Beppe, Bologna non ti lascia solo

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L’ultima conferma la si è avuta la scorsa settimana. Un gruppo di tifosi rossoblu radunati in piazza del Nettuno per lanciare un messaggio chiaro: non importa come finirà la vicenda, conta il presente e conta che in questo momento Beppe Signori non deve essere lasciato solo. Lui, l’ex capitano rossoblu, il 7 luglio sarà ascoltato dal procuratore federale Stefano Palazzi e all’appuntamento si potrà presentare forte (anche) dell’appoggio che ha ricevuto nelle ultime ore dai tifosi del Bologna.

Un appoggio che lo ha rasserenato dopo le amarezze (soprattutto complice quanto leggeva sui giornali) delle ultime settimane. Loro, i tifosi, la passione di Beppegol per le scommesse magari la conoscono bene, ma all’idea di un Signori a capo di chissà quale organizzazione dedita a truccare le partite, non credono affatto. Negli occhi hanno i gol, le magie, le vittorie e le gioie del Bologna di cui Signori era il capitano. Hanno conosciuto il campione, per questo lo amano. Hanno conosciuto l’uomo, per questo lo stimano e credono nella sua buona fede.  Sanno che lui, quando c’è stato bisogno, non si è mai tirato indietro: anzi, ci ha sempre messo la faccia, firmando in bianco anche l’ultimo contratto che lo ha legato al Bologna.  E ora, a non tirarsi indietro sono i tifosi rossoblu.

Amore, stima, rispetto che si traducono in appoggio e sostegno, poi sarà la giustizia a fare  il suo corso. Del resto, lo aveva detto lo stesso Signori presentandosi in conferenza stampa dopo le due settimane trascorse agli arresti domiciliari: “Se ho sbagliato pagherò, ma in caso contrario qualcuno dovrà ridarmi quei 15 giorni”. Difficile, eventualmente, restituire certe amarezze e certe sofferenze: l’affetto dei tifosi è una di quelle cose che può riuscire a farlo.

[Redazione Zero Cinquantuno – Fonte: www.zerocinquantuno.it]