniera quasi perfetta le offensive azzurre. Negli ultimi dieci minuti, Del Bosque mette in campo anche Santi Cazorla, che rileva Pedro e si rende subito pericoloso, quando, appena entrato, viene ben servito davanti a Buffon dal solito David Silva: la sua conclusione, però, viene deviata da Abate in corner. Poi, in pieno recupero, un’occasione per parte: prima Barzagli spizza su corner di Pirlo e Destro viene anticipato all’ultimo secondo, a pochi passi dalla linea di porta, da un tuffo di Xabi Alonso che manda nuovamente in angolo; poi, Buffon mette i pugni su una violenta conclusione dal limite.
[Andrea Uttieri – Fonte: www.goalnews24.eu]