La sconfitta del calcio

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Ci ha pensato il Prefetto di Lecce, dr. Mario Tafaro, nato a Minervino Murge (Bari) a togliere le castagne dal fuoco. Nessun problema di settori, di invasioni, di spostamento degli abbonati del Lecce, né di ordine pubblico, né di numeri. Niente di niente. Il derby del 6 gennaio tra Lecce e Bari si giocherà a porte chiuse.Sic!

E’ la decisione partorita dalle alte sfere della Prefettura salentina, che ha così deciso di lavarsene le mani per evitare qualsivoglia problema di ordine pubblico. Come se un medico, per curare un unghia incarnita, decidesse per l’amputazione dell’intera gamba: “Bisogna mantenere la calma – ha dichiarato il Prefetto Tafaro -, invito i tifosi a rispettare il disposto, decisione presa a tutela del territorio e dai rischi di ordine pubblico che ne avrebbero potuto derivare”. Sconcertante.

Si pone quindi fine alla querelle tra le dirigenze giallo e biancorosse, che negli ultimi giorni erano impegnate in un rimbalzo di dichiarazioni e di note ufficiali e ufficiose, sull’ampiezza della fetta da riservare ai tifosi ospiti.

A maggior ragione, dopo la decisione del dr. Tafaro, ci chiediamo ancora una volta a cosa serva le Tessera del Tifoso. O meglio, tra le righe è evidente lo stampo populistico e demagogico di un provvedimento, che di coattivo ha poco ma al quale tutte e società hanno deciso di ottemperare, temendo forse contro-decisioni di ordine pubblico che avrebbero potuto pesare sulle casse e sui bilanci.

Si giocherà quindi il primo derby della storia a porte chiuse. La decisione, ovviamente, ha creato malcontento sia nella tifoseria giallorossa, che si vede privata della “gara dell’anno”, sia in Via Templari, ovviamente contrariata per il mancato guadagno: “E’ la sconfitta dello sport” – ha dichiarato a caldo l’amministratore delegato del Lecce, Claudio Fenucci. E i diritti degli abbonati? Calpestati in nome di una decisione presa a tavolino? E al ritorno? Cosa succederà? Era questo il modo di spegnere le ceneri? Oppure la tensione salirà ancora di più?

Immaginiamo che nemmeno 150 km più a Nord stiano festeggiando a Rosso di Locorotondo e focacce: “Demenziale” – è stato il primo commento del sindaco di Bari, Michele Emiliano, riguardo il provvedimento. Sullo stesso tema, il suo collega leccese, Paolo Perrone: “La decisione ci lascia sconcertati, forse era meglio trovare una formula intermedia per permettere ai tifosi leccesi di assistere alla partita. Decisione incomprensibile”.

Non crediamo ci sia spazio per eventuali retromarce. Fatto sta che, dopo la proposta di arresto preventivo, quella presa oggi s’incanala sulla stesso binario: chiusura preventiva degli spalti, per evitare problemi di ordine pubblico. Non c’è mai limite al peggio.

[Redazione Lecce Giallorossa – Fonte: www.leccegiallorossa.net]