Biagianti: “Tante Dicerie, Sono Guarito e Sorrido”

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Torre del Grifo (Mascalucia – CT) E’ la conferenza stampa de “a volte ritornano”. Due infortunati di lungo corso, Marco Biagianti, fermo da Dicembre, ed Alessandro Potenza, torna a parlare di fronte alle telecamere nell’impegno che precede il loro primo allenamento col gruppo.

Marco Biagianti (centrocampista Catania): “Durante questo lungo stop ne ho sentite di tutte i colori sulla natura del mio infortunio e sul mio conto. Voglio fare chiarezza. Verso Novembre ho accusato un dolore al ginocchio che mi sono trascinato fino a Gennaio, quando non riscontrando miglioramenti, insieme alla società, abbiamo deciso per l’operazione in artroscopia.

“Purtroppo, superato l’infortunio, quella che abbiamo scoperto solo dopo esser un’allergia ad un farmaco, ha allungato i tempi di recupero. Il ginocchio gonfiava e non riuscivamo a capirne il motivo. Risolto anche questo inconveniente ho potuto completare il percorso riabilitativo, ed eccomi qua. Il calcio è anche questo, ed essendo stato il primo vero infortunio della mia carriera, l’ho patito davvero tanto.

“Adesso sono guarito e sorrido ma star fuori quando la squadra attraversa un periodo di difficoltà rende l’attesa del ritorno estenuante. Quindi, tornare nel derby o contro il Bari non importa. M’importa solo tornare a disposizione per chiudere definitivamente il capitolo infortunio.

“Dopo mesi sosterrò oggi il primo allenamento con la squadra. Già la panchina, contro il Palermo, sarebbe un traguardo, molto dipenderà dalle risposte che avrò dal ginocchio in questi primi test, dovendo comunque valutare che uno stop di molti mesi inevitabilmente peserà.

“Il Derby so quanto sia importante per la città ma lo deve essere anche per noi. Non siamo salvi ed i punti in palio varranno doppio. C’è voglia di riscatto dopo il 3-1 dell’andata, non eravamo abituati a perdere.

“A prescindere dall’impiego di Biagianti questa squadra c’è, e dovrà dimostrarlo ancor di più in questi ultimi impegni stagionali. Argentini e non siamo un gruppo, è certo comprensibile come, tra loro, i sudamericani leghino di più, ma quando scendiamo in campo l’intenzione e la determinazione è comune, ed è la salvezza.

“Sono felice per Mascara, ha avuto un’occasione importante. Adesso lotta per lo scudetto. Non penso sia un traditore, ha dato tanto e merita solo applausi dalla gente di Catania.

Alessandro Potenza (difensore Catania): “Ho tanta voglia di rimettermi in lizza per un ruolo da titolare nel derby. Tutto dipenderà da come andranno gli allenamenti nella prossima settimana. E’ una partita che sentiamo molto ma alla quale manca ancora tanto. Abbiamo lavorato tanto ed adesso pensiamo a ricaricare le batterie nel week-end libero, era da Natale che non ci fermavamo.

“Il derby è una partita di sentimenti. Spesso è l’approccio con la quale lo si affronta a risultare determinante. Mi piacerebbe vedere un Catania simile a quello visto col la Sampdoria, che non conceda nulla e riesca a conservare anche il minimo vantaggio, mantenendo l’equilibrio tra i reparti.

“La squadra fa troppa fatica in trasferta, è un dato di fatto, anche se ci sono stati campi dove siamo anche riusciti a far la partita. In altre occasioni invece abbiamo proprio perso la dignità, come a Cagliari ed a Firenze. Il Massimino è sempre stata la nostra forza ed in questo momento dobbiamo puntare proprio su questo fattore.

“Il mio limite, in questi anni, è sempre stata la condizione fisica, intaccata dagli infortuni. Riconquistare il posto non sarà facile ma il momento invoglia a recuperare in fretta, la squadra ha bisogno di tutti per salvarsi, fosse anche solo per un contributo di 10 minuti.

“Con Simeone siamo più spregiudicati in attacco. A volte c’è giovato, in altre abbiamo subito forse troppi contropiede. Nelle ultime gare siamo comunque riusciti ad equilibrare le forze, e questa è una condizione da conservare nelle prossime uscite, a partire da quella contro il Palermo. Non voglio fare i conti sul nostro cammino salvezza; ci sono otto partite e vorrei vincerle tutte. Guardiamo partita dopo partita.

“Quando Schelotto parte da lontano è un razzo, ma passare alla difesa a tre solo per un giocatore mi sembra di difficile attuazione, essendo questa una squadra abituata alla difesa a quattro.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]