Atalanta: si incrina il rapporto Percassi-Marino?

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Marino è l’idolo incontrastato di una parte della tifoseria nerazzurra perché oltre alle sue indubbie capacità oratorie, è un dirigente che sa bene come muoversi tra i palazzi del calcio, sa bene con chi intrecciare rapporti, per avere poi di conseguenza l’appoggio della società. Però, come diceva il mago di Zelig, Marino da la sensazione di non far nulla, ma di farlo bene”.

ANNO 2011 – Pierpaolo Marino è arrivato nel giugno del 2011, in piena bufera calcio scommesse, riuscì a perfezionare l’operazione Denis, ma la squadra ormai era già praticamente fatta da Percassi, Zamagna, Corti e Colantuono. A gennaio, le uniche operazioni che riuscì a fare, furono quelle di cedere Padoin e di sostituirlo con Cazzola, Carrozza e in seguito, a salvezza acquisita, invece di dar spazio al giovane Minotti, si preferì prendere lo svincolato matusa Mutarelli. Non proprio operazioni economicamente e tecnicamente esaltanti direi.

MERCATO ESTIVO DI QUEST’ANNO – Ed eccoci al mercato in cui Marino avrebbe assunto pieni poteri, potendo lavorare per 4 mesi per formare una squadra competitiva per l’Europa in un campionato mediocre dove a parte la Juve, tutte le squadre possono perdere contro chiunque.

BRIVIO – Marino prese Brivio praticamente ad inizio giugno perchè Peluso era praticamente alla Juve. Peluso-deluso è rimasto, Brivio è finito in panchina. Dalla serie non vendere la pelle dell’orso prima di averlo preso.

STENDARDO-CIGARINI – Operazioni complicatissime. Il primo era praticamente in mezzo alla strada (Lazio primavera), il secondo voleva solo l’Atalanta e con la volontà del giocatore, difficilmente un’operazione non va a buon fine.

MATHEU-PARRA – Entrambi acquistati con un operazione da supermercato: prendi due paghi uno. Per Parra, l’agente Leo Rodriguez, ha inserito pure il terzino Matheu. Al momento, gli unici ad essere contenti dell’operazione sono i giocatori e il suo agente, i tifosi si mettono le mani nei capelli.

TROISI-GABBIADINI – Ma nel mercato, il vero dirigente fenomeno, è colui che sa vendere. Marino ha venduto il giovane Gabbiadini a prezzo da patatine, per prendere l’australiano Troisi che al momento corre come un canguro, ma di tecnica calcistica ha fatto vedere ben poco, mentre Gabbiadini fa panchina e tribuna a Bologna. Un affare incredibile direi!

BIONDINI-DONATI – Eccoci al centrocampista che tanto servirebbe oggi ai nerazzurri. Donati lo voleva l’intera società, ma Marino, in sede di mercato, portava avanti la trattativa con la voglia di un bagnante sotto l’ombrellone. Appena è uscito il nome di Biondini sui giornali (ne sapeva l’esistenza Marino?), i tifosi si sono subito esaltati e il buon direttore generale, che sa bene navigare nel mondo el calcio, ha seguito subito il vento chiudendo l’operazione Biondini. Il rosso nerazzurro oggi è infortunato e a Cagliari ha regalato un gol ai rossoblu, Massimo Donati, capitano del Palermo, gioca con una media del 7 sia a centrocampo che in difesa.

PERCASSI-MARINO – Ma il retroscena risale ad agosto, dove l’immobilismo di Marino sul mercato, fece alterare non poco Percassi. Non si sa cosa successe in quei giorni di preciso, ma si sa solo che nel giro di poche ore, furono chiuse un po’ di trattative.

OGGI – E oggi? Il voto di mercato, Marino lo vuole a fine anno e rispetto la sua richiesta, ma chi è preoccupato della situazione attuale è Antonio Percassi che avrebbe in mente di sostituire Marino nelle vesti di direttore generale con il figlio Luca (ottima persona come ce ne sono poche nel calcio), creando una sorta di tridente sul mercato: Luca Percassi, Corti e Zamagna, con Marino nelle vesti di un nuovo ruolo meno “tutto fare” a livello dirigenziale.

Le scuse di Marino di ieri ai tifosi, hanno quasi irritato il vero tifoso nerazzurro che alle parole, ha sempre preferito i fatti. Di complimenti, tweet entusiasti, frasi da libro Cuore nei confronti della Curva, sono bravi tutti a dirle o scriverle, ma dopo un po’, se alle parole, non seguono i fatti, allora la gente dell’Atalanta (che non ha l’anello al naso), comincia ad aprire gli occhi e capirci un po’ di più di quanto realmente vale questo dirigente Marino, allontanato da tutte le piazze in cui è stato.

 [Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]