Cagliari: i top e flop del 2014

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logo-cagliariI giocatori che si sono messi in evidenza e quelli che hanno deluso

CAGLIARI – É andato in soffitta anche il 2014. Per il Cagliari Calcio un anno solare denso di eventi importanti, uno su tutti, il cambio al timone della dirigenza: dopo ventidue anni di gestione Massimo Cellino, ecco il 12 giugno insediarsi un altrettanto giovane imprenditore, quel Tommaso Giulini, già del CdA dell’Inter. Il neo patron cerca subito il colpo a sensazione ingaggiando Zdenek Zeman e la scelta piace inizialmente alla piazza, ma non sorride ai colori rossoblù durante il campionato. Cerchiamo di dare una valutazione a chi è sceso in campo e si è messo in evidenza sia in termini positivi che non.

* IN *

1 – Albin EKDAL. Il centrocampista svedese è stato protagonista di un’ottima annata. Polivalenza, tecnica, muscoli e soprattutto costanza di rendimento hanno consentito al buon Albin di guadagnarsi la fiducia pressochè costante del Ct della selezione svedese, i complimenti di un mostro sacro come Ibrahimovic ed il titolo di milgior centrocampista della sua terra. Ha migliorato pure il suo punto debole, il goal. Memorabile la sua tripletta in casa dell’Inter in una delle poche domeniche felici di Zeman sulla panchina rossoblù. Un giocatore che farà presto felice la cassa del sodalizio di Viale La Playa.

2 – Luca ROSSETTINI. Il centrale rossoblù ha consolidato la sua “presenza” nella massima serie con la convocazione in nazionale maggiore e non solo. Lo stesso Ct Conte ha recentemente ammesso di continuare a seguire con interesse le sue prestazioni. Sino a qualche tempo fa “scudiero” di Astori, è diventato il leader della difesa dopo la partenza del centrale brianzolo alla corte di Garcia. Sempre attento, preciso e puntuale negli interventi, migliora volta dopo volta anche nella dosatura della rudezza.

3 – Vlada AVRAMOV. Il portierone di Novi Sad ha lasciato Cagliari nel giugno scorso dopo aver dapprima rinnovato il suo rapporto con l’allora presidente Cellino, ma l’arrivo della nuova dirigenza ha disfatto ciò che era già stato posto per iscritto. Secondo di Agazzi per diverso tempo, è diventato improvvisamente prima scelta dimostrandosi un estremo difensore affidabile e sicuro. Vero idolo del pubblico ha fatto commuovere tutti la sua intervista ad una nota emittente radiofonica locale nell’esprimere il suo dolore per aver lasciato l’isola felice che aveva trovato e che sarebbe stato disposto pure a “retrocedere” come terzo portiere pur di proseguire la sua avventura in Sardegna.

* OUT *

1 – JOAO PEDRO Geraldino do Santos Galvao. Un flop in piena regola. Arrivato la scorsa estate dai lusitani dell’Estoril, ha inizialmente incantato la platea con caterbe di goal nel corso delle amichevoli, ma in campionato ha palesato tutte le sue lacune tecniche e tattiche. Spaesato e sovente svogliato, non ha convinto neppure come attaccante esterno, dove era stato schierato da Zeman nel tentativo di sfruttare le doti che un giocatore brasiliano dovrebbe avere. Solo un illusione la rete realizzata alla Lazio. La prossima sessione di mercato prevede la ricerca di un altro centrocampista e, con tutta probabilità, l’indiziato principale a lasciare l’isola dovrebbe essere proprio lui.

2 – Diego da Silva FARIAS. Se non fosse stato per la doppietta realizzata al San Paolo nello scoppiettante 3-3 contro i partenopei lo avremo classificato come una sorta di oggetto misterioso. Ha qualità, ma la dimostra solo a sprazzi. Pupillo di Zeman, ha avuto tantissime chance raramente sfruttate. A volte lezioso al limite dell’irritabilità, si smarrisce davanti alla porta, vedi i clamorosi errori contro Fiorentina e Parma.

3 – Francesco PISANO. Un grande maestro di calcio, Nedo Sonetti, lo aveva ribattezzato “Bombetta” per la sua esplosività, ma da un po’ di tempo a questa parte pare che il terzino selargino sia caduto in una sorte di involuzione. Sarà anchela dose massiccia di infortuni che lo hanno perseguitato, ma Pisano ha reso perplessi tifoseria e addetti ai lavori. Prestazioni sempre meno convincenti, specie in fase propulsiva. Balzano gli ha ben presto soffiato il posto da titolare sull’out destro, ma Gianfranco Zola vorrebbe ripartire anche da lui.

4 – Matias CABRERA. L’emblema della sua permanenza a Cagliari è stato lo sciagurato fallo di mano in occasione di Cagliari-Milan. Arrivato a furor di popolo come uncentrocampista duttile e pratico ha dovuto spesso cambiare ruolo causa il suo connazionale Lopez che stravedeva per lui nella posizione di trequartista, ruolo che per sua stessa ammissione, non riusciva a ricoprire. É andato in Portogallo per rilanciarsi. Chissà che non rientri più forte di prima.

[Giancarlo Cornacchia – Fonte: www.tuttocagliari.net]