Bari, il punto: ci si interroga sul futuro

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Non c’è stata la tanto anelata prima vittoria del Bari in campionato, in quel di Torino sponda bianconera. I biancorossi ci hanno messo il cuore, ma anche una buona dose di confusione e di errori, e così, nonostante alla “vecchia signora” mancassero ben 9 potenziali titolari (Quagliarella, Toni, Iaquinta, Amauri, Marchisio, Felipe Melo, Grosso, De Ceglie e Rinaudo), gli uomini di Ventura sono tornati da Torino con un pugno di mosche.

Peccato perché, se mai ci sarebbe potuta essere un’occasione per espugnare il feudo Savoia, essa si era presentata proprio in questa occasione. Ma il Bari di quest’anno “se vuole può” e difatti è riuscito a perdere anche contro un’avversaria in totale emergenza e per di più leggermente in crisi (i bianconeri, nelle ultime due apparizioni interne, avevano incassato la bellezza di sette reti.

Adesso ci si interroga sull’eventualità di proseguire con Ventura al timone che, pur non essendosi macchiato di colpe particolarmente gravi, manifesta preoccupanti segnali che portano a pensare che possa essere prigioniero delle proprie convinzioni. Lo si evince dalla scelta di ripresentare, domenica scorsa, come titolare d’attacco il bielorusso Kutuzov, che sette giorni prima era uscito dal San Nicola accompagnato da bordate di fischi e che, anche al Comunale di Torino, ha finito per essere l’uomo in meno per il Bari, grazie ai suoi ripetuti appoggi errati in fase di ripartenza; errori che hanno finito per relegare l’undici pugliese nella propria metà campo, favorendo le continue offensive dei padroni di casa. Lo si intuisce poi dal cambio Castillo-Rudolf, mal digerito dai coraggiosi tifosi baresi saliti in Piemonte e francamente poco spiegabile anche a quasi due giorni dalla fine della gara, visto che l’esordiente ungherese era stato, fino al momento del cambio, tra i migliori in campo in casa Bari.

Tempo per rimediare ce ne sarebbe, tuttavia l’atteggiamento passivo tenuto dai vertici di Via Torrebella lascia presagire che la situazione resterà tale e quale all’attuale ancora per lungo tempo. Nessun cambio in panchina dunque e, probabilmente, nessun innesto di spessore in rosa. Le ultime di radiomercato parlano di un Rodholfo e di un Karjia lontani dalla Puglia e di contro all’orizzonte altre trattative serie non se ne scorgono. Questo significa che, con tutta probabilità, Ventura dovrà affidarsi alle preghiere e sperare che i pezzi da novanta attualmente ai box (Almiron, Barreto e Salvatore Masiello su tutti) possano guarire e tornare in fretta a sua disposizione. Se è vero che Glick, Okaka e Rudolf hanno dimostrato di possedere qualità importanti, è anche vero che la salvezza non potrà passare solo attraverso loro e quelli che da settembre tirano stoicamente la carretta (e ci vengono in mente il capitano Gillet, il vice Andrea Masiello ed il centrocampista Gazzi).

Senza il rientro nei ranghi di alcuni elementi e senza la crescita di altri importanti pedine (Donati e Kutuzov su tutti), il 4-2-4 di venturiana teoria potrà trovare applicazione solo nella fantasia dei supporters. E considerato che il tecnico ligure non sembra in grado di poter cambiar pelle al suo giocattolo, quest’ultima per il Bari sarebbe proprio una pessima notizia, in vista dell’arroventato girone di ritorno che attende i biancorossi.

Ventura nel dopopartita di Torino ha detto che “la retrocessione di questa squadra sarebbe un delitto”: attualmente, però, ci riesce difficile trovare qualche più seria candidata alla caduta in cadetteria. Il Lecce, dopo la batosta del derby, si è ripresa con gli interessi, incamerando 4 punti contro Lazio e Milan; il Brescia da qualche partita sembra avere un Diamanti in più; infine il Cesena può contare sull’estro e la velocità di Jimenez e Giaccherini. Per non parlare delle altre (Bologna, Chievo e Catania), che in questo momento sembrano essere di una spanna superiore alla squadra barese.

E allora, dunque, adesso che si fa? Allora non resta che attendere segnali da parte della società, che tradotti in soldoni vorrebbero dire acquisti mirati da qui al 31 gennaio, continuando a sostenere incessantemente gli undici che la domenica scendono in campo (la prossima gara di campionato propone, tra l’altro, un piccante “derby del Sud” contro il Napoli al San Nicola), con la speranza che possa servire ad aiutare a cogliere una vittoria che possa, finalmente, servire ad invertire definitivamente la rotta del campionato del Bari.

[Mauro Solazzo – Fonte: www.tuttobari.com]