Atletica Barcellona 2010: l’apparenza inganna

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Mai gli azzurri avevano concluso il medagliere degli Europei di Atletica al 17° posto. Questa volta è successo, anche se occorre far presente, per rilanciare in positivo le opinioni in chiave italica, che ci è mancato solo l’Oro, per far sì che questa manifestazione diventasse fra le migliori, cambiando quindi completamente epilogo. È un po’ la sintesi della vita, dove spesso basta un nulla per mutare il destino di qualcosa o di qualcuno.

Gli azzurri non hanno avuto quel pizzico di fortuna che avrebbe indirizzato la kermesse in un alveo sicuramente migliore. Alla fine racimoliamo ben 6 allori, per un bottino che ci inorgoglisce in maniera tutt’altro che secondaria, e che potrebbe rappresentare la chiave di volta per rivedere il nostro tricolore in auge dopo un decennio di oblio (basti pensare che non ci aggiudichiamo un titolo iridato dal 2003).

Ma ecco il bilancio visto con ottimismo realistico dal presidente della FIDAL Arese: “L’avevamo detto che il 2010 – aggiunge Arese – per noi significava l’anno del recupero di certi campioni, la crescita dei giovani e del livello medio dei nostri atleti. Torniamo da questi Europei con 6 medaglie, 4 argenti e 2 bronzi, 24 finalisti, e 4 quarti posti che lasciano comprensibilmente un po’ di amaro in bocca. Senza dimenticare l’argento e il bronzo ottenuto dalle nostre squadre di maratona in Coppa Europa.

Ma è stato anche l’Europeo delle belle sorprese. Penso a Meucci con quell’incredibile volata al fotofinish sui 10000, a Vizzoni che si merita questo risultato per la sua capacità di reagire e mantenersi sempre ad alto livello, alla La Mantia d’argento nel triplo”. Il medagliere se lo aggiudica come da copione la Russia con 10 Ori all’attivo, seguita dalla spumeggiante Francia -trascinata dal protagonista di questi Europei Lemaitre, tris di Ori fra 100, 200 e staffetta 4×100- con 8 e dal Regno Unito con 6.