Atalanta: voglia di Coppa …

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Non ho mai capito la “contentezza” di Colantuono, dopo l’eliminazione clamorosa dell’anno scorso dalla Coppa Italia per mano del Gubbio (retrocesso in Lega Pro poi). Posso capire chi  club come Milan, Inter, Juve o quelli impegnati nelle coppe europee, possano mettere la Coppa Italia in fondo ai loro obiettivi, ma una squadra come l’Atalanta perché dovrebbe snobbarla a priori?

Colantuono l’anno scorso disse che sostenere un impegno infrasettimanale durante l’anno, avrebbe portato via energie preziose al campionato.

La motivazione è piuttosto deboluccia, nel momento in cui, a differenza delle Coppe europee in cui si gioca a cadenza settimanale per 3 mesi, in Coppa Italia, i turni, sono distanziati spesso da settimane se non mesi.

Per una rosa di 22 giocatore, disputare una partita una tantum al mercoledi, non comporta nessun ostacolo sulla condizione atletica. Anzi, spesso è meglio una partita vera al mercoledi che una partitella in famiglia al giovedi, dando spazio alle seconde linee, o a quelli che durante il campionato trovano meno spazio, ma potrebbero tornare utili, tenendoli motivati su un obiettivo come fece la Juventus l’anno scorso che arrivò in fondo sia in campionato che in Coppa Italia, senza il benché minimo cedimento atletico o psichico.

Aldilà del prestigio, arrivare in fondo alla Coppa Italia, potrebbe aprire la strada per un posto in Europa League, vincerla o arrivare in finale, vorrebbe dire volare a Pechino con tutti i vantaggi economici derivanti dal marketing che ne conseguono. Non solo, ai tifosi, piacerebbe tornare a vivere qualche serata indimenticabile di Coppa, come quella di qualche anno fa contro la Juventus con gol di Gallo nei  supplementari, o partite contro la Roma (agli ottavi quest’anno se va tutto bene), in notturna, sono delle partite “omaggio” a costo minimo che la società, la squadra e mister Colantuono hanno l’obbligo morale di provare a regalare ai tifosi.

[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]