Cagliari il pagellone del 2010: Matri e Nenè sugli scudi, Robert dove sei?

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Sta per concludersi il 2010, anno solare che ha visto il reparto offensivo del Cagliari mutare aspetto più volte e in corso d’opera. Poche certezze, alcune conferme, diverse delusioni, tante speranze. Analizziamo il rendimento dei sette uomini d’attacco rossoblu, considerando ovviamente le statistiche del Campionato di Serie A dal punto di vista dell’anno in questione (il girone di ritorno della stagione scorsa e quello d’andata di quella in corso). Ecco il nostro giudizio:

Alessandro MATRI: è lui l’attaccante migliore del 2010 rossoblu, grazie alle sue tredici reti in trentasei presenze, condite da quattro assist. Il numero 32 di Sant’Angelo Lodigiano rappresenta il prototipo dell’attaccante moderno: forte fisicamente, disposto al sacrificio e dotato di un buon fiuto del gol. Spesso è incaricato di fare “reparto da solo” nel ruolo di prima punta, tenendo la squadra alta e facendo a sportellate con i difensori centrali avversari, così come di sacrificarsi per la squadra correndo a perdifiato da seconda punta.

In questa prima metà di stagione (17 presenze e 8 reti) ha trovato un’ottima continuità sottoporta, a dimostrazione della sua crescita sia sotto il profilo tattico che tecnico. Anche per questo, il suo nome è da tempo accostato ai grandi club: tuttavia servirebbe un ulteriore salto qualitativo in avanti, soprattutto nell’istinto da killer, ancora da affinare. Un esempio? Le tre nitide palle gol fallite nella recente gara contro il Catania: per errori simili l’esigente pubblico milanista ha “crocifisso” un campione del mondo come Alberto Gilardino, di certo non l’ultimo arrivato. Ad ogni modo, i tifosi rossoblu sperano che il 2011 di Matri porti ancora più reti, inseguendo il sogno europeo… VOTO: 7,5.

Anderson Miguel da Silva, NENÈ: l’ennesima scommessa vinta da Massimo Cellino. El Tigre è un centravanti vero, che ha nel colpo di testa e nella tecnica le sue armi migliori. Dotato di un fiato inesauribile, il suo impegno nel fare il lavoro sporco è apprezzatissimo dai tifosi rossoblu, di cui è subito diventato il beniamino. Il suo 2010 sembrerebbe esser stato, statisticamente parlando, al di sotto delle aspettative: trentadue presenze e “soli” sei gol, più un assist. A queste cifre si aggiungano le due gare in Coppa Italia (contro Piacenza e Bologna) con due reti, entrambe ai piacentini. Pochi gol, si potrebbe dire. Ma, come si sa, i numeri spesso sono bugiardi: essi non tengono conto dell’enorme mole di lavoro che si sobbarca la punta di San Paolo. Quando poi l’impegno viene ripagato dai gol, non si potrebbe chiedere di più. Ne sia prova la tripletta messa a segno contro il Catania, dove Nenè ha dato sfoggio di tutte le sue capacità tecniche e balistiche. Prima un tiro al volo di sinistro che ha fulminato Andujar, poi due colpi di testa da bomber vero, a sovrastare difensori più alti di lui di almeno dieci cm e abili in questo fondamentale (chiedere informazioni a Terlizzi…). Come sarà il 2011? Di certo el Tigre lo sogna carico di reti, magari con uno sfondo verdeoro.  In estate ci sarà la Copa America, cui detentore è proprio il Brasile. È consuetudine dei ct brasiliani convocare per questa competizione diversi volti nuovi rispetto ai soliti noti, sovente recalcitranti a prolungare ulteriormente la stagione. Che uno di questi possa essere il buon Anderson Miguel? VOTO: 7.

Daniele RAGATZU: il diciottenne cagliaritano rappresenta il futuro dell’attacco del Cagliari. Promosso stabilmente in prima squadra da Allegri, confemato dal ticket Melis-Festa prima e da Bisoli e Donadoni poi. Ultimo prodotto del fecondo vivaio rossoblu, il giovanotto tutto pepe ha accumulato nel 2010 undici presenze e due reti, con l’orgoglio di aver segnato al Milan di Leonardo. Durante il precampionato è stato assoluto protagonista dell’amichevole (?!?) di luglio contro il Bastia: prima segna due delle tre reti rossoblu, poi insieme a Larrivey è uno dei più “attivi” nell’incredibile rissa che coinvolge tutti gli uomini sul terreno di gioco di Villacidro. Risultato? Una giornata di squalifica, che gli ha fatto perdere la prima gara di campionato a Palermo. Inoltre un infortunio alla spalla l’ha tenuto lontano dal campo per tre settimane, tra ottobre e novembre. Con umiltà e dedizione alla causa rossoblu può addirittura ricalcare le orme di Zola, necessariamente tenendo a freno però i bollenti spiriti. Il 2011 potrebbe essere l’anno della consacrazione. VOTO: 6,5 (di incoraggiamento).

Robert ACQUAFRESCA: finora, la più grossa delusione rossoblu del 2010. Il centravanti italopolacco, reduce da un’annata da incubo tra Atalanta e Genoa, ha spinto per ritornare nella squadra della città che l’ha reso calciatore di alto livello. Il calciatore ha trovato l’intesa con il patron Cellino, che ha strappato al collega Preziosi un prestito con diritto di riscatto, fissato a 9 milioni. Sembrava l’affare dell’estate per i rossoblu, desiderosi di riabbracciare il bomber perduto l’anno prima, autore di ventiquattro reti in sessantotto presenze con la maglia del Cagliari. L’inizio è stato positivo, con la bella rete nel 5-1 rifilato dagli uomini di Bisoli alla Roma. Ma con il passare delle gare, il rendimento di Bobo è andato in calando: è arrivata così la perdita del posto da titolare, passato a Nenè, causa l’incapacità di violare la porta avversaria – unica eccezione il gol rifilato al Piacenza in Coppa Italia. Per cullare il sogno europeo, passando prima per una tranquilla salvezza, urgono i gol di quel killer d’area di rigore che Acquafresca ha già dimostrato di essere, tanto da meritarsi i paragoni con il sommo Pippo Inzaghi. L’auspicio è che la fine del periodo nero coincida con quella del 2010. VOTO: 5.

Jedaias Capucho Neves, JEDA: il fantasioso attaccante di Santarém, passato al Lecce l’ultimo giorno del mercato estivo, ha da poco riaffermato il suo amore per la piazza cagliaritana. Non fosse stato per Bisoli, ha detto, non sarebbe mai andato via; addirittura avrebbe chiesto a Cellino di riprenderlo nel calciomercato invernale. E non certo perchè a Lecce non stia bene, ma proprio per il suo appassionato affetto per la maglia rossoblu. Anche perchè, nella prima parte del 2010, quella vissuta in Sardegna, Jeda ha dato il suo onesto contributo: sedici presenze, tre reti, un assist. Un giocatore sempre pericoloso, utile con la sua tecnica ad allentare le difese chiuse. Chissà che il Presidente non ci faccia un pensierino… VOTO: 6+.

Joaquin LARRIVEY: il suo inizio di 2010 aveva illuso i tifosi rossoblu. Chi scrive aveva già firmato un pezzo sulla prestazione dell’attaccante argentino all’indomani della grande gara fornita il 6 gennaio scorso contro la Roma, conclusasi sul 2-2 grazie alla rimonta firmata Lopez-Conti. Due settimane dopo, l’exploit che sembrò confermarne la consacrazione: al Sant’Elia affonda, praticamente da solo con la sua doppietta, un imbarazzante Livorno (3-0). Soprattutto la seconda rete, un pallonetto mancino da trequarti campo a scavalcare De Lucia, entra di diritto nella Top Ten stagionale delle reti rossoblu. Sembrava – finalmente – l’inizio folgorante di una lunga permanenza in rossoblu; fu invece il più classico dei fuochi di paglia. La domenica successiva, nella trasferta di Siena, si fa espellere per doppia ammonizione, tornando nell’oblio. Da allora solo scampoli di partita e cinque gare da titolare, giungendo a diciassette presenze. Il Cagliari ne detiene ancora la proprietà del cartellino, in quanto il centravanti è in prestito al Colon di Santa Fè, con cui ha disputato il Torneo Apertura 2010, totalizzando sedici presenze e quattro reti, trovando una certa continuità. La fragilità psicologica è sempre stata il suo grande limite: i tifosi rossoblu si augurano che il Bati trovi serenità in questo 2011. Hai visto mai che torni alla base a luglio… VOTO: 5.

Mattia GALLON: il diciottenne di Arborea, fiore all’occhiello della Primavera di Gianluca Festa, ha esordito in Serie A nel pareggio di Genova contro la Samp, alla trentunesima giornata del campionato scorso. Ventitré minuti non sono sufficienti per esprimere un giudizio, anche se una piccola parte delle sue qualità si è intravista. A lui confermarsi pure ad alti livelli, dato che tra i coetanei fa già la sua figura (11 presenze e 7 reti nel campionato Primavera). S.V.

[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]