Atalanta-Lazio 0-2: i biancocelesti tornano nel momento più importante

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C’è un cuore grande che spinge e sorregge questa squadra. È la forza di una Lazio che, ogni volta che serve, non si tira mai indietro. Nel momento più difficile, dove anche le certezze più solide sembravano svanire, la squadra di Edy Reja confeziona una della gare più belle della stagione, espugnando un campo storicamente stregato e conquistando matematicamente la qualificazione in Europa League ed alimentando fino all’ultimo le speranze di terzo posto. Partita quasi perfetta, dove a sorprendere sono stati proprio loro, i cosiddetti rincalzi: Scaloni e Diakitè sono stati statuari, Zauri lucidissimo, Cana una diga, Kozak un guerriero, Candreva imprendibile e Konko, unico titolare della difesa, ha dimostrato a tutti quanti che quando e’ informa puo’ aprire le difese avversarie da solo.

E poi ci sono i ritorni di Klose e Lulic, forse troppo tardi ma sicuramente un’ulteriore motivo per far sorridere Reja e tutti i tifosi. Già, Reja. Oggi attento e bravo a costruire una squadra corta, solida, mai in confusione e sempre lucida anche quando l’Atalanta sembrava più in palla dei biancocelesti. Trova con la Lazio la sesta vittoria a Bergamo della sua storia, scrivendo il suo nome anche su questo ennesimo record personale nei suoi due anni e mezzo da allenatore. Domenica prossima contro l’Inter, si gioca ancora la possibilità di realizzare un sogno che sembrava svanito. Contro chi non ci credeva più. Non questo gruppo, a cui si puo’ dire di tutto, meno di  non possedere gli attributi.

Primo tempo – La formazione della Lazio e’ pressoché obbligata, con l’unica nota lieta del ritorno di Lulic in mediana e la speranza di avere Klose dal primo minuto. Sogno che svanisce già nel riscaldamento, perché il tedesco si presenta in campo con la tuta lasciando spazio in avanti a Libor Kozak. Per il resto Reja e’ costretto a spostare Scaloni centrale al fianco di Diakite’, con Konko e Garrido sulle fasce, Cana e Gonzales davanti alla difesa a centrocampo, con Mauri, Candreva e Lulic alle spalle di Kozak. Inerzia della partita tutta di marca nerazzurra, con gli uomini Colantuono che cercano di sfondare subito dalla destra con la velocità di Schelotto e Bellini, supportati dalla classe di Moralez, libero di spaziare su tutto il fronte d’attacco. Al 17′ arriva pero’ il primo episodio dubbio della partita: Moralez serve in area Denis, contatto con Bizzarri con “el Tanque” che cade a terra tra le proteste scatenate di tutto lo stadio.Rigore che forse poteva starci ma Rocchi stavolta grazia gli uomini di Reja.

La Lazio resiste e si organizza (difesa mostruosa), ma al 20′ arriva l’ennesima mazzata alla voce infortuni, con Garrido che chiede il cambio sostituito da Zauri. L’ex atalantino si posiziona sulla destra mentre a sinistra si posiziona Konko. Invece di soccombere, al contrario i biancocelesti entrano veramente in partita ed al 22′ sfiorano la rete con un bolide di Gonzales che impatta la traversa e sbatte sulla riga di porta prima di uscire. Sfortunata la Lazio ma ora più sicura e pericolosa in contropiede, con Mauri che al 28′ impegna ancora Frezzolini con una girata di sinistro che termina pero’ tra le braccia del numero uno atalantino. La squadra di Reja si scrolla di dosso le ultime paure ed in contropiede al 35′ confeziona la palla del vantaggio: strepitosa azione di Konko sulla sinistra, palla in avanti per Mauri che crossa basso in area per Kozak, Stendardo respinge come può ma la palla resta li e Kozak di destro spara a rete superando Frezzolini. Proprio lui, l’attaccante più discusso di tutti, segna una delle reti più importanti della stagione. A questo punto in campo c’è una Lazio spavalda, con l’Atalanta incapace di creare gioco e di impensierire un Bizzarri, sempre più spettatore non pagante.

Secondo tempo – Ripresa che parte così come era finito il primo tempo, con una Lazio grintosa e cattiva. Al 5′ ci prova Candeva, slalom su tutta la difesa di casa ma Stendardo riesce a deviare in angolo. Sul seguente angolo palla che arriva Lulic, contro cross sul secondo palo ma Diakite’ e’ ritardo di un niente. L’Atalanta e’ confusa ma al 13′ Moralez trova un lampo in area presentandosi davanti a Bizzari, dove solo una tempestiva svolta di Cana salva la Lazio, deviando la sfera in angolo. Si fa più pressante adesso la spinta dei nerazzurri e Reja capisce che e’ arrivato il momento di inserire in campo Miroslav Klose al posto di un ottimo ma stanchissimo Kozak. I biancocelesti arretrano di qualche metro ma gli uomini di Colantuono si fanno pericolosi solo su calcio piazzato con il neo entrato Gabbiadini, la cui bitta centrale e’ controllata agevolmente da Bizzarri. Lazio adesso in difficoltà e costretta a difendersi, con Diakite’ che al 25′ e’ bravissimo a togliere dalla testa di Denis un cross delizioso di Moralez.

Al 30′ arriva pero’ il break della squadra di Reja, grazie ad uno scatenato Konko che se ne va per l’ennesima volta sulla sinistra, supera Bellini e Stendardo ma il suo destro termina centrale. È solo un fuoco di paglia, perché prima Moralez e poi l’ex Stendardo, sfiorano il pari sempre su azione da palla inattiva. La Lazio cerca di uscire dalla morsa atalantina e al 35′ trova l’aiuto di Guglielmo Stendardo, che applaude ironicamente l’arbitro Rocchi, con il fischietto fiorentino che lo spedisce sotto la doccia lasciando l’Atalanta in dieci. Adesso la Lazio finalmente respira, affidandosi alle ripartenze di un velocissimo Candreva imprendibile sulla destra. Stavolta e’ la Lazio a stringere gli avversari, con Reja che inserisce in campo anche la freschezza di Onazi ad aiutare i suoi. Al 45′ pero’, non c’è più spazio per soffrire, perché Lorik Cana ruba palla a centrocampo, la difende e di destro supera Frezzolini con un bolide che si insacca sotto l’incrocio. Game, set, match. Il grido del centricampista albanese, è il grido di gioia e di rabbia, di tutto il popolo laziale. La vera Lazio è tornata nel momento più importante, quando solo con il cuore si potevano ribaltare, sfortuna e pronostici.

[Emiliano Storace – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]