Balotelli: bad boy o con la testa a posto? La scheda del nuovo attaccante rossonero

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logo-milanL’attacco rossonero cambia faccia, e lo fa nel segno della gioventù. Partito Ibrahimovic in estate, i tifosi rossoneri erano preoccupati del rendimento offensivo della propria squadra la quale però, dopo un avvio incerto nelle prime giornate sotto questo punto di vista, ha saputo prontamente ritrovare una buona continuità realizzativa. Il merito è dei volti nuovi che hanno riscritto gerarchie e moduli: El Sharaawy e Niang in questo avvio di girone di ritorno sono fenomeni di precocità; a loro si è aggiunto Mario Balotelli, patrimonio del calcio italiano ma che per il momento ha fatto parlare di sè più per vicende extracalcistiche che per le sue innate doti balistiche.

L’avventura di Balotelli inizia al Lumezzane, squadra dell’hinterland Bresciano dove ha modo di mettersi in mostra ed essere notato dagli scout dell’Inter, che lo portano immediatamente alla primavera dei Nerazzurri. Il primo tecnico che nota le grandi potenzialità del giovane italo-africano è Roberto Mancini, che nel 2007 decide di farlo debuttare in prima squadra; la Coppa Italia è il primo palcoscenico dove Mario convince tutti riguardo al suo incredibile potenziale. Fisico fuori dal comune, ottimo controllo di palla e senso del gol, è anche un abile tiratore di calci piazzati, tant’è che quando è in campo deve occuparsi lui dei corner; compito che non viene comunemente affidato ad un debuttante in serie A. Purtroppo il mondo che inizia a conoscere il nuovo enfànt prodigè del calcio italiano inizia contemporaneamente ad accorgersi del suo carattere bizzoso: a volte indolente, poco incline al ripiegamento difensivo, spesso maleducato con il proprio allenatore. Tutti fattori che ritardano la sua crescita e non gli consentono di guadagnarsi mai i galloni da titolare.

Nemmeno con l’arrivo di Mourinho, che pur dimostra in un primo momento di voler mettere al centro del progetto proprio Supermario, la musica cambia: Balotelli infatti nell’anno del triplete nerazzurro ha un ruolo da comprimario, è la riserva di Samuel Eto’o. La semifinale di ritorno di Champions League contro il Barcellona sancisce la fine dell’avventura in nerazzurro di Mario: entrato infatti perchè la propria squadra aveva bisogno di forze fresche e di costanti corse di sacrificio, Balotelli si dimostra piuttosto svogliato sul terreno di gioco suscitando l’ira di compagni, allenatore e di tutto il popolo interista che lo fischia copiosamente. Al rientro negli spogliatoi il gesto che si potrebbe definire la classica goccia che fa traboccare il vaso: Balotelli getta a terra la maglia nerazzurra e si lascia scappare delle chiare imprecazioni. Da lì i tifosi lo sfiduciano e i compagni non lo vogliono più tra loro: rimane tra la realtà e la costruzione mediatica la presunta aggressione fisica ad opera del sempre eccessivo Materazzi qualche giorno dopo in allenamento.

Sta di fatto che, in estate, l’Inter decide di monetizzare il valore del calciatore vendendolo all’estero: è il City di Mancini, l’allenatore che ha sempre creduto in lui malgrado tutto, l’unica squadra che può dargli una seconda opportunità. Anche l’avventura inglese però è costellata da alti [pochi] e bassi [molti] fatti di vita notturna [al ragazzo sono sempre piaciute le belle donne, ma non ha mai toccato una goccia d’alcool ndr], ritardi agli allenamenti, prestazioni poco convincenti sul terreno di gioco e molte prime pagine sui tabloid inglesi.

L’unica avventura nella quale Balotelli sembra trovar pace e convincere un po’ tutti è quella con l’azzurro della Nazionale: agli Europei è infatti punto fisso dell’attacco di Prandelli, che evidentemente ha trovato con lui la giusta chiave per limitarne la bizzosità ed esaltarne le doti in campo. L’apice calcistico della carriera di Balotelli fino a questo punto è infatti rappresentato dalla doppietta contro la Germania in semifinale, con la quale regala alla nazionale la finale del torneo continentale. Da semifinale a Semifinale insomma: quella partita sembra sancire l’inizio ufficiale dell’ascesa del caciatore. E invece, di ritorno in Inghilterra, Balotelli ritrova i problemi di sempre: le incomprensioni con Mancini arrivano ad un punto di rottura tale che i due sfiorano addirittura la rissa in allenamento. Da qui la decisione dei citizens di arrendersi nel percorso educativo del calciatore: Adriano Galliani a questo punto fiuta l’affare e con un’operazione in concerto con Mino Raiola riesce nell’impresa di abbassare la richiesta iniziale del City di 37 milioni di euro fino ai 20 finali, pagabili in 5 rate, più bonus legati alle prestazioni del giocatore nei primi tre anni in rossonero.

Balotelli sbarca dunque ieri a Malpensa, deciso a dare una svolta definitiva alla propria carriera con addosso la maglia per cui ha tifato sin da piccolo. Molti temi adesso saranno all’ordine del giorno: Balotelli confermerà la sua fama di bad boy, oppure metterà la testa a posto? E ancora, quale sarà il destino di Bojan e Robinho dalla prossima stagione, dal momento che in estate arriverà a Milanello un altro tassello del nuovo ciclo rossonero, Riccardo Saponara?

SCHEDA DI BALOTELLI:

NOME: Mario Balotelli

PASSAPORTO: Italia, Ghana

DATA DI NASCITA: 12/08/1990 [22 anni]

ALTEZZA: 1,89

PESO: 88 kg

PIEDE: Destro

RUOLO: Punta centrale, Esterno destro

[Alessandro Alampi -Fonte: www.tuttonapoli.net]