Bologna, Carmine Longo: “Meno qualità, senza soldi fai fatica a fare un buon mercato”

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Diretto, schietto come sempre. L’ex ds del Bologna, Carmine Longo, dice la sua sull’avvio della stagione rossoblu.

Professor Longo, il campionato è ricominciato e il Bologna vive domeniche al di sopra di ogni aspettativa e altre notevolmente sottotono. Qual è la sua idea a proposito? Sicuramente e contrariamente a quanto dice il presidente Guaraldi, il Bologna non ha la qualità degli anni passati. Io seguo sempre la squadra e non è che prima fossimo una “grande” ma avevamo qualcosa in più grazie a Viviano, Britos, Di Vaio. Quest’ultimo è stato rimpiazzato bene da Gilardino ma l’assenza a centrocampo e davanti di Mudingayi e Ramirez si fa sentire.

Gilardino che ritrova la Nazionale, anche se il ct Prandelli ha dichiarato di averlo scelto come “quinta/sesta punta”. Prandelli sta facendo come faceva Sacchi, convoca per premio: è una brutta abitudine perché alla fine quando ti ritrovi in nove in campo per colpa di scelte sbagliate, a rimetterci è l’intera squadra. Gilardino è un grande campione: dove non c’è pressione, lui fa bene. Mi sono sempre chiesto perché spesso abbia il viso triste, il calcio è allegria.

Tornando al Bologna, chi è il colpevole di questo avvio di stagione poco brillante? I soldi, se non ci sono soldi fai fatica. L’anno scorso la società ha imboccato una strada giusta, quest’anno invece no: se devo dare un voto al mercato è sicuramente negativo, non si va avanti con giocatori ultratrentenni.

Dal Barcellona è però arrivato un giovane con le più belle premesse, Riverola. Il fatto che non sia ancora mai stato provato in campo, a cosa potrebbe essere dovuto? Riverola se è buono per il Bologna, lo era anche per il Barcellona: si vede che la sua qualità non è stata tale da giustificare la riconferma in Spagna.

Su quali giovani punterebbe Lei, nel mercato di gennaio? Innanzitutto bisogna sapere se nelle pieghe del bilancio c’è la possibilità di investimenti, altrimenti facciamo solo accademia. Io posso solamente far notare che mancano i difensori: con Portanova squalificato, Natali non in grado di ricoprire il suo ruolo, rimane solo Antonsson. E’ troppo poco: si sapeva che mancava qualcuno in quel reparto e se devo dirla tutta non sono convinto neanche dei portieri. Curci si è infortunato ma la domanda è sempre quella: “Prendiamo gli scarti degli altri?”; tra l’altro non si sa ancora chi è il primo fra lui e Agliardi, il motivo è che non c’è l’imbarazzo della scelta tra i due.

Il Suo talento uruguaiano si è infortunato a Southampton. Lo sente ancora Ramirez? No, con i giocatori non parlo. Con loro ho solo un rapporto professionale: ho chiamato Viviano quando si ruppe i legamenti, allora mi sembrava obbligatorio chiamarlo per fargli per fare l’in bocca al lupo.

E Guaraldi l’ha più sentito? Non lo sento dal 2010. La mia situazione rispetto al Bologna è molto semplice: due anni fa io ho chiesto delle cose e loro hanno fatto il contrario di quanto gli avevo chiesto, non mi volevano. Sinceramente da loro quest’anno mi aspettavo di più: c’è una rosa ampia ma poca qualità. Guaraldi dice che ha speso i soldi per pagare gli errori commessi da altri: quando è arrivato, sapeva benissimo chi c’era stato prima e a cosa andava incontro. Io non sono mai stato pagato ma ho sempre dato il massimo per il Bologna, ho rischiato e fatto il possibile. La società l’anno scorso ha venduto Viviano, Britos, Ekdal per prendere cosa?

Le giro la sua stessa domanda. Lo sappiamo tutti. Io non mi sono mai lamentato di aver trovato Porcedda eppure siamo riusciti ad andare avanti, grazie anche ai calciatori. Non voglio essere ne criticato ne applaudito ma dopo due anni e due campagne acquisti, invito a riflettere sul lavoro della società: io come tutti, vorrei vedere questo risanamento. Gli alti e bassi ci stanno ma c’è sempre bisogno di qualcosa di nuovo: sarà il campo a dire la verità su chi ha fatto bene e chi male.

A Bologna i tifosi hanno un bel ricordo della Sua persona. Ha mai pensato di tornare? Li ringrazio davvero e dico anche che la differenza di questo campionato rispetto agli altri è che ci sono troppe squadre sullo stesso livello, tutte con l’obiettivo della salvezza e nulla più. Il Bologna ha qualcosa che altri non hanno che è il benessere del posto e questo per merito proprio dei tifosi. Comunque no, ora faccio il pensionato aggiornato sul calcio.

Cambiando argomento, è tornata alla cronaca la partita “truccata” Salernitana – Bari del 2009, di cui lei parla in un’intervista lasciata mesi fa ad una trasmissione televisiva locale. Sembra arrivare una nuova e pesante bufera. Tutti sapevano come sarebbe andata la partita, basta venire a Salerno e chiedere nei gruppi dei tifosi del gemellaggio. Mi disturba il comportamento di Conte, lui era in panchina, il suo assistente in campo: sanno come sono andate le cose. Le parole del Capo della Polizia sono grandi come macigni: è una cosa molto grave questa vicenda.

Tra l’altro a Conte è stata ridotta la pena, secondo Lei a Portanova verrà riservato lo stesso trattamento? Con Conte sono state mischiate le carte al punto tale che non si sa più niente: per Portanova invece hanno guardato tutto. Se l’allenatore della Juventus avesse avuto 2/3 anni di squalifica allora era giusta  anche quella di Portanova. Per entrambi andrebbe riservato lo stesso metodo di giudizio, purtroppo il calcio in Italia sta prendendo una brutta piega. Se facessi ancora calcio, queste cose non succederebbero. Purtroppo il calcio in Italia sta prendendo una brutta piega, se io facessi ancora calcio queste cose non succederebbero. Che dovrei fare, tornare?

[Greta De Cupertinis –