Bologna, il punto: Lopez tra meriti e colpe

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logo-bolognaNon cambiamo idea su Lopez, indiscutibilmente ha demeriti e indiscutibilmente ha delle colpe, e non abbiamo neanche mai cambiato idea sul Bologna: non c’è in Serie B una squadra altrettanto forte. Perché il Carpi è l’icona di questo campionato, ma non ha la qualità e l’organico con i quali Lopez sta lavorando da gennaio. I meriti del tecnico uruguaiano sono quelli di aver tenuto sempre dalla sua parte il gruppo, se anche nelle difficoltà non si è sgretolato il merito è suo, e se ora ha costruito queste due ultime partite il merito è sempre suo. Lopez ha un altro merito, quello di aver fatto crescere Masina, quello di aver portato a buoni livelli Ferrari. Perché lui in questi due ragazzi ha sempre creduto, e allora “è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare”.

Poi le colpe. Non dimentichiamo l’ostracismo nei confronti di Zuculini per sei-sette settimane, non dimentichiamo neanche la scelta di far giocare Improta al posto di Sansone, come non dimentichiamo l’aver impiegato Casarini esterno, quando esterni di ruolo ne aveva addirittura tre. Poi non dimentichiamo l’improvvisazione, perché di punto in bianco non si può inventare Sansone trequartista quando certe situazioni di gioco non le trovi.

Importante è che ora Lopez abbia messo la testa a posto, perché anche per la promozione diretta potrebbe non essere tardi. Il calcio è più semplice di come a volte lo si dipinge, basta scegliere il sistema di gioco giusto per quelle che sono le caratteristiche della tua squadra, e basta mettere i giocatori al posto giusto. A Bari prima, e ieri sera contro il Catania, anche per le assenze, Lopez ha fatto giocare i giocatore dove devono giocare e i risultati si sono subito visti. Non è un caso che a Bari Mancosu e Acquafresca siano stati costruttivi anche se non hanno fatto gol, e non è un caso che contro il Catania siano stati costruttivi Sansone e Cacia.

E’ una questione di atteggiamento, è giusto sottolinearlo, a Bari e contro il Catania il Bologna è stato sempre corto ed equilibrato, e questo perché i giocatori hanno saputo interpretare al meglio le due partite secondo quelle che sono le loro qualità. Questo Bologna c’è, ha lanciato un segnale di presenza prima di tutto a quelle squadre che vogliono la Serie A, e ha lanciato un segnale anche a se stesso, perché il Bologna negli ultimi tempi aveva smarrito convinzioni e certezze. I rossoblù non devono avere paura di Vicenza e Frosinone, devono essere da qui alla fine quelli che sono stati  prima a Bari e poi contro il Catania, perché andrebbe in Serie A diretto. Per un semplice motivo: questo Bologna vincerebbe tutte e quattro le partite, e non pensiamo che Vicenza e Frosinone potrebbero fare altrettanto, visto anche lo scontro diretto al Menti.

Ora che Lopez ha ritrovato il Bologna, non deve riperderlo per scelte di comodo, anche perché quando mancano quattro partite alla fine del campionato, non puoi rompere  più niente, senza dimenticare che tutti vogliono la Serie A e di conseguenza stanno al gioco se in campo va un compagno. Questo per dire che Lopez non deve ripetere quello che ha fatto fin qua, sorprendendo e stupendo a volte anche quelli che gli vogliono bene, se avrà finalmente capito che nel calcio devono giocare quelli più bravi e soprattutto che i giocatori vanno impiegati nel posto giusto, ecco che il Bologna tornerà ad essere la squadra da battere.

Sarebbe stato importante che lo avesse capito prima di Bari, ma meglio tardi che mai.

[Claudio Beneforti – Fonte: www.zerocinquantuno.it]