Bisoli: “Stringerò la mano a Ventura In Europa pochi come Cossu”

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A differenza degli scorsi tornei, il Cagliari è partito in quarta (è ancora vivo nella mente dei tifosi il rotondo 5-1 inflitto alla Roma). Ma mister Bisoli, in occasione del consueto incontro con la stampa del martedì, non si adagia sugli allori e predica il credo del lavoro e della fame di risultati: “Abbiamo tanta voglia di lavorare. Dovremo scalare sulla palla e tenere gli avversari lontano. La preparazione? E’ la stessa che faccio da sei anni, con appena qualche accorgimento. E’ una preparazione mirata sul campionato. Il lavoro costante nell’arco del torneo rende forte la squadra”.

Domenica il suo Cagliari sarà di scena a Bari, nel lunch-match delle 12:30, novità assoluta del campionato 2010-2011. Bisoli commenta così l’insolito orario della partita: “Mi è capitato tre volte. In due occasioni ho perso. Ho tratto insegnamento da quelle esperienze”.

In Puglia sarà una sfida nella sfida col tecnico dei galletti, quel Giampiero Ventura che, dicono i ben informati, fece fuori il Bisoli giocatore quando, tredici anni fa’, sedeva sulla panchina rossoblù: “Lui a suo tempo fece una scelta che ho accettato. Domenica sarà Bari-Cagliari, non Ventura-Bisoli. Sarò pronto a stringere la mano al mio collega”.

Tornando sul match vittorioso di sabato scorso, il tecnico di Porretta Terme sottolinea quanto, in questo torneo di Serie A, siano minime le differenze tra le varie squadre: “Il livello del campionato è tale che in partita secca tutti possono battere tutti”.  In conferenza stampa Bisoli si è anche soffermato su qualche singolo: “Biondini è un grande lavoratore. In allenamento dà l’anima e sbaglia pochi passaggi. E’ un giocatore moderno. Acquafresca non è ancora al top, ma ha fatto un grande lavoro. Cossu corre molto e dà qualità: in Europa poche squadre hanno un giocatore come lui. Mi è piaciuto Nainggolan: ruba palla e riparte”.

Infine una curiosità. Sabato, il tecnico rossoblù, lo si è visto poche volte seduto in panchina, sempre prodigo nel dare indicazioni, talvolta feroci, ai suoi uomini, anche quando il risultato pareva già essere in cassaforte: “Io gioco la partita con i ragazzi. Una volta un mio collaboratore ha cronometrato il record di tempo nel quale sono rimasto seduto: un minuto e 35 secondi”.

[Francesco Strazzera – Fonte: www.tuttocagliari.net]